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UN SEGNALE DI COMPATTEZZA E LUCIDITA’

Il Padova ha chiuso il suo primo campionato da professionista dopo la rinascita dell’estate 2014 al quinto posto. Un buon piazzamento se si va a vedere cosa hanno fatto le altre neopromosse negli altri gironi e se si considera che si era partiti per disputare una stagione di transizione e si sono addirittura sfiorati i playoff.

Non è però tutto oro quel che luccica. Fosse davvero tutto così lineare, non ci sarebbero dubbi sulla riconferma della coppia direttore sportivo-allenatore, ovvero Fabrizio De Poli e Giuseppe Pillon, tenendo conto dei risultati ottenuti dal secondo una volta arrivato sulla panchina del Padova e del mercato di riparazione effettuato dal primo a gennaio dopo aver commesso più di un errore l’estate scorsa nella costruzione del gruppo.

Invece, come è peraltro giusto che sia visto che non c’è un’unità di vedute, ci sono dubbi, incertezze e la società sta attentamente valutando la situazione senza farsi prendere dalla fretta che è una cattiva consigliera. I dirigenti hanno incontrato altri direttori sportivi, sondando il terreno qua e là e va da sé che se non sarà De Poli il diesse della prossima stagione (nonostante abbia in mano un altro anno di contratto) anche l’allenatore cambierà perché il nuovo direttore si porterà un proprio uomo di fiducia.

Sono giorni decisivi quelli che sta vivendo il Padova insomma, di quelli che porteranno conseguenze a lungo termine. Meglio prendersi qualche ora in più e dare un segnale di compattezza e lucidità, piuttosto che decidere in poche ore e poi ritrovarsi ad aver effettuato una scelta sbagliata. Anche l’anno scorso i biancoscudati hanno chiuso presto la stagione (addirittura il 18 aprile grazie alla vittoria a Legnago che ha sancito la promozione con tre giornate d’anticipo) ma le scelte fatte sull’onda dell’entusiasmo e del “facciamo presto così guadagniamo tempo prezioso in vista della costruzione della rosa” sono poi state riviste a novembre, con l’esonero di Carmine Parlato, e a dicembre, con scelte importanti nel mercato di riparazione.

Meglio dimostrare di aver imparato la lezione, per non peccare più d’inesperienza.

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