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IL PAGELLONE DI VERONA-VENEZIA

SILVESTRI 6.5 Nella domenica in cui gli attaccanti del Venezia giocano a “ciapa no”, lui si fa trovare pronto nell’unica vera occasione da gol degli ospiti. Al 38° del primo tempo vola sulla bella conclusione di Lombardi ed evita che una pratica facile-facile si trasformi in una brutta serata. Sicurezza.

FARAONI 6+ Dalle sue parti non è che si dannino l’anima per impensierirlo e così si concede una serata di ordinaria amministrazione, quasi senza sudare la maglietta. Ma si conferma acquisto importante per questa squadra, perché ha qualità e quantità. Dopo Silvestri, sicurezza-bis.

BIANCHETTI 7 Cresce, cresce eccome il vice capitano, che ha una voglia matta di far capire, una volta per tutte, che il peggio è alle spalle. Non sbaglia praticamente nulla e dimostra una gran bella intesa con il compagno di reparto Empereur. Cerca anche più di una volta il gol di capoccia, sui tanti calci d’angolo del Verona, ma non gli va bene. Bravo Matteo, bentornato!

EMPEREUR 6.5 Il Venezia finisce una marea di volte in fuorigioco, merito suo e di Bianchetti che si muovono come se fossero una cosa sola. Anche lui concede davvero nulla ai lagunari. Fisico e piedi in una serata non difficile, ma che si sarebbe potuta complicare abbassando la guardia anche solo per mezzo secondo.

BALKOVEC 6 Viene buttato in campo all’ultimo secondo a causa del risentimento muscolare di Vitale, titolare della fascia sinistra. Senza infamia e senza lode, fa il suo dovere senza problemi e regala anche qualche bel cross che però i suoi compagni non riescono a sfruttare.

LARIBI 6 Primo tempo così così, secondo tempo meglio. Il che vuol dire che la condizione fisica sta crescendo. Però gli manca ancora il lampo di genio che da uno con la sua qualità sarebbe legittimo aspettarsi. Provaci ancora, Karim.

GUSTAFSON 6.5 Nessun effetto speciale, nessun fuoco d’artificio, però Samuel tocca una caterva di palloni e di questi ne sbaglia davvero pochissimi. Grande senso della posizione e facilità di giocare con entrambi i piedi. Ha saldamente in mano il centrocampo gialloblù e la sensazione è che possa ancora crescere tanto.

HENDERSON 7 “Chi l’aveva visto?”… Per quasi due mesi finito nei file segreti della Cia alla voce “Ufo”, lo scozzese torna in campo e, guarda un po’, si aggiudica il titolo di mvp. “Ha avuto un periodo di appannamento” ha detto Grosso in conferenza stampa. Sembra ora solo un lontano ricordo perché ha personalità, voglia, qualità e lucidità da vendere. Adesso non mollare, Braveheart.

LEE 6 Meriterebbe 8 se al 29°, invece di beccare la traversa, segnasse, se al 38° non perdesse un pallone sanguinoso che regala al Venezia l’unica vera palla gol con Lombardi, se al 4° del secondo tempo non sparasse in curva un tiro di sinistro da ottima posizione, se a cinque minuti dalla fine non confezionasse una conclusione sbilenca che meritava ben altra sorte. Se, se, se, se…

PAZZINI 5.5 Quando non segna, viste le sue qualità da cecchino, in una serie B di livello bassissimo, è già una notizia. Quando sbaglia un calcio di rigore, evento rarissimo lungo tutta la sua carriera, vuol dire che non è la sua serata. Capita anche ai campioni. E lui lo è. Il Bentegodi lo perdona senza pensarci due volte.

DI GAUDIO 6.5 Meglio rispetto alle ultime uscite. Il gol gli dà chiaramente fiducia e così prova con più convinzione quelle giocate che danno velocità al Verona. Va a fiammate, ma sono fiammate che fanno male e che, in più di un’occasione, mandano in difficoltà un Venezia già suonato come un pugile che aspetta solo il gong per andare all’angolo.

COLOMBATTO 6 Entra bene in campo, aiuta i compagni quando le energie cominciano a vacillare e quando il rischio del “braccino” era appena dietro l’angolo.

TUPTA 5 Non capisco, entra in campo, questa volta nel suo ruolo, attaccante centrale, e dopo una manciata di secondi si becca il cartellino giallo. Non mi pare il modo migliore per aiutare la squadra e per mettere in mostra le sue qualità. Ok, è giovane, però…

TRAORE’ 6. Velocità e forza fisica. Teniamo d’occhio questo ragazzino.

GROSSO 6.5 Dopo un periodo nerissimo, porta a casa nove punti su dodici a disposizione nelle ultime quattro partite. E’ in emergenza (dodici giocatori fuori) e comunque manda in campo una formazione logica e centrata. La squadra ha creato tanto e ha dato dimostrazione di essere gruppo compatto. E’ stato onesto, in conferenza stampa, dicendo come la mancanza di continuità sia un evidente limite del Verona. Però, a conti fatti, è a tre punti dalla promozione diretta. Ora la continuità è fondamentale e Perugia è una tappa da non ciccare assolutamente.

ARBITRO PISCOPO 6.5 Partita semplice da arbitrare, non sbaglia la decisione più importante, ossia quelle che porta al rigore poi sbagliato da Pazzini. Recrimina il Venezia per un episodio dubbio in area gialloblù, ma lo stesso Zenga sembra crederci poco.

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