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IMMIGRATI E UNIVERSITA’

Gli immigrati devono entrare in Italia con lo stesso criterio riservato ai nostri figli nell’accesso all’università, cioè col numero chiuso che seleziona i più meritevoli e limita le iscrizioni. Prima di introdurlo gli atenei erano nel caos, impossibilitati a governare un numero indeterminato di studenti. Caos e frustrazione per gli studenti stessi: che senso avevano diecimila iscritti a medicina se poi il mercato assorbiva solo cento medici? E, se ne iscrivi cento, chiaro che non possono arrivarne altri cento di "clandestini", altrimenti salta l’organizzione dei corsi universitari. Stesso criterio con gli immigrati: ingressi per quote e tipologie di lavoratori richiesti dal mercato, senza sanatorie nè clandestini. Ciò che abbiamo imposto ai nostri figli riusciamo ad ottenerlo con gli immigrati? O per loro vale la demagogonistaia bu?

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