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C’E’ CHI STA PEGGIO DEI FATTORINI

Con questo inglese dilagante non capivo chi mai avesse incontrato Luigi Di Maio come sua prima iniziativa da ministro del Lavoro: i riders? Vado su Wikipedia e vedo che vuol dire piloti, non d’aviazione ma di bici e motorini. Insomma sono i fattorini che effettuano le consegne a domicilio, di cibo anzitutto.
Tipico esempio di categoria, precaria, sfruttata e sottopagata! Ha proclamato il neo ministro. Sempre su Wikipedia informano che in Italia questi fattorini sono pagati in media 9.6 euro lordi all’ora. Molto di più, tanto per dire, di quelli che lavorano per le coop di tutti i colori.
Precari? Speriamo di sì: la tristezza sarebbe che dovessero farlo per tutta la vita. Gran parte di questi fattorini sono infatti nostri ragazzi volonterosi (ci sono anche questi) decisi a guadagnarsi qualcosa invece che farsi mantenere dai genitori. In attesa di completare gli studi e trovare un lavoro vero.
C’è chi sta molto peggio dei riders, chi è sfruttato in maniera inaudita e vergognosa: sono gli africani e gli indiani che lavorano i campi a Latina, a Rosarno a Gioia Tauro.
Non è che Di Maio doveva cominciare ad incontrare loro, i veri nuovi schiavi? Sarebbe saltato il governo giallo-verde? Non credo. Anche la Lega, se è giustamente impegnata ad impedire che entrino i galeotti nel nostro Paese, ha tutto l’interesse a difendere gli stranieri che lavorano in condizioni illegali e intollerabili per un Paese civile, nel silenzio totale di Stato e istituzioni.
Vittorio Feltri scrive che il malese Sacko Soumalia non è stato ucciso né perché sindacalista né perché negro, ma solo perché sorpreso a rubare delle lamiere. Non so, può essere, in ogni caso è stato ammazzato a fucilate. Ma la tragica vicenda di Sacko è comunque collaterale. Lo scandalo inaudito e intollerabile sono gli stranieri ridotti in schiavitù dai proprietari terrieri italiani. (E non solo al Sud).
Queste attività agricole se per reggersi sul mercato – dei pomodori, delle conserve – hanno bisogno di pagare quelli che lavorano due euro l’ora (quando va bene). Queste attività agricole vanno proibite, tassativamente vietate in un Paese ad economia avanzata e civile quale dovrebbe essere il nostro.
E a questo dovrebbe provvedere anzitutto il neo ministro di Lavoro e Sviluppo Economico. Altro che baloccarsi a 5 stelle con i fattorini.

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