Finalmente abbiamo cancellato dalla nostra mente del tutto quella brutta figura contro il Pordenone in Coppa. Non che fosse un obiettivo così primario e urgente, ma l’ultimo fotogramma all’Euganeo che era rimasto nella nostra mente era proprio quella partita.
E’ bellissimo averla eliminata del tutto con una rotonda vittoria. Un bel 2-0, quel che una volta i commentatori di calcio chiamavano “punteggio classico”. Quello che ti dà l’idea di una partita sotto controllo, mai in discussione, senza subire gol per giunta, una vera benedizione!
Così è stata Padova-Pro Piacenza. E non è così ovvio sottolineare che è stata una vittoria importantissima. Perché questi tre punti lanciano diversi segnali positivi. Ai tifosi e soprattutto a coloro che l’anno scorso hanno riscoperto l’amore per il Padova ma quest’anno non sono animati dallo stesso ardore.
Purtroppo l’entusiasmo è un po’ scemato intorno a questa squadra. Gli irriducibili, lo zoccolo duro, ci sono sempre. Ma c’è una parte di Padova che ancora non se la sente di dare a questo gruppo tutta la fiducia che merita. Lo spezzatino di giorni e orari delle gare e il non sapere quando si gioca ha frenato la voglia di abbonarsi di qualcuno. Ma oggi a deludermi sono stati soprattutto i pochi paganti. Neanche mille. In una domenica che invece, rappresentando la prima all’Euganeo dopo il ritorno tra i professionisti, poteva (o meglio doveva) registrare un pubblico assai più numeroso.
Spero che la vittoria odierna del Padova abbia abbassato la dose di scetticismo di alcuni e, aggiunta alle prossime prestazioni, possa convincere tanta più gente a tornare allo stadio.
Questi ragazzi ci mettono il cuore e l’impegno. Sempre. Padova dimostri loro un po’ più di sano attaccamento.
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