Martinelli ha spiegato nelle ultime settimane che uno stadio nuovo a Verona è indispensabile. Soprattutto se all’Italia venissero assegnati gli Europei del 2016.
Dico subito che non sono affatto contrario ad avere un nuovo stadio. Mi chiedo però, perchè al Verona sia "indispensabile".
I casi in cui il nuovo impianto sia "necessario" al Verona sono essenzialmente due. Vediamoli.
1) Sarà uno stadio di proprietà e dunque sarà fonte di guadagni per il Verona.
2) Darà vita ad un business edilizio immenso da cui il Verona trarrà dei benefici.
Mi chiedo, anche perchè Martinelli non l’ha riferito, in quale di questi due casi si colloca la richiesta del presidente.
Da quello che apprendo da Palazzo Barbieri mi pare che sia assolutamente fuori luogo parlare di "stadio privato". Non credo che Tosi e il Comune di Verona abbiano intenzione di rinunciare alla proprietà pubblica dello stadio. Al massimo si potrà ipotizzare una società che gestisca l’impianto, i cui ricavi alimentino le casse dell’Hellas. Ma chi ci metterà i soldi per costruirlo? Mi pare che in questo momento il comune sia in tutt’altre faccende affacendato e che le priorità siano altre.
Se valesse la seconda ipotesi, allora il caso sarebbe totalmente diverso. Il vero business, come si sa, non sarà la costruzione e la gestione del nuovo stadio ma la distruzione del vecchio. Già, proprio così. Perchè è proprio l’area del vecchio Bentegodi ad interessare i costruttori edili. Lì infatti dovrebbe sorgere un nuovo quartiere, mentre il nuovo impianto sarebbe spostato. Ed allora ci sarà da chiedersi quanto i costruttori chiederanno in termini di cemento affinchè il business sia redditizio, che impatto avrà questo sul futuro della città, che tipo di business-plan è previsto per superare l’impasse del "distruggi e costruisci" (esempio: è chiaro che si deve prima costruire il nuovo stadio e poi iniziare a buttare giù il vecchio. Chi pagherà questo? Chi accetterà di stare fuori per anni con i soldi, senza la prospettiva immediata di incassare subito? Interverrano le banche veronesi che in questo momento non mi pare vivano floridi momenti?).
Quindi: è vero. Un nuovo stadio può essere anche necessario. Ma non è sufficiente dirlo. Bisogna essere chiari e formulare una precisa proposta, come, devo ammetterlo, fece a suo tempo Arvedi, il cui unico difetto, diciamolo chiaramente, era che da quel progetto aveva tagliato fuori il Chievo e Campedelli. Altrimenti c’è il rischio di perdere di vista l’obiettivo principale. Far tornare grande l’Hellas e permettergli di vivere in una dura realtà economica come la serie A. Quando ci torneremo, ovviamente.