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PERCHE’ FUORI DA PADOVA I ROSPI DIVENTANO PRINCIPI?

Cristian La Grotteria. Andrea Suriano. Crocefisso Miglietta. Ma anche, passando alla panchina, Renzo Ulivieri ed Ezio Glerean. Tutti nomi (ma quanti altri ce ne sarebbero pescando ancora più indietro nel tempo, vedi i nazionali Lucarelli e Iaquinta) che qui a Padova hanno incassato più fischi che gratificazioni. Eppure fuori da quest’ambiente si sono rigenerati a tal punto da trasformarsi in alcuni casi in autentici fenomeni, in altri semplicemente in giocatori in grado di fare la differenza con le loro qualità (era quello che altrettanto semplicemente gli si chiedeva anche qua, ma chissà perchè c’era sempre un dolorino, un infortunio o la "giornata storta" ad impedirgli di assolvere al loro dovere!). Nelle piazze in cui militano adesso (in qualche caso pure in categoria superiore) i club che se li sono pigliati godono alla grande dei loro servigi navigando in zone alte della classifica. Perchè qui non è riuscito loro di esprimersi secondo le legittime aspettative dei dirigenti biancoscudati che li avevano comprati prima e dei tifosi poi? Che cos’ha Padova che le altre città non hanno? Ha ragione chi dice che l’acqua del centro sportivo Euganeo di Bresseo è contaminata da qualche strano ingrediente oppure c’è una spiegazione meno scherzosa a tutto questo? Oppure, peggio ancora, esiste qualcuno cui dare la colpa?   

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