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APPESI AD UN FILO

Il Padova ha battuto il Gubbio. Con i gol di 3 giocatori che, fossero stati tutto l’anno come li abbiamo visti oggi, di sicuro avrebbero trascinato in alto il Padova e non staremmo ora a parlare di playoff appesi ad un filo. Già, quante leggerezze ha commesso Schiavi, dopo una ventina di partite alla grandissima, finendo ad un certo punto perfino in tribuna. Quanto era irriconoscibile Cacia appena dopo la chiusura del mercato: quando probabilmente si era illuso di poter andare in serie A al Siena e non accettava fino in fondo l’idea di doversi giocare il posto a Padova con altri attaccanti. Certo Dal Canto doveva insistere di più su di lui e questo fa parte del bagaglio di errori per cui oggi il pubblico gli punta il dito contro, però va detto che anche Cacia per un certo periodo ha fatto meno di quel che doveva per cercare di mettere in difficoltà l’allenatore nelle scelte. Pure Cutolo, dopo un esaltante avvio di stagione, ha avuto una piccola flessione (e ci poteva pure stare eh… mica uno può fare 42 partite sulla cresta dell’onda!): e questo ha costretto Dal Canto addirittura a cambiare modulo, perché in rosa non c’era uno che potesse sostituirlo. Inoltre Drame e Lazarevic non hanno dimostrato di essere due esterni d’attacco sufficientemente pungenti ed efficaci sotto porta.

Sono considerazioni in libertà quelle che sto facendo, che forse un po’ corrispondono ai primi bilanci di fine stagione. Mancano ancora due partite è vero e matematicamente il Padova non è ancora fuori dai playoff, ma difficilmente riuscirà a riprenderseli. Anche se vince a Nocera Inferiore domenica prossima e batte l’Ascoli in casa il sabato successivo. Occorre sperare nelle disgrazie altrui: ma oggi abbiamo capito che il Varese in questo momento è in grado di schiantare chiunque e la Sampdoria ha dalla sua parte l’entusiasmo della rimonta. Tutte cose che aveva il Padova l’anno scorso e difatti è andato ai playoff. Quest’anno purtroppo le abbiamo perse per strada…

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