Disattenti dietro, spuntati davanti.
Così, di strada, non possiamo farne tanta. Ma mentre sulla poca concretezza davanti si può anche pensare di lavorare prendendosi un po’ più di tempo (in fin dei conti Melchiorri ha dimostrato di esserci, Pasquato anche e Vantaggiato si sbloccherà prima o poi, ora che è finalmente rientrato), in difesa bisogna smetterla, e subito, di fare regali ad avversari che non aspettano altro.
Dispiace onestamente aver visto il Padova perdere oggi perché, per ampi tratti della partita, non ho notato la differenza che dovrebbe esserci tra la prima in classifica e la penultima. Il Padova ha tenuto bene il campo, si è dimostrato compatto, attento e determinato quanto basta. Il pareggio sarebbe stato oro nella tana della capolista e perfino un risultato giusto, invece, come al solito, un errore dietro ha fatto fare harakiri ai biancoscudati.
Blindiamo la difesa. Che, mi sa, è l’unica strada percorribile per tirarsi fuori dalle sabbie mobili prima che sia troppo tardi.
Non aggiungo altro, perché altre parole non ce ne sono o perlomeno io non ne trovo per descrivere la situazione di allarme attuale. Bisogna fare punti. Anche giocando male. E smetterla, ribadisco, di prendere gol che si potrebbero evitare. Su situazioni studiate e ristudiate in settimana. Non è il tempo del bel gioco. E’ il tempo della concretezza.
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