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LA KYENGE E I BECCHINI DELLA LEGA

La stupidità, la capacita di farsi del male, che dimostrano certi dirigenti della Lega davvero non conosce limiti.
Si illudeva chi pensava archiviata una stagione con il pensionamento del vecchio leader Umberto Bossi (che almeno aveva l’attenuante della malattia). I suoi epigoni, anche se schierati con Maroni, si dimostrano eredi più che degni.
Parlo di Roberto Calderoli che non trova di meglio che paragonare il ministro Kyenge ad un orango. Poi, cercando di scusarsi, insiste: dicendo che lui è amico degli animali, che il suo non è un giudizio politico ma estetico. E quindi ribadisce la somiglianza somatica…
Qui in Veneto Daniele Stival pensa di essere spiritoso e dice che è offensivo per gli oranghi il paragone con il ministro congolese… Discorsi degni di un ubriaco la sera al bar. Non certo di persone che hanno la pretesa di far politica, che siedono nelle istituzioni l’uno da vicepresidente del Senato, l’altro da assessore regionale.
Giustamente il presidente Napolitano di sdegna e parla di “imbarbarimento della vita civile”. E’ inaudito il tono, le offese razziste, la volgarità. Ma più ancora mi lascia allibito la stupidità politica: questi, Calderoli e Stival, sono gli autentici becchini della Lega Nord; stanno seppellendo i resti del loro partito.
Anche in questa occasione a dimostrare buon senso, e senso politico, è il sindaco di Verona, nonchè segretario veneto della Lega, Flavio Tosi. Il quale da un lato ha subito condannato Calderoli dicendo che “l’offesa personale non va usata né nella vita né nel confronto politico”. Ma soprattutto arriva al nocciolo della questione osservando che così facendo “ha spostato il tema su cose che sono offensive e di nessuna utilità, quando il problema dell’immigrazione è un problema vero di cui bisogna parlare”.
Questo è il nocciolo dell’autolesionismo di certi leghisti: c’è un tema caldo, sentito da tantissimi cittadini, affrontato male per l’incapacità di governarlo – quello dell’immigrazione appunto – e, se sai far politica, puoi usarlo anche in termini di consenso. Mentre, se sei un ubriaco capace solo di vomitare insulti, fai semplicemente il gioco della Kyenge che, qualunque tesi possa sostenere o progetto ventilare, non può più essere oggetto di eventuali critiche perchè i Calderoli e gli Stival le hanno confezionato lo schermo di una solidarietà unanime. Paragonandola ad un orango le hanno regalato l’immunità. Autentiche aquile.
Se vogliamo non sono aquile nemmeno gli avversari politici di Calderoli e Stival che ora invocano le loro dimissioni. E perchè mai farli dimettere? Meglio lasciarli a completare l’opera di becchini della Lega Nord…

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