Trovo inaudito che, a pochi giorni dal voto, il cardinal Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, abbia fatto irruzione nell’urna.
Il lungo e accorato appello del cardinale è stato così sintetizzato dal Fatto quotidiano: “Votate tutti tranne Salvini”.
Ovviamente non si tratta di essere d’accordo o meno, di giudicare bene o male il leader della Lega come un qualunque altro uomo politico; la cosa inaudita è che il massimo esponente della Chiesa italiana dica per chi non si deve votare. Siamo tornati al celebre slogan del ’48. “Nell’urna Dio vi vede, Stalin no”. Oggi, 71 anni dopo, Bassetti ci esorta a non votare per Matteo- Stalin-Salvini.
Mi sarei aspettato che tutti i partiti, tutti i media di una repubblica (teoricamente) laica, cioè fondata sulla separazione tra Chiesa e Stato, insorgessero di fronte a questa inaccettabile ingerenza nel voto e nella politica. Invece silenzio (quasi) assoluto.
E’ impensabile in qualunque Paese democratico che la Conferenza episcopale tedesca piuttosto che spagnola, non dico esorti a non votare per qualcuno, ma semplicemente si occupi delle elezioni e dia una qualunque indicazione agli elettori.
Accade solo nell’Italia ancilla del Vaticano.
La salvezza sarebbe un Pannella che promuovesse un referendum abrogativo dei Patti lateranensi. Dico sarebbe, perché naturalmente non succederà.
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