L’Umbria dimostra che l’alleanza Pd-5 Stelle non può reggere per il semplice motivo che è contro natura.
Poi anche Giuseppi ci ha messo del suo. Come fa ad andarci nell’ultimo giorno prima del silenzio elettorale ed esordire dicendo: “Non sono qui a fare campagna elettorale!”? D’accordo che il popolo è bue, ma ci sono dei limiti a quello che crede…Conte avrebbe dovuto dire la verità agli umbri: vi prego caldamente di votarci che altrimenti rischio di tornare a fare l’avvocato.
Alleanze contro natura. Lo era meno quella tra Lega e 5 Stelle che hanno una storia un po’comune. I leghisti infatti sono stati i naif di ieri: all’esordio poco preparati, molto fantasiosi (credevano all’indipendenza della Padania che è come credere alle scie chimiche…); poi si sono fatti, sono maturati con la lunga esperienza specie nei governi locali.
I grillini sono i naif di oggi; anche loro devono farsi, maturare. Storia comune nel senso che entrambi, Lega e 5 Stelle, nascono contro il sistema, in alternativa ai partiti tradizionali.
Mentre il Pd è il sistema (di potere e sottopotere), mai stato naif, è l’incarnazione del partito tradizionale; della grande tradizione politica sia democristiana che comunista.
A mio modo di vedere un pregio (un grande pregio). Ma non per chi proclamava “vaffa!, mandiamoli tutti a casa!” e per questo ha votato 5 Stelle.
Chiaro insomma che per l’elettorato grillino l’alleanza col Pd è contro natura. Tant’è che in Umbria la fuga dei voti è avvenuta anzitutto dal Movimento 5 Stelle.
I vincitori, cioè Salvini, hanno un altro problema: gli intoccabili.
Il leader della Lega ha infatti annunciato più volte una drastica riforma della giustizia, che tra i vari provvedimenti introduca la responsabilità anche per i magistrati come esiste per tutte le altre professioni.
Ma guai a toccare gli intoccabili: ti eliminano, non nell’urna, ma per via giudiziaria…
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