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IL PAGELLONE DI PARMA-VERONA

SILVESTRI 7 Eccolo qui il portiere che è diventato una garanzia per questo Verona. Vola sulla bomba di Gervinho, e non lo fa certo per compiacere i fotografi. Ancora un paio di interventi fondamentali e uscite sempre precise. Commette un piccolo errore su un tiro da fuori non particolarmente velenoso: non la trattiene, ma ha il riflesso per metterla immediatamente in angolo.

RRAHMANI 7 Ha di fronte l’avversario più temibile del Parma, non fosse altro per la velocità. Gervinho gli scappa via praticamente solo in un’occasione e centra la traversa. Per il resto, il kosovaro è un muro invalicabile e vince il duello con l’ivoriano. Sbroglia tante situazioni pericolose e aiuta anche in fase offensiva. Tanta roba.

KUMBULLA 7+ Un crescendo continuo per il nazionale albanese che parte con le marce ridotte, per poi finire a pieno regime. Nemmeno un cartellino giallo appioppatogli da Manganiello lo condiziona. Mantiene calma, sicurezza ed eleganza. Le sue giocate d’anticipo stanno diventando un marchio da registrare all’ufficio brevetti.

GUNTER 7 La sua miglior partita da quando veste la maglia del Verona. Se nelle scorse gare almeno in un paio di occasioni si dimostrava incerto, a Parma non sbaglia nulla. Mai un pallone giocato a caso, mai un’intervento fuori luogo. Prezioso non solo in fase di contenimento, ma anche come play di difesa, in impostazione di gioco.

FARAONI 7.5 Parliamo sempre dei più chiacchierati: Amrabat, Kumbulla, Veloso. Giustamente, sia inteso. Ma si dà poca importanza al campionato che sta facendo questo ragazzo. E’ semplicemente perfetto. Non solo snocciola cross a ripetizione, ma sono praticamente tutti meravigliosi. Peccato che nessuno li sfrutti come Dio comanda. Ci domandavamo come potesse essere finito ai margini del calcio che conta. Guardandolo il mistero rimane irrisolto. Fondamentale.

AMRABAT 7 Ma veramente si può correre tanto quanto lui? No perché il marocchino dovrebbe essere studiato da un team di scienziati. Quando la squadra va in affanno, lui è l’unico trottolino che non molla di un millimetro. Una gara in crescendo costante, impreziosita da giocate di classe in mezzo al campo. Meno male che era stanco…

VELOSO 6.5 Non averlo in campo per una partita ci ha fatto capire, semmai ce ne fosse davvero bisogno, quanto sia importante per il Verona. In particolare per quell’arma suprema della quale parla sempre Juric: i calci piazzati. Quando li batte, mette gli avversari sistematicamente in apprensione. Dai suoi piedi passano “millemila” palloni, che lui gestisce con la solita sapienza tattica.

DANZI (dal 45′ s.t.) s.v.

LAZOVIC 7 Oh là. Aspettavamo che si bloccasse, anche perché in più di un’occasione ci era andato davvero vicino. E come decide di rompere il ghiaccio? Con un gol da cineteca. In palla fin dai primi minuti, nel secondo tempo si ritrova tra i piedi altre due grandi occasioni per lo 0-2. Una in particolare, il pallone colpito al volo su cross di Faraoni, uscita di un nulla.

VERRE 6 Juric gli affida un compito tutt’altro che fantasioso: la marcatura sistematica sul portatore di palla del Parma. Questo gli toglie estro e possibilità di costruire. Quando ne ha l’occasione, a dire il vero, non ci riesce al meglio, rallentando un po’ il gioco offensivo del Verona. Nel complesso, meglio da “primo difensore” che da suggeritore delle punte.

PESSINA (dal 17′ s.t.) 6 Aiuta la squadra a resistere durante il forcing del Parma.

SALCEDO 6- A me non è dispiaciuto. Juric è stato di parere contrario al mio, visto che dopo il primo tempo lo ha mandato sotto la doccia. Però Eddie si è costruito qualche buona occasione, sfruttando anche la vena di Lazovic. E’ vero, qualcosa gli manca. Ma ha 18 anni. Deve imparare a dare una mano ai compagni quando sono gli avversari a fare la partita.

ZACCAGNI (dal 1′ s.t.) 6 Anche lui come Pessina, aiuta ad alleggerire la pressione dei padroni di casa. Bellissima l’imbucata per Lazovic che dopo una galoppata non riesce a trovare il gol dello 0-2.

STEPINSKI 6 Che banalità, la punta deve fare gol. E lui, al momento, sembra non essere davvero in grado di farlo, perché gli manca ancora qualche movimento da punta vera, tipo il taglio sul primo palo. Ma lavora in maniera impeccabile quando c’è da far salire la squadra, quando bisogna prendersi qualche fallo per far respirare i compagni. Noi tutti ci aspettiamo di più, Juric per primo. Di sicuro ha bisogno di una cosa: continuità. Non può giocare due partite e poi stare fuori. Ne faccia dieci di fila, e poi si vedrà.

JURIC 7 Che spettacolo sentirlo parlare in conferenza stampa. Mai banale, ammette di aver ottenuto qualcosa in più rispetto a quanto meritato. E fin qui potevamo arrivarci tutti. Quello che merita gli sia riconosciuto è di aver dato un’anima ad una squadra che dopo la sconfitta col Sassuolo poteva smarrirsi. Invece questi ragazzi hanno dimostrato di saper soffrire quando necessario, insieme, di gruppo. Poi, se vogliamo ricordarlo, ha fatto del Verona la meno battuta della serie A. Ma vi ricordate le carrettate di gol che ci siamo presi nelle ultime due stagioni di A?

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