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IL PAGELLONE DI BRESCIA-VERONA

SILVESTRI 6 Una “papera” colossale nei primi minuti di gara quando mette su un piatto d’argento un pallone che Torregrossa pensa bene di stampare sul palo, a porta vuota e spalancata. A memoria, l’unico vero errore del portierone ex Leeds che, fortunatamente, non ha portato con sé conseguenze nefaste. Tiene vivo il Verona nei minuti finali sul tiro di Torregrossa, che devia sulla traversa. Ma non ci sarà più tempo per rimediare ad una sconfitta che brucia.

RRAHMANI 6 Non è più lo straripante colosso visto prima dello stop del campionato, ma per lunghi tratti gestisce senza fatica, anche perché il Verona nel primo tempo gioca costantemente nella metà campo del Brescia. Come sempre prova anche a spingersi in avanti, alla ricerca del gol, ma l’esito è sempre lo stesso: non segna mai.

KUMBULLA 6+ Tre anticipi fulminanti su Torregrossa e Donnarumma nei primi quindici minuti di gara. Si rivede il vero leader della difesa, con la padronanza, l’eleganza e la tranquillità che lo hanno accompagnato per tutta la stagione. Sembra aver messo da parte le incertezze del calcio mercato, per riportare l’attenzione solo ed esclusivamente al Verona. Nel secondo tempo si appiattisce un po’ come tutta la squadra.

EMPEREUR 6+ Il difensore che abbiamo visto lo scorso campionato di B sembrava non poterci proprio stare nella massima categoria. E invece tocca dire che mi ha fatto ricredere. Soprattutto da quando la stagione è ripresa, dopo lo stop per il covid. Capace di un equilibrato mix tra qualità e quantità. Bella una sua incursione in area di rigore che per un nonnulla non diventa occasione ghiotta per il Verona. Bravo Alan.

STEPINSKI (dal 26′ s.t.) s.v.

FARAONI 5.5 E’ diventato un giocatore normale, dopo essere stato uno degli esterni migliori del campionato. Non ha la stessa forza di spingere di qualche mese fa e le gambe, onestamente, sembrano un po’ fiaccate dai chilometri fatti su e giù. Forse anche lui avrebbe bisogno di riposo, ma le alternative, al momento, sembrano latitare.

BADU 5.5 Condivido le intenzioni di Juric di voler dare minuti al ghanese, cercando, piano piano di riconsegnare al calcio un giocatore che tanto bene ha fatto in passato. Rimane, però, lontano parente del centrocampista visto soprattutto negli anni dell’Udinese. Corricchia un po’ a casaccio, prova a impostare, ma non gli riesce, cerca di far salire la squadra, ma porta troppo la palla a velocità ridotta. Ancora non ci siamo.

DIMARCO 5.5  (dal 22′ s.t.) Un cross fatto, un cross sbagliato. Non riesce ancora a inserirsi nel progetto tecnico del Verona. Chissà se mai riuscirà a farlo.

VELOSO 5.5 Il rinnovo del contratto lo mette tranquillo. Forse anche troppo. Un altro che fatica a ritrovarsi, che non riesce a riprendere i giri. Sgambetta con poco ritmo e difficilmente trova la giocata da applausi. Anche sui calci piazzati non è più la “sentenza” di prima e sappiamo tutti che i suoi calci d’angolo e le sue punizioni erano un’arma preziosa per le idee di Juric.

LAZOVIC 6 Un primo tempo ai suoi livelli, con giocate tipiche del suo repertorio. Va sul fondo spesso e volentieri, lasciando Sabelli un paio di metri indietro, ma in mezzo all’area di rigore di maglie gialloblù ne trova davvero poche. Nei secondi quarantacinque minuti si affloscia come tutta la squadra.

BORINI 6 Uno squillo nella mezz’ora in cui è rimasto in campo. Bello il tiro mancino parato con qualche difficoltà da Joronen. Esce al 33′ del primo tempo per un problema muscolare all’adduttore della coscia destra. Peccato.

VERRE 5.5 (dal 33′ p.t.) Ha una grandissima occasione al trentesimo del secondo tempo quando si trova sul sinistro un autentico rigore in movimento. Invece di sfondare la porta partorisce un tiro-assist per Joronen che para tutto sommato senza fatica. Il suo percorso di crescita impone maggiore continuità. Al momento ancora non pervenuta.

ZACCAGNI 6.5 E’ il più in palla dei suoi, ha gamba e fiducia. Conferma tutto quello che di buona ha fatto vedere in questa ripresa della stagione. Bella la conclusione nel primo tempo quando, dopo essersi accentrato, calcia di destro trovando Joronen pronto a mettere in angolo. Probabilmente cotto, esce a venti dalla fine.

LUCAS 6 (dal 22′ s.t.) Entra col piglio giusto, con buona personalità. Ha la palla giusta, sulla mattonella giusta per pareggiare la partita, ma la spara alta. Però un debutto positivo in serie A per questo giovanotto.

DI CARMINE 5.5 Vero è che di palloni giocabili non gliene arrivano praticamente mai. Vero è che nell’unica occasione si inventa un bel tiro da fuori che Joronen mette in angolo. Altrettanto vero è che non basta per lasciare il segno nella partita. Come sempre la buona volontà non gli manca, ma serve altro per lasciare il segno in una gara nella quale doveva incidere maggiormente.

PAZZINI 6 (dal 26′ s.t.) Mette a disposizione della squadra tutte le sue caratteristiche più produttive, le spizzate, qualche sportellata in area di rigore. Insomma, quella esperienza che serve in certi momenti, ma che questa volta non ha dato i frutti sperati.

ALL. JURIC 6 Fa rifiatare Amrabat ed è costretto a rinunciare a Pessina, squalificato. Nel primo tempo perde anche Borini per un problema muscolare. Tre giocatori fondamentali per questo Verona che, nonostante questo, nel primo tempo domina in lungo e in largo, mettendo in un angolo il Brescia. Nella ripresa le cose non vanno altrettanto bene e lui cerca di inventarsi qualcosa con quello che ha a disposizione in panchina, che non sono le stesse riserve che ha, ad esempio, il Sassuolo. Più di così non credo potesse incidere.

2 commenti - 1.904 visite Commenta

bardamu

Due sole osservazioni: su Dimarco credo siamo tutti troppo esigenti; ricordiamoci la fatica di Lazovic nelle prime partite. Non è facile interpretare il ruolo nel modulo di Juric. Lo stesso discorso vale anche per l’Adjapong visto col sassuolo, secondo me giudicato troppo severamente.
Badu, invece, proprio non c’è. Ricorda, in peggio, Buchel. E’ un lontano ricordo del giocatore che è stato, e, purtroppo, ci sono validi motivi per spiegarne l’involuzione.
Infine una considerazione sulla panchina cortissima del Verona. Basta la squalifica di Pessina per metterci in ENORME difficoltà. Abbiamo 3 centrocampisti, questa è la verità.

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