Non vorrei che la primarie, alla fine, le avesse vinte…Grillo! Cioè l’antipolitica, o l’antipartitica (che per me sono la stessa cosa). Il dato più preoccupante è infatti quello della partecipazione: 3 milioni e 100 mila elettori – dopo tutto lo spazio mediatico e l’interesse che sembravano aver suscitato – non mi sembrano granchè. Anche tenendo conto che le primarie del solo Pd, per scegliere il segretario tra Bersani e Franceschini, nell’indifferenza o quasi dei media, avevano portato ai seggi 3 milioni e 300 mila cittadini.
Certo i tempi da allora (era l’Ottobre 2009) sono cambiati. Ma sono, appunto, cambiati: oggi il vento dell’antipolitica soffia impetuoso. Ed è il dato più preoccupante per chi creda che il Paese deve comunque essere governato. E per chi creda che non possono riuscirci dei politici improvvisati, che vantano un’onesta dovuta…alla mancanza di occasioni (Ricordate che in Tangentopoli non vi fu un solo esponente del Msi coinvolto? Per forza: erano tutti fuori dalla stanze dei bottini. Ma, una volta entrati, molti sono…Fioriti).
Il popolo del Pd può consolarsi col confronto ipotetico: fossero così folli da andare a primarie quelli del Pdl, porterebbero ai seggi più candidati che elettori!
Tuttavia resta profonda la sfiducia dei cittadini verso i partiti e verso la politica. Tale da temere che il 10 Marzo trionferanno Grillo e il non voto.
Il risultato di Bersani non è trascendentale. Resta però il probabile vincitore del ballottaggio (Vendola non può che appoggiarlo) e l’unico in grado di riunire poi una maggioranza (magari taroccata con i premi) che dia un governo politico al Paese, chiudendo la parentesi dei tecnici.
Chi creda a questa soluzione non ha la scelta tra un candidato premier del centrodestra, uno del centrosinistra e uno del centrocentro: può scegliere solo tra Bersani e Bersani.
Ciò detto Renzi ha ottenuto un risultato strepitoso: perchè tutto l’apparato del partito e tutta la Cgil erano con Bersani e lui, Renzi, che doveva intercettare i voti dei reazionari orfani di Berlusca, ha vinto invece proprio nelle Regioni Rosse!
Il che fa pensare (o sperare) che sia in atto un cambiamento epocale anche tra gli elettori della sinistra italiana.
Lascia un commento