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IL BRUSCO RITORNO ALLA REALTA’

Dalle emozioni fortissime del derby vinto a Vicenza con impegno e sacrificio al brusco risveglio di oggi, giornata che ha riservato al Padova la terza sconfitta in campionato per mano del Sudtirol all’Euganeo, il passo è stato troppo breve.

Il Padova non è più primo in classifica: la vetta riconquistata con la maiuscola prestazione del “Menti” è ora tornata nelle mani dei vicentini vittoriosi per 3-0 a Trieste. Il Sudtirol inoltre, espugnando l’Euganeo, ha agganciato proprio il Padova al secondo posto, accorciando ancor di più la graduatoria nella sua parte alta. Eppure non sono queste le brutte notizie di serata. La classifica si dovrà guardare a maggio, adesso non conta nulla.

Sono altri gli aspetti che devono essere sottolineati per cercare di porre rimedio a quel che in questo momento non sta andando per il giusto verso. Mi limito a due osservazioni (che potrebbero però essere di più):

1) quando non c’è Ronaldo (oggi squalificato) il Padova non ha un’alternativa di gioco e fa terribilmente fatica a rendersi pericoloso negli ultimi sedici metri. Avendo in rosa altri giocatori con caratteristiche diverse ma con altrettanta qualità (su tutti Gabionetta che può fare il trequartista e finalmente è tornato a disposizione), occorre urgentemente trovare altre ispirazioni per la manovra d’attacco. Anche sulle fasce peraltro, dopo un inizio di campionato travolgente soprattutto a sinistra dalla parte di Baraye, si osserva un momento chiamiamolo così di “stanca” con la difficoltà a creare la superiorità numerica e conseguentemente a far arrivare in mezzo all’area cross decenti.

2) è da qualche partita che il Padova nel primo tempo assume un atteggiamento un po’ troppo attendista. Poi nella ripresa dà di più. Oggi in particolare visto che ad inizio secondo tempo il Sudtirol ha segnato subito e i biancoscudati hanno reagito allo svantaggio. C’è quindi anche, almeno in parte, un problema di atteggiamento. Il Padova deve capire fino in fondo che ha ragione il suo allenatore quando dice che o si dà il 110 per cento ogni volta o il rischio di patire sconfitte è dietro l’angolo. Non basta il 99 davvero, il 110 serve. Sempre. Comunque. In ogni sfida che questo campionato mette di fronte.

Si tratta di fronti sui quali il Padova, che, va detto, finora ha sempre lavorato al massimo e quindi va solo applaudito per questo, deve avere d’ora in avanti un’attenzione particolare. Sono i dettagli che fanno la differenza in ogni campo. Più che mai nell’equilibratissimo girone B di serie C.

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