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CHI NASCE IN ITALIA E’…LAUREATO!

Avrei una modesta proposta aggiuntiva a quella del ministro Kyenge sullo jus soli (che condivido totalmente). Proposta valida solo per i figli degli italiani (che gli stranieri sono persone serie): chi nasce in Italia ha, per ciò stesso, il diritto ad essere laureato! Anzi: lo è già fin dal primo vagito!
Proposta nata dopo aver letto su Repubblica della rivolta di studenti, famiglie e Cobas degli insegnanti contro i test Invalsi. Per chi non lo sapesse sono i test che vengono fatti in tutte le scuole europee per verificare i livelli di apprendimento; e puntualmente certificano che i risultati della scuola italiana sono disastrosi, da ultimi posti.
Secondo il Cobas sarebbero “una vergognosa scheda sugli alunni”. Insomma, se vuoi accertare capacità e competenza, stai schedando, violi la privacy. Quindi sospendiamo per coerenza qualunque competizione sportiva tra i ragazzi: perchè – sia una gara di ciclismo, di atletica o di scherma – c’è chi arriva primo, chi sesto e chi ultimo. Quindi stiamo schedando questi poveri giovani sportivi. Li traumatizziamo e, per non farlo, l’unica è stabilire che sono arrivati tutti primi.
Ma il merito, la selezione, che nessuno si sogna di discutere nello sport, viene invece contestata nella scuola. Contestata dagli stessi genitori, che sono spesso i primi colpevoli di un figlio cialtrone che cazzeggia invece di impegnarsi nello studio. Ma guai assumersi le proprie responsabilità. Tutta colpa dell’Invalsi che scheda e mortifica!
Marco Rossi Doria, maestro di strada nonchè sottosegretario alla Pubblica Istruzione, osa ricordare che “in tutto il mondo si valutano professori e alunni”. Coi docenti da noi non se parla, e adesso vorremmo vietare anche la valutazione degli alunni. Senza renderci conto che significa azzerare la funzione della scuola stessa.
Enrico Letta ha minacciato di dimettersi se dovessero esserci tagli all’Istruzione. Ma se l’Istruzione è questa – senza valutazione, senza merito, senza selezione – tanto vale abolirla che non serve a nulla.
La soluzione è pronta: laurea garantita per diritto a tutti i neonati italiani. Per gli stranieri no. Loro sono persone serie e sanno che il titolo di studio, come il lavoro, devi meritarteli e conquistarteli. Sanno che c’è chi arriva primo, chi sesto e chi ultimo. Non è l’Ovra, è la vita.

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