Un altro punto. Un altro passo avanti. Positivo, anzi più che positivo. C’è già chi parla di “2 punti persi” ma, secondo me, anche se in parte può essere vero, visto che si era in vantaggio e si poteva anche chiuderla la gara a Salò, non è il momento di fare i detrattori. E’ troppo presto. La teoria dei piccoli ma costanti passi in avanti sta funzionando, il Padova è comunque terzo e attaccato al carro delle prime, senza aver ancora perso una partita. Questo deve bastare per rendere tutti felici e contenti di questo inizio di campionato di Lega Pro.
Detto questo, la marcia è senz’altro soddisfacente fino a questo momento ma è evidente che la panchina è un po’ cortina. A metà trasmissione, ieri, a Telenuovo, è arrivato il messaggio di un tifoso che sottolineava come Carmine Parlato, pur essendo un ottimo allenatore, ha effettuato, a suo giudizio, i cambi dei giocatori stanchi in ritardo rispetto a quando avrebbe dovuto farli. Il problema, per me, non è che Parlato è in ritardo nella decisione di effettuare i cambi. Il mister si rende perfettamente conto della situazione e pure in tempo reale. E’ che in questo momento non ha i ricambi che servono in tutti i reparti. E dove li ha, magari chi è in panchina non ha le caratteristiche giuste per entrare in quella determinata partita, pur essendo più fresco.
Una volta che saranno rientrati gli infortunati Amirante (fine ottobre) e Ilari (per quest’ultimo pare che il calvario per la coscia sia finito, per fortuna) e si capirà se Gorzelewski e Cucchiara potranno essere dei nostri già si saranno fatti dei passi avanti importanti. Ma penso che a gennaio qualcosa sul mercato si farà.
Stiamo sereni. La situazione è pienamente sotto controllo.
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