Qualcuno dirà senz’altro che mi sono montata la testa. E che, esattamente come tutti i tifosi del Padova, sono assolutamente "umorale", visto che, nel giro di un mese e mezzo, sono passata dal GAME OVER del dopo Ravenna al VOGLIO DIECIMILA TIFOSI ALL’EUGANEO del dopo Reggiana.
Be’, rispondo che, in queste cinque settimane, c’è stato un autentico miracolo e che a compierlo sono stati proprio quei "ragazzacci" (detto stavolta con il massimo dell’affetto possibile!) che, al fischio finale di Padova-Ravenna 2-3, ci hanno fatto disperare. Sono proprio quei "ragazzacci" ora ad averci fatto tornare il sorriso, ad averci di nuovo riempito il cuore di orgoglio, di soddisfazione e di gioia. Sono loro che ci fanno camminare a un metro da terra, noi che, fino a poco tempo fa, avevamo l’umore sotto terra.
Allora dico che il cuore e la grinta che questi ragazzacci hanno tirato fuori (tardi, per carità, ma alla fine chi se ne frega se il risultato sarà quello sperato!) deve essere premiata. La città deve rispondere presente all’ultima giornata di campionato, quella che ci può regalare di nuovo i playoff dopo sei anni di delusioni, amarezze, bocconi amari ingoiati a fatica e avversari che hanno festeggiato all’interno del nostro stadio la promozione in serie B al posto nostro!
Ricordo che l’ultima volta che siamo andati ai playoff (era il 2003, sulla panchina del Padova sedeva Frosio e nella rosa del Padova, oltre a Lele Pellizzaro, a Ciro Ginestra e a Mariano Sotgia, c’era pure un certo Centofanti), alla semifinale di andata contro l’AlbinoLeffe all’Euganeo si presentarono qualcosa come 13 mila tifosi. Andò male, anzi malissimo, a causa di un gol da 40 metri di Regonesi e di un rigore di Bonazzi, ma il pubblico quel giorno fu davvero da brividi sulla schiena. Perchè non provare a raggiungere più o meno la stessa cifra domenica prossima contro la Pro Patria?
La società deve pensare ad iniziative, ad agevolazioni, a promozioni. Di qualunque natura. Bisogna che la Padova del pallone stavolta faccia sentire tutto il suo amore ai suoi ragazzacci. Che davvero ora meritano questo abbraccio collettivo. E chissà magari, anche di essere portati in trionfo.
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