Nemmeno il tempo di pensare: “Oggi il Padova ha avuto un buon approccio alla gara. La manovra è più veloce e Alfageme poteva segnare dopo pochi minuti, dai che forse ce la facciamo” che sul “Riviera delle Palme” di San Benedetto del Tronto è calato il buio più totale, come da migliore tradizione. La Samb si è portata in vantaggio e la rete marchigiana, bellissima da vedere per la modalità di esecuzione dell’assist di Mancuso e del gol di Di Massimo, è stato il più pesante degli schiaffi che potessero arrivare in faccia ai biancoscudati che da quel momento in poi sono letteralmente crollati. Come se avessero pensato: “Non ce la possiamo fare”.
Gioco involuto, passaggi elementari sbagliati, attaccanti troppo lontani dalla porta, centrocampo in confusione, difesa imbambolata. Ecco servita la debacle biancoscudata.
Non credo ci siano più dubbi sul fatto che occorre intervenire. Le colpe non sono solo di mister Oscar Brevi. Questa squadra se l’è costruita lui insieme al direttore generale Giorgio Zamuner e dietro di loro c’è la società. Le colpe vanno equamente divise e nessuno può e deve nascondersi in questo momento. Tutti devono metterci la faccia. Ovvio che, come avviene sempre nel calcio, a pagare sarà Brevi. E, come scrivevo in un commento nel precedente post, sarà comunque l’ennesimo fallimento della storia del Padova. Anche se chi arriverà dopo di lui dovesse fare meglio.
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