Capisco la preoccupazione dei tifosi per la situazione difficile del Padova. E’ anche la mia.
Capisco il rammarico dei tifosi per i punti gettati al vento fino a questo momento a causa di prestazioni non all’altezza. E’ anche il mio.
Capisco la rabbia dei tifosi per le, purtroppo tante, scelte avventate e, diciamolo pure, sbagliate di questa nuova proprietà che ha prima sposato un progetto e poi lo ha buttato a mare, ha portato giocatori non all’altezza e ora si trova nella situazione di dover operare una rivoluzione bella e buona. E’ anche la mia.
Le scritte con le minacce di morte però, onestamente, non le capisco e non le condivido. Nella maniera più assoluta.
Che questi nuovi dirigenti del Padova abbiano commesso degli errori, in qualche caso anche gravi, è una pura constatazione. Loro per primi lo hanno ammesso nelle ultime interviste rilasciate anche a noi di Telenuovo. Ricordo un Andrea Valentini alla cena di Natale. “Quando ci siamo insediati erano i primi di luglio. Ci siamo ritrovati con talmente tante cose da fare che senz’altro abbiamo commesso degli errori. Siamo qui per porvi rimedio”, sono state più o meno le parole dell’amministratore delegato. Ora che si è aperta la finestra di mercato di gennaio, finalmente capiremo quanto ha intenzione di spendere la nuova proprietà e come ha intenzione di mettere mano alla rosa dei giocatori.
Loro per primi sanno che sono sotto osservazione e che non possono più permettersi di sbagliare. Le minacce di morte sono francamente eccessive e fuori luogo.