Torna al blog

LA LEZIONE CINESE DI FELTRI

E’ interessante quello che Vittorio Feltri ha scritto sulla “conquista” cinese della sua Bergamo. Interessante perchè trasferibile pari pari nel nostro Veneto, ad in particolare a Padova dov’è insediata la comunità cinese più numerosa.
Racconta Feltri che in città e provincia orobica i cinesi hanno comprato moltissimi bar, ristoranti e negozi in genere, anche a prezzi più alti del mercato, e “hanno incrementando gli incassi creando numerosi posti di lavoro. Abbassano le saracinesche poche ore la notte, per il resto le tengono alzate sempre e offrono un servizio accurato e continuato”.
Per questo – spiega sempre Feltri – a Bergamo “considerata a torto una terra intollerante e a forte densità leghista” i cittadini apprezzano i cinesi perchè ”sono silenziosi, non delinquono, non si fanno notare se non come uomini e donne disposti a lavorare indefessamente”.
Stessa cosa noto nelle nostre città venete. Dove mediamente i cinesi sono apprezzati (dai cittadini, non dalle associazioni di categoria del mondo del commercio) per la cortesia, i prezzi contenuti e gli orari prolungati. (Se volevi bere un caffè la settimana di Ferragosto, vicino alla sede di Telenuovo Pd, l’unico bar aperto era quello gestito da cinesi…).
Tornando a Feltri sottolinea che i cinesi ci insegnano due cose. Prima: per fronteggiare la crisi bisogna lavorare di più. Non certo ribellarsi a orario prolungato e aperture domenicali…
Seconda: non è vero che siamo xenofobi né razzisti, dato che non abbiamo problemi a convivere con i cinesi e ad apprezzarli.
Il rifiuto sorge verso quelle comunità straniere che vengono qui a rubare, spacciare droga e creare degrado, mettendo a rischio la sicurezza dei cittadini.
“Non vi è peggior razzista – conclude Feltri – di chi dia del razzista a chi non lo è e miri soltanto a vivere in pace”

83 commenti - 4.807 visite Commenta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

code