Non senza qualche ragione, la nostra società (mondiale) si occupa dei vivi e praticamente mai dei morti.
In una delle ultra rare volte che ho guardato per una decina di minuti Bruno Vespa nel suo “Porta a Porta” gli ho sentito profferire questa che se non assomiglia ad una bufala, appare una grave leggerezza (o voluta ignoranza):
“… Duemila anni fa quando tutto (??) è cominciato…”
E prima?
Mi ha sempre affascinato, al contrario di Vespa, il fatto che TUTTO quello che troviamo oggi sulla Terra, nel bene e molto nel male, proviene da persone morte, alcune da molte migliaia di anni.
Un Istituto di ricerca no profit statunitense, stimato dalla comunità scientifica, si occupa da molti anni di demografia sociologica.
Per tale istituto (Population Reference Bureau), da calcoli necessariamente approssimativi (ma non macroscopicamente), ha calcolato che dall’apparizione dell’ Homo Sapiens (50.000 anni fa circa) al 2011, data nella quale l’O.N.U. ha quantificato la popolazione mondiale in 7 Miliardi, ci sono stati in precedenza 108 Miliardi di umani apparsi sulla Terra e deceduti.
Vespa parla “dell’anno zero quando tutto(?) è cominciato” riferendosi probabilmente alla datazione cristiana che comincia ad enumerare gli umani, le loro scoperte, i loro scritti, la loro VITA e il loro “lascito”, dalla nascita del Cristo.
E prima?
Platone, Pitagora, Aristotele, sicuramente meno noti di Ronaldo o della Madonna di Medjugorje, appartengono alla leggenda o alla fantasia?
Partendo dal primo amplesso di un “Homo Sapiens e una Donna Sapiens” che diede origine al primo nascituro, quindi DUE viventi fino all’ “anno Zero vespiano, si calcola (con approsimazione) che fossero vissuti e morti circa 58 Miliardi di persone, con tutto il loro “portato”.
A questo punto mi sono chiesto, con una competenza teologica pari allo zero assoluto, le religioni pre e post-cristiane, ma in primis quella cristiana, dove collocano quei 58 Miliardi di esseri umani che, ad esempio, non possono aver ricevuto il Battesimo e quindi sono preclusi a trovare un posticino in Paradiso?
Senza aggiungere che i nati e morti prima dell'”anno zero” sono quasi equivalenti a coloro che sono nati e morti a partire da quell’anno.
Se qualcuno si ponesse la domanda del perchè mi è sfruculiata l’idea di un topic come questo, non trovo facile dare una risposta, o almeno esplicare tutto quello che gira nella mia testa su quanto sopra scritto.
Se devo esplicare ulmeno UNA delle motivazioni, prima dico che parte da lontano e dalla mia passione per l’antropologia evolutiva, poi, in modo più banale, se volete, è il fastidio al limite dell’intolleranza, il fatto che il TUTTO è rappresentato dall’OGGI, o se volete, “dall’anno zero” vespiano.
Perchè molti sono gli uomini e le donne che hanno calcato questa “cruenta polvere” (Manzoni) senza essere stati battezzati, ed in valore assoluto, molti di loro meriterebbero un posto in prima fila nel Paradiso Cristiano.
p.s.
Per il Paradiso Islamico e delle leggendarie vergini Huri colà a disposizione, non provo interesse per totale assenza di elementari conoscenze, a meno di non avere a mia disposizione uno scienziato di Religioni comparate che non ho.
Nè cerco.
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