Ha ragione Angelo Montrone che ha commentato oggi in studio insieme a me e ai tifosi la partita persa dal Padova allo stadio “Adriatico”. Una sconfitta in quel di Pescara potevamo pure metterla in preventivo. Si tratta della terza forza del campionato e covava dal girone d’andata il desiderio di vendicare la vittoria sfumata all’andata grazie ai gol di Cisco e Cappelletti segnati tra il 90′ e il 95′. Stavolta è finita 2-0, senza rimonta, anche se a onor del vero va detto che il rigore fischiato contro Calvano a 3′ dal fischio iniziale era quantomeno dubbio, che non ne è stato assegnato uno al Padova netto sempre nel primo tempo e che Fiorillo ha fatto almeno due miracoli, su Capello nei primi 45′ e su Cappelletti nella ripresa (per non parlare del palo preso da Capello con la palla che ballonzola 5 secondi sulla linea di porta e non entra).
Insomma, non fosse ultimo da solo in classifica con soli 18 punti all’attivo e 3 misere vittorie dall’inizio della stagione, il Padova potrebbe pure accettare questa sconfitta, voltare pagina e guardare oltre. Purtroppo però la situazione si fa sempre più grave. E proprio per questo adesso la squadra è chiamata ad uno sforzo disumano e sovrumano se vuole fare in modo che la nave non affondi prima del tempo. Se non vuole abbandonare troppo presto le speranze di playout e dunque di salvezza. In cuor mio, devo dire la verità, sono già abbastanza rassegnata. Se faccio parlare il cuore della tifosa non vedo per nulla sereno all’orizzonte. Ovviamente però, finché la matematica non condanna il Padova, abbiamo tutti il dovere (morale e professionale) di analizzare la situazione dal punto di vista oggettivo e provare a trovare un appiglio per continuare a stare a galla.
Si deve vivere alla giornata. In questo caso guardando alle prossime due. Entrambe in casa. Martedì alle 21 contro il Brescia. Sabato prossimo alle 15 contro il Crotone. Pensare di riuscire a portare a casa 6 punti è pura utopia. Ma magari 4 possono essere una soglia raggiungibile. 3, frutto di una sconfitta contro la capolista e di una vittoria nello scontro diretto col il Crotone, un risultato tutto sommato accettabile. Altro non possiamo fare. L’alternativa è spegnere la fiammella oggi e smettere di soffrire. Ma il tifoso del Padova, abituato a soffrire e spesso e volentieri a trovare gioia alla fine del percorso di sofferenza, non lo farà mai.
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