Abbiamo perso l’europeo di calcio ma, in compenso, siamo campioni del mondo di tasse. Nessuno ci batte quanto a pressione fiscale: 55% sul cittadino, 70% sull’impresa.
Poi, per fortuna, abbiamo Attilio Befera che non ha dubbi nell’individuare la causa: tutta colpa degli evasori. Peccato che scambi la causa per l’effetto. Come spiega Giuseppe Bortolussi ed ogni economista serio, come dimostra l’esperienza di ogni Paese, è l’esatto contrario: l’eccesso di pressione fiscale non genera gettito in più ma solo evasione in più; perchè il contribuente, strangolato, non riesce più a versare nemmeno quello che versava prima.
Ma, anche avesse ragione, Befera sembra un comico. Cosa pensereste se, guardandovi negli occhi con aria truce, dicessi: l’opinione di Zwirnere fa schifo! Pensereste che sono impazzito dato che sono io a farla, mica voi. Allo stesso modo siamo forse noi incaricati di combattere l’evasione fiscale? No, è lui, Attilio Befera e, se non ci riesce, si guardi allo specchio e si prenda a sberle…
Certo che è un po’ difficile recuperare le grandi cifre finchè indirizzi i blitz su baristi e albergatori invece che al Palazzo dei Normanni, dove sistematicamente vengono taroccati i bilanci miliardari della regione Sicilia.
Non sto a ripetere le cifre e i dati che abbiamo visto pubblicati negli ultimi giorni. Secondo Repubblica la regione Sicilia paga, per vie dirette o traverse, 114 mila stipendi. E poi ci sono i dipendenti di comuni e province, ci sono tutti gli altri statali (sanità, scuola, sicurezza, giustizia) ci sono le pensioni baby tutt’ora elargite con la scusa del parente infermo da assistere. C’è un pil dell’isola che è fatto quasi esclusivamente di spesa pubblica con il risultato di aver progressivamente distrutto l’economia reale, quella che produce ricchezza invece che mangiarsela.
Di fronte a questa depravazione assistenziale pubblica, non si può non ripensare a Milton Friedman, l’economista liberale premio Nobel, che definì l’evasore ficale un benemerito. Perchè, spiegava, spende i soldi nell’economia reale, in beni e consumi, che aiutano il lavoro e la produzione, invece che versarli nella casse dello Stato che spesso li sperpera.
Lombardo (non solo lui, per carità: lui come tutti i suoi predecessori) è l’incarnazione della depravazione assistenziale pubblica.
Il che ci pone di fronte ad un alternativa, sicuramente teorica (chiaro che non si incita all’evasione) ma non meno interessante: potessimo non pagare le tasse, con quei soldi andremmo in vacanza a spenderli in Sicilia aiutando così quel po’ che resta di industria turistica. Invece, da cittadini ligi, paghiamo le tasse così Monti ha i 400 milioni pronti da girare a Lombardo che continua a dilatare la spesa pubblica distruggendo anche i residui di economia reale.
E’ nell’interesse della Sicilia e dei siciliani che diciamo: meglio evasori che Lombardo!
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