E’ fatta. Siamo in serie B. Il mio primo pensiero va al presidente Martinelli artefice di questa rinascita. Il secondo a Mandorlini, demiurgo di un miracolo. Il terzo alla società. Benito Siciliano e Mauro Gibellini che si sono rimboccati le maniche dopo un sacco di critiche. E poi questi fantastici giocatori, che ora entreraranno di diritto nella Storia dell’Hellas Verona. L’incubo è finito. Ma manca un artefice di questa impresa. Ed è il fantastico pubblico di Verona tenacemente incollato alla squadra che ama, tanto da tenerla in vita. Tifosi che si sono opposti a qualsiasi porcheria, tifosi che hanno seguito la squadra a Salerno come a Busto. Ragazzi fantastici, spesso e a torto strumentalizzati con polemiche artatamente costruite. Infine, permettetemi: un grazie ai ragazzi diquesto blog, divenuto un grande e libero punto di riferimento del popolo dell’Hellas Verona. Vi voglio bene, grandi fratelli gialloblù.
GHE LA FEMO? (QUATER)
Non è per spegnere gli entusiasmi. Ma la domanda resta sempre quella: ghe la femo Vigo? Beh, verrebbe da dire di sì dopo questo 2-0. Però esperienza e raziocinio mi dicono che non è ancora finita. C’è da giocare una gara durissima a Salerno che sarà senz’altro ampliata dalle contestazioni dei campani per la gara del Bentegodi. C’è anche da dire che, se si giocherà a pallone, il Verona non deve avere paura di nessuno. Se si giocherà a pallone, appunto. E’ su questo piano che la squadra di Mandorlini e la società dovranno mettere la sfida di Salerno. Questa settimana sarà costellata dalle solite provocazioni, da mille recriminazioni, dai soliti ricatti. Un ritornello che abbiamo imparato a conoscere benissimo. Ma, per fortuna, oggi è stato il campo a rispondere. E il campo ha detto che il Verona è stato più forte di tutto e di tutti. Inutile, persino, parlare del fantastico Bentegodi e dei 23 mila presenti. Uno stadio che ha dimostrato di avere tutto per stare in serie A. Ultimo appello: tutti coloro che possono farlo, è giusto e doveroso che vadano a sostenere i gialloblù in questa trasferta. Fatelo, siate in tanti a rappresentarci. Dai che "ghe la femo".
GHE LA FEMO? (TRIS)
In finale. E la domanda resta quella anche per le prossime due settimane: Vigo, ghe la femo? Amici miei: io so che finalmente abbiamo una squadra in cui credere. Ma so che sarà ancora durissima. Abbiamo raddrizzato una stagione che era partita malissimo, ora abbiamo tutto nelle nostre mani. Continua a confortarmi l’eccezionale apporto che sta dando alla nostra squadra l’esperienza di un mister che è nettamente di categoria superiore, ma non solo. Vedo che il Verona sta crescendo, tantissimo, attorno ai suoi uomini cardine. Hallfredsson, Ferrari, Berrettoni, Russo Ceccarelli e lo straordinario Maietta che oggi ha retto la difesa. Oggi abbiamo fatto un capolavoro: reggere l’urto del Sorrento con quel gol praticamente a freddo, rischiare di vincere su un campo del genere (e la vittoria era il risultato più giusto…), giocare con equilibrio e testa, vuol dire avere finalmente un gruppo, una squadra, undici uomini veri. Ma attenzione: l’opera non è finita. Diciamo anzi che è appena iniziata. Ghe la femo?
GHE LA FEMO? (BIS)
Lasciatemelo dire: che goduria! Ancora non so se "ghe la faremo". So che il Verona sta benissimo, che Mandorlini ha confermato di essere un tecnico di ben altro spessore rispetto a quelli passati per queste bande negli ultimi anni, che Hallfredsson non ce l’ha nessuno in questa categoria e forse neanche in B e in A, che Rafael quando fa il giaguaro è un portento, che Ferrari è come il libro Cuore e mette commozione nell’animo. Ghe la femo? E chi lo sa. Mai come stavolta è bene essere fatalisti. Ghe la faremo se non pensiamo che sia già fatta. Ghe la faremo se andremo a Sorrento in tanti, tantissimi, tutti. Ghe la faremo se il buon Dio vorrà guardare in basso e farla girare. Resto convinto che il valore del Verona sia ben al di sopra della media della Lega Pro. L’ho sempre detto e continuo a sostenerlo. E adesso che i valori veri devono uscire, si vede di che pasta è fatta questa squadra. Ghe la femo? Boh.. ma mi sto godendo un casino…
GHE LA FEMO?
Mi fermano ad ogni angolo di strada: "Vigo, ghe la femo?". Mai come stavolta non so cosa rispondere. I play-off sono una lotteria, dove può accadere di tutto. Partite in cui basta un alito di vento per cambiare il risultato. Di certo so che il Verona ci arriva col vento in poppa. Con uno stato d’animo completamente ribaltato rispetto alla scorsa stagione. E in più, con un allenatore in panchina che sa il fatto suo, che diffonde sicurezza e forza.
Questo mi fa essere ottimista, anche se non voglio farmi illusioni. In questi anni sono diventato fatalista: sarà quel che sarà. A patto che non intervengano fattori esterni che sbilancino il pronostico. E sapete benissimo a cosa mi riferisco.
Una volta tanto desidererei vedere arbitraggi all’altezza, che sappiano dare un rigore se questo rigore c’è. Nessun favoritismo, per carità. Ma giustizia e legalità. Partecipiamo ad una finale play-off dove tre delle quattro squadre non hanno i requisiti per partecipare alla serie B.
Alessandria e Salernitana sono società allo sbando, il Sorrento non ha un campo a norma e sarà costretto ad emigrare chissà dove in caso di promozione. Questo non sposta di una virgola i meriti, che pure i nostri avversari hanno.
Il Sorrento è stata una meravigliosa macchina da gol, l’Alessandria è una squadra splendidamente organizzata, la Salernitana una roccia dal punto di vista morale. Avversari all’altezza del Verona, che ha dalla sua organico, società, regolarità negli stipendi e un pubblico da serie A. Per questo i veronesi meritano rispetto. Lo diciamo, adesso, in tempi non sospetti. Buon calcio a tutti. E che vinca il migliore.
ARRIVANO IL PRINCIPE MANSUR, BRIATORE, LA CANALIS E… PARENTELA
La notizia circola da tempo ed è destinata a diventare una bomba. Secondo alcune autorevoli fonti, pubblicate sulla stampa locale, nel consiglio d’amministrazione dell’Hellas Verona, sarebbero pronti ad arrivare il principe emirato Mansur bin Zayd Al Nahyan, affiancato da Flavio Briatore con l’appoggio esterno di George Clooney e la sua compagna Elisabetta Canalis. Nella cordata anche il catanzarese Parentela.
IPOTESI HULK E SETTE NANI. Sempre secondo la stampa locale Martinelli potrebbe essere affiancato in società anche da un’altra cordata, concorrente alla prima composta dall’incredibile Hulk che arriverebbe con Biancaneve e i sette nani, quest’ultimi interessati alla costruzione del nuovo stadio Bentegodi. Roboante l’annuncio di Hulk che ha caricato i tifosi: "Vengo e spacco tutto".
IPOTESI BOCCIOFILA. Sottotraccia, intanto, si lavora per mantenere il Verona in mani veronesi. Alla bocciofila di Mancalacqua, alcuni anziani pensionati starebbero per fare un’offerta a Martinelli per avere la maggioranza del Verona. Secondo fonti bene informate citate dalla stampa locale, i pensionati sono disposti a offrire il loro mazzo di carte con il quale hanno ingaggiato epiche partite a briscola. "Più de così non podemo far" ha detto el Bepi Marastoni, detto "Asso de bastoni", in via non ufficiale.
PRONTO A COMPRARE. Intanto, un’intervista a 360°, ad Alberto Parentela, pubblicata dalla stampa locale è destinata a fare scalpore. Parentela ha dichiarato che il suo amico Marchionne, conosciuto nel ’74 in un bar di Caracas dopo un gol di Palanca su calcio d’angolo, vuole entrare nel Verona. "Siamo pronti a comprare" ha detto Parentela "ma Martinelli non riesce ad aprire la cassaforte che ho gettato nel lago di Garda e di cui io solo dispongo della combinazione. Non capisco questo atteggiamento del presidente. Evidentemente Siciliano non gli vuole dare la maschera, le bombole e l’ossigeno per andare sott’acqua. Martinelli deve scegliere meglio i suoi collaboratori".
TUTTI INSIEME
Vorrei scrivere di un’impresa. Vorrei urlare la mia gioia. Vorrei dire che questi play-off sono un miracolo bello e buono. E vorrei abbracciare adesso, subito, Mandorlini e Ferrari i due simboli di questa eccezionale rimonta. Vorrei, ma non posso. Non posso perchè questo era l’obiettivo minimo all’inizio della stagione, vorrei ma non posso perchè non si può esultare per il quinto posto, l’ultimo disponibile che permette di giocarsi la coda del campionato. Però è lo stesso una bella sensazione.
Esattamente il contrario della scorsa stagione quando il Verona arrivò terzo e quando quello che successe con il Portogruaro era un segnale sufficiente per farci capire che non ce l’avremmo mai fatta, anche se non volevamo crederci e non ci rassegnammo nemmeno dopo il 2-2 casalingo con il Pescara. Invece quest’anno ci arriviamo di rincorsa, ci arriviamo con le gambe toniche, ci arriviamo con rabbia e ci arriviamo, permettetemelo di dirlo, con un grande condottiero in panchina che ha reso possibile questa fantastica rimonta.
Dopo la sconfitta con il Gubbio non avrei scommesso un euro sul Verona. Anzi. Temevo che i nostri obiettivi sarebbero cambiati repentinamente e che l’unico possibile traguardo era una salvezza tranquilla. In mezzo ad una tempesta, la società stava barcollando tremendamente, ma poi, per fortuna, Martinelli, Siciliano e Gibellini hanno tenuto la barra a dritta, si sono guardati in faccia, si sono chiariti e sono ripartiti. Martinelli ha fatto il presidente, con la P maiuscola, garantendo solidità finanziaria all’Hellas. Siciliano ha messo i puntini sulle i, ha frequentato di più il campo d’allenamento, ha abbandonato per un attimo conti e bilanci per seguire la più anomala delle aziende. Gibellini ha dimostrato che come talent scout non è secondo a nessuno. E Mandorlini ha fatto da collante, da "stimolatore", da pungolo, da punto di riferimento.
Ora, è bene dirlo, il Verona va al Casinò a giocare i suoi play-off. Parte da una posizione di svantaggio, ma ha uomini e mezzi per poter arrivare alla serie B. E un’arma in più. I 20 mila del Bentegodi che li accompagneranno, assieme a tutta la città, in questa nuova, fantastica avventura.
L’ULTIMO CHILOMETRO
Togliamoci dalla testa che sia una formalità. Andare a vincere/pareggiare a Crema non sarà semplicissimo. Il fatto che il Ravenna possa essere penalizzato ulteriormente rende la classifica ancora più liquida soprattutto nella parte bassa, dove il Pergocrema potrebbe ancora pensare di cambiare le carte in tavola. La cosa incredibile è trovarsi a questo punto del campionato e sapere che la classifica potrebbe ancora subire variazioni.
Il Verona deve giocare per i tre punti, secondo me. Con la vittoria i gialloblù non avrebbero bisogno di nessuna radiolina e potrebbero anche scavalcare qualche squadra davanti. Credo che Mandorlini sia della mia idea, anche perchè è in queste gare che si costruisce una mentalità da play-off.
Ci sono tanti motivi che mi fanno essere ottimista. Penso ad esempio alla rosa del Verona: oggi sono entrati in forma giocatori che si riveleranno preziosi. Cangi e Russo in primis, bersagliati dagli infortuni durante la stagione, ma ora freschi e al cento per cento della condizione. Ma ai play-off avremo bisogno di tutti: di Napoli, di Abbate, di Tiboni, di Pichlmann, di Paghera, di Garzon. Un guizzo in quelle gare può cambiare il corso della storia e la carriera. Alè Verona, siamo tutti con te.
I NEMICI DEL VERONA
Il Lancio Libero del Petardo e l’Ululato Becero Razzista stanno massacrando il Verona. C’è poco da fare e da dire. Inutile star qui a spaccare il capello in quattro (a noi più degli altri, due pesi e due misure etc etc). Se non vogliamo vedere l’effetto che fa (multe gigantesche pagate da Giovanni Martinelli e danno incalcolabile d’immagine con tutto quello che comporta…) non dobbiamo più farlo.
E’ una questione prima di tutto di amore per la squadra e per la nostra maglia. Così si affossa il Verona, ragazzi. Mettetevelo nella zucca. Non è una battaglia contro il regime o il sistema, è un gigantesca cazzata senza senso. Mi chiedo tra l’altro che cosa c’entra tirare petardi e fumogeni con la nostra tradizione di tifo all’inglese (ma è un altro discorso…).
Credo che siamo andati oltre anche al masochistico e autolesionista martellamento dei propri zebedei. Siamo all’imbecillità fatta coro. Giusto per essere chiari e senza giri di parole, come sono abituato a fare. Dopo Martinelli, se andiamo avanti così, scriveremo la parola fine sull’Hellas Verona. The end. Finita. Così gli ululatori vigliacchi e anonimi e i lanciatori del petardo andranno alla domenica sulle sponde dell’Adige a fare uh uh ai cocai bianchi.
PADRONI DEL NOSTRO DESTINO
Pochi calcoli. Siamo in Italia, bellezza. Normale i risultati che cambiano negli ultimi cinque minuti. La cosa bella è che siamo padroni del nostro destino. Se abbiamo paura del Pergocrema vuol dire che non ci meritiamo i play-off. Prendiamoci quel che è nostro e poi andiamo a giocarcela con la mente libera. Sorrento o non Sorrento. Non dipingiamo il Diavolo più brutto di quello che è. Il nostro campionato inizia adesso.