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CATTOLICI E ISLAMICI UNITI CONTRO I GAY

Nella mega manifestazione di Parigi contro le nozze gay mi sembra interessante sottolineare la presenza – accanto a centinaia di migliaia di cattolici – di decine di migliaia di mussulmani. Della serie: cattolici e islamici uniti contro i gay…
Uniti coerentemente alle loro religioni che non contemplano la completa libertà individuale, che non mettono al primo posto i diritti civili, ma l’obbligo di sottostare ai dettami della legge divina. Perchè l’individuo appartiene a Dio e quindi non è padrone della propria vita e delle proprie scelte ma deve, appunto, sottostare a quanto prescrive la sua religione. E la religione cattolica, al pari di quella islamica, condanna le pratiche omosessuali.
E interessante notare che anche i regimi dittatoriali, comunismo in testa, considerano l’omosessualità addirittura un reato da perseguire. La logica è la stessa: l’individuo appartiene allo Stato e quindi non è libero di scegliere lui i comportamenti, compresi quelli sessuali.
In quasi tutto l’Occidente oggi, per fortuna, le libertà e i diritti civili vengono riconosciuti. Il 56% degli stessi francesi è favorevole alle nozze gay. Da noi perfino il Cavaliere si è espresso a favore, se non delle nozze, dei diritti gay (al pari di Bersani). Anche se non formalizzate e normate, le libertà sessuali vengono comunque riconosciute: nessuno si sogna di perseguire i gay perchè sono gay.
Del resto i diritti civili costano meno delle riforme economiche!
Ed il paradosso è appunto questo, in Italia in particolare: le libertà economiche non hanno lo stesso riconoscimento delle cosiddette libertà civili-sessuali. Trovi più ostacoli (burocratici e fiscali) ad aprire una partita iva che ad aprirti ad una relazione gay! Puoi separarti tranquillamente dal tuo patner, mentre è vietato farlo dal tuo dipendente! Con conseguenze devastanti anche per lui, per il dipendente (e non solo per il datore di lavoro).
Il dramma dei tanti nostri cinquantenni che, perduto il lavoro, non trovano un altra occupazione, è infatti una diretta conseguenza della mentalità da posto fisso: adagiato nella certezza di averlo per tutta la vita, nessuno si attrezza né acquisendo diverse competenze e nemmeno mentalmente ad un cambio di mansioni. E quando la realtà te lo impone sei del tutto impreparato.
Nelle società economicamente libere ed aperte avviene il contrario. In Inghilterra, ad esempio, il posto fisso praticamente non esiste: solo contratti a termine che vengono rinnovati o meno a seconda dei risultati. Ma in questo modo tutti sono attrezzati e pronti (e vitali) a cambiare lavoro in qualsiasi momento della loro vita.
Molti sostengono che la libertà di relazioni sessuali, il cambio del patner, contribuiscono a tenerti vivo e vitale, a non farti invecchiare; mentre le relazioni monogame porterebbero ad una progressiva pace dei sensi… Non so se è vero. Ma se è così, lo stesso vale anche per i monogami del lavoro: è più salutare aprirsi ad una pluralità di esperienze lavorative…

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