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LA APPLE USA IL GAY FRIENDLY

Non c’era quotidiano italiano che non riportasse ieri la frase del nuovo Mister Apple, Tim Cook, succeduto a Steve Jobs alla guida della più grande e prestigiosa azienda informatica del mondo: “Sono gay ed è un dono di Dio”. Molti quotidiani, come Repubblica e la Stampa, hanno fatto il titolo in prima. Se è accaduto da noi, avvio pensare che altrettanto abbiano fatto i mezzi d’informazione di tutto il mondo.
Frase in se banale, per non dire discriminatoria: se essere gay è un dono di Dio, ne consegue che essere eterosessuale è una menomazione, un handicap, una condanna di Satana. Con l’orientamento sessuale facciamo ciò che è stato fatto con l’orientamento politico: se uno è di sinistra è intelligente, se di destra è scemo.
Frase tanto banale da essere rovesciabile: sono etero, ed è un dono di Dio. Perchè mi spinge a comprendere l’altra metà del mondo, il sesso diverso dal mio che non suscita interesse nel gay.
Ma Tim Cook, ovviamente, non è scemo. Un semplice coming out non avrebbe avuto lo stesso risalto mediatico. Sarebbe arrivato buon ultimo di una serie ormai lunga…Bisognava aggiungere qualcosa di sicuro effetto: l’omosessualità come dono di Dio, appunto.
Non è che Mister Apple si sia alzato una mattina e abbia d’improvviso – a 55 anni e dopo lunga pratica gay – deciso di scrivere la famosa lettera ripresa da tutti i media. Più credibile che la scelta sia stata studiata e valutata da tutto lo staff del marketing dell’azienda. Valutata e studiata con ottimi risultati: ha garantito infatti una pubblicità gratuita dal valore incomparabile. L’equivalente di una campagna promozionale per i prodotti Apple, a livello mondiale, che sarebbe costata qualche miliardo di dollari.
Tim Cook è gay e trova un privilegio esserlo. Ma più ancora usare il gay friendly a beneficio della propria azienda.
(A proposito del post precedente, sull’uso degli operai Ats per farsi belli, vien da dire che Landini è un dilettante: impari dai professioni veri come Mister Apple)
Superfluo aggiungere che i prodotti del Mulino Bianco dovremmo comprali o meno se ci piacciono, non perchè Pietro Barilla ha avuto l’impudenza di dire che lui fa spot solo per le famiglie tradizionali… Così i prodotti Apple sono da acquistare o meno se qualitativamente superiori a Samsung o Motorola, non perchè il Tim gay si dichiara Unto dal Signore…

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