E’ un elemento tutt’altro che secondario nel calcio. Eppure succede spesso che ci sia tutto, ma proprio tutto, dal primo all’ultimo ingrediente, in una partita e manchi proprio l’unico in grado di farla lievitare per portarla alla vittoria. Stiamo parlando del gol che stasera, durante il redivivo derby tra Padova e Vicenza, è venuto clamorosamente a mancare dalla parte biancoscudata. La precisazione “dalla parte biancoscudata” è doverosa perché se c’è una squadra che ha messo in campo tutto per segnare quella è stata proprio il Padova. Il Vicenza, seppur ordinato, solido e ben disposto in campo (il suo allenatore Colombo non è certo l’ultimo arrivato e conosce come le sue tasche la categoria della serie C e le insidie che porta con sé…), non ha fatto nulla per vincere, chiamando Bindi a una parata decisiva una volta sola, nel cuore della ripresa. Chiamata di fronte alla quale, come sempre, il grande Jack, praticamente inoperoso per tutto il resto della gara, si è fatto trovare anche stavolta prontissimo alla deviazione in corner.
Detto questo e fatti i doverosi complimenti al Padova di Pierpaolo Bisoli per l’atteggiamento, l’aggressività, la voglia di non mollare mai e l’intensità per tutta la durata del match, va però sottolineato che il gol è un fattore determinante in una sfida di pallone. E l’impressione è che a questa squadra manchi un pochino la figura del bomber, quello cioè che te li garantisce in ogni situazione e in ogni tipo di partita, senza aver bisogno di appellarsi a fortuna o buona sorte.
L’allenatore ha tutto il tempo di lavorarci e, se le premesse sono queste, probabilmente ha ragione lui a dire che, a maggio, questa squadra si ritroverà in una categoria più consona e ricca di soddisfazioni per la piazza, ma speriamo faccia presto a sbloccare la situazione. Per rivedere l’Euganeo come stasera, con quasi 10.000 tifosi sugli spalti, c’è bisogno di gioco, gol e vittorie. Solo così qualche occasionale tornerà ad essere fidelizzato alla causa e si potranno veder aumentare in modo stabile gli spettatori, che questa categoria proprio non la apprezzano e continuano purtroppo a tenersi distanti da una squadra che, solo guardassero più approfonditamente dentro di loro, scoprirebbero in fondo in fondo di amare già.
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