L’inutilità di un Topic come questo proviene da una semplicissima domanda:
Se dopo 6 mesi di “pandemonio” che stiamo attraversando e temo dovremo ancora attraversare, c’è una moltitudine che considera la mascherina un’attentato alla propria libertà INDIVIDUALE (?!), cosa puoi dirgli di più che si tratta di una egoistica struNzata e struZZata?
Il tutto al netto dei tentennamenti e varie contraddizioni che sono pervenute dal Governo.
Tuttavia non è mai stata messo in dubbio la necessità minimale della “profilassi” rappresentata dal distanziamento sociale (1-1,5 metri) e dell’uso della mascherina in DETERMINATE circostanze.
Se poi qualcuno mi dicesse TU mettila pure, ma io sono libero (?!) di decidere se metterla o no, vanificando il chiaro principio che la mascherina è valida come protezione solo in un contesto di RECIPROCITA’, beh in questo caso la risposta è impubblicabile.
E’ ovvio che anche in un contesto del genere, chiaramente inauspicabile, IO sto sempre dalla parte di Zorro.
Poi il Covid posso cuccarmelo lo stesso, ma non saprei chi ringraziare.
Forse i “libertari” dell’ultima ora?
L’italica disorganizazzione?
Non certo il destino “cinico e baro”.
Mi chiedo come si possa parlare di libertà individuale o soggettiva in un contesto sociale nazionale e internazionale dove ci sono già 800.000 OTTOCENTOMILA morti di cui 35.000 nostri connazionali.
In un contesto come questo viene avvilito e offeso uno dei caposaldi della conquista umana e sociale.
Se il titolo del topic è un motto inventato da Gazzini, ebbene anch’io sto con Zorro contro tutti i capitani Mona-stario senza mascherina.
https://www.youtube.com/watch?v=QwkXsegOIA4
Anch’io sto con Zorro, ma con quello vero. Come sempre, anche questa volta, sono stati incaricati di scovare e sconfiggere i riottosi “no-mask” molte persone, uomini e donne, che non avevano né la preparazione, né lo spessore intellettuale e tantomeno la voglia, necessari per fare le veci del paludato Don Diego De La Vega.
Parlo delle povere cassiere al supermercato, dei tabaccai, dei ristoratori, dei baristi, dei panettieri e di tutti quelli che, oltre al danno economico, si sono visti costretti ad interpretare e mettere in atto norme che, in molti casi, non avevano capito bene.
Poi ci sono gli Zorri/e improvvisati; i più temibili: giovedì scorso ero a Bibbiena in provincia di Arezzo nella piazza principale. Non avevo la mascherina perché eravamo sì e no in dieci sparsi. E ‘passata una signora col sacchetto del pane in mano che i ha apostrofato dicendomi: “ecco n’altro ‘gnorante senza mascherina”. Credo sia ancora scossa dalla peste del 1348.
Qualcuno se rabielo se mi invece de star con zorro me togo su la Caterina Zeta Jones?
Caro Gazzini, vorrei che ci ragionassimo più approfonditamente.
Possibile che si tratti solo di incoscienza, menefreghismo italico storico, pigrizia e dintorni?
Con tutte le classi d’età coinvolte tranne le più anziane?
Non mi pare possibile.
Sapendo come la pensi mi preme assicurarti che sono ferocemente ANTIcomplottista.
Non credo si debba essere “complottisti” nel porsi la domanda sulle motivazioni del rifiuto di applicare due semplicissime profilassi come il distanziamento FISICO (non sociale) e l’uso di un DPI come la mascherina.
Credo che le motivazioni ci siano ma nessuna è tollerabile.
Quanti hanno capito gli effetti provenienti da una probabile rovina economica al ritorno, già iniziato, della virulenza del Covid?
Quanti hanno ascoltato o letto le analisi SERIE che si son fatte su questo punto?
Ci sono i “giovani” che si sentono “immuni” o inattacabili senza comprendere che l’onda lunga delle problematiche economiche colpiranno soprattutto loro.
Poi ci sono anche i seguaci dei CIALTRO-LIBERTARI (cp. Il Foglio) con responsabilità pubbliche che con i loro atteggiamenti da “super omeni” incoraggiano gli atteggiamenti più incoscienti facendo del NON USO della mascherina un demenziale segno di “distinzione”.
Poi, ultimi ma non meno importanti, le persone con disturbi della personalità.
Qualcuno si è preso la briga di guardare e ascoltare a fondo le “motivazioni” di una “tipa” (35/40 anni d’età) che su una carrozza ferroviaria dove TUTTI portavano la maschera tranne lei.
“Senso” delle sue frasi?
Assente.
Conclusione della “tipa” a fronte delle rimostranze degli altri passeggeri in regola (poche in verità, secondo la regola italica del “mi faccio i cazzi miei”).
Una sola parola che la dice lunga: ” SIETE SCHIAVI!”
Vedo una strada lunga e scomoda da percorrere.
Giorni fa ho visto una breve intervista ad un politico italiano, uno di quelli che Gazzini definisce cialtro-libertari, che ammoniva il mondo sui pericoli e l’assurdità di mettere le famigerate mascherine ai bambini delle elementari.
Boh?
Chissà, il cialtro potrebbe avere una laurea in Psicologia dell’Età Evolutiva, ma non pare guardando il suo modesto “curriculum studiis”.
Due giorni fa ho visto un servizio sull’apertura (e chiusura!) di alcune scuole tedesche e i bambini studenti avevano TUTTI la loro mascherina.
Dobbiamo ricominciare la solfa della superiorità ariana o più semplicemente si tratta del noto e normale rigore dei tedeschi post nazional-socialismo?
Nell’augurargli una pronta guarigione senza conseguenze, mi duole dire a Flavio Briatore, parafrasando una sua demenziale trasmissione: SEI DENTRO! (al Covid).
ps
Non credo che capiterà alla signora Santachè, il Covid la teme, basta guardarla, sembra la perfetta controfigura di Crudelia Demon.
Comunque auguri!
Ho appena visto un video girato da Briatore, prima di cuccarsi il Covid, dove ridicolizza la virologa Gismondi perchè è in ferie in Sardegna, ma in modo discreto e quasi autosufficiente.
Anche se cucina da sola, la spesa la fa.
Bè andate a vedere il Briatore cafonare pesante, com’è nella sua natura.
Diciamo che i soldini gli hanno dato la possibilità, beato lui, di fare una “dolce vita” quasi tutto l’anno.
Ma maleducato e cialtronello resta.
Caro Briatore niente mascherina? Il Covid s’avvicina.
E purtroppo, per le sue disposizioni, CINQUANTADUE membri (lavoratori?) del suo staff hanno il Covid.
My two cents: non vedo grossi problemi per gli studenti, diciamo, superiori ed universitari. Ne vedo qualcuno in più per quelli delle scuole medie, un po’ più piccoli e vivaci. Ne vedo molti per quelli delle primarie, molti dei quali già fanno fatica a passare 5 ore al giorno seduti al banco in tranquillità.
Fortunatamente, sembra che la pericolosità del virus sia inversamente proporzionale all’età di chi viene contagiato.
My One Cent: sui bambini delle Elementari è una cosa oggettivamente difficile.
Per quelli delle Medie, se vi è stato un cambio antropologico de-evolutivo rispetto ai “miei tempi”, non mi parrebbe un problema irrisolvibile, farla togliere CINQUE minuti ogni ora in una zona “franca” potrebbe essere una soluzione.
Sugli altri livelli di scolarità Superiore e Universitaria non ci discuto nemmeno.
Comunque mantenendo un’adeguata distanza FISICA, si possono rivedere le prime valutazioni sul “niet” mascherina nei primi due livelli scolastici.
Il grande rischio è quello di dover chiudere le scuole dopo la riapertura.
La Scuola NON è il bilionaire e fortunatamente il preside non è Briatore.
Ciao AleBeg, un dì ci ritroveremo pure…
Fair enough, vedo che siamo tendenzialmente d’accordo.
Per l’ultima riga, effettivamente una cena sarebbe d’uopo.
La scuola, ad oggi, è un enorme problema, soprattutto per la quantità di percorsi anche fighettini ma inutili in relazione alle esigenze del paese. Se sei il PSG puoi comprare il vecchio Messi o giovane Mbappe, se sei il Verona magari è il caso di curare i Kumbulla invece di cercare solo i Saviola o i Marquez, e il “settore giovanile Italia” ha storicamente grandi talenti ma se in “prima squadra” poi ci va l’Azzolina, e chi tira la carretta dell’industria è ancora sul giogo dei “vecchietti”, forse qualche problema c’è.
Il problema delle università non è la mascherina, quanto il fatto che sibstanno pagando tasse anche talvolta particolarmente ingenti, e tantissimi servizi: le segreterie della mia università sono chiuse, io ad esempio mi sono laureato in lockdown, laurea al 16 marzo rimandata per farla comunque virtuale a maggio, e nonostante 120€ di “tassa di laurea” devo ancora ricevere un certificato, fisico o digitale che sia, per esserne certificato, e ancora ad ora non posso iscrivermi alla magistrale, nello stesso istituto che dovrebbe emettermi il certificato tra l’altro, perché la procedura online non può essere portata avanti senza un certificato di laurea di primo livello.
Le lezioni online poi, sono state un fallimento per gran parte delle materie. Assumiamo che non sussista il problema di concentrazione a stare a casa piuttosto che in aula come può essere successo per bambini e ragazzi, e parliamo solo di problemi oggettivi”. le materie più pratiche (laboratori, tesi sperimentali, ecc) sono state “momentaneamente sospese” a data da destinarsi, professori illustri talvolta con qualche anno in più faticano molto a trovare una quadra con gli strumenti informatici, lectio magistralis completamente annullate, così come sospesa qualsiasi attività correlata (dal torneo di calcetto al sostegno psicologico, dalle feste di laurea ai progetti di incontro tta studenti e aziende). Per non parlare della questione esami: è semplicemente irreale un esame online “fidandosi” che lo studente non utilizzi materiali che durante l’esame sarebbero proibiti, oltre al fatto che esami con excel in cloud, se non dispongo del mac da 2000 euro ma del pc di 5 o 6 anni fa, invece di caricare in tempo reale, perdo 5-10 secondi ad ogni click, falsando anche i tempi oltre che la credibilità della competizione.
Ancora, e questo è in comune tra università, e altre scuole, è che a una settimana dal ritorno a scuola, non si hanno notizie pratiche ma solo voci. non si ha la minima idea del come attrezzarsi: cosa faccio col mio monolocale a Milano a 550€ al mese? Magari è sei mesi che lo pago, per poi non sapere se ci saranno lezioni o meno, e mi sento dire che forse la presenza sarà del 5%, del 15%, del 20% della capienza delle aule, e forse nemmeno quelle. Che faccio? Considerato che la stragrande maggioranza degli affitti milanesi chiede contratti semestrali, lo continuo a pagare? Lo subaffitto illegalmente?
In tutto questo, la rata universitaria non è scesa di un euro, e anzi non è stato nemmeno possibile rimandare il pagamento, come ad esempio per le partite iva.
Se posso essere d’accordo sul fatto che il gioco delle parti sia che l’opposizione critichi a vanvera, anche quando probabilmente non si sarebbe in grado di trovare una soluzione alternativa, dall’altra parte c’è un’ incompetenza disarmante, con la ministra a capo che ad ogni uscita dimostra che quel ministero è fuori dal mondo. Banchi con le rotelle, plexiglas, a inizio maggio “tutti promossi” -> a fine maggio “si può bocciare” -> a giugno “tutti promossi ma ti metto lo stesso l’insufficienza in pagella”, la maturità semplicemente non gestita, metà studenti a scuola una settimana e l’altra metà a casa, e si inverte dalla settimana dopo, gestione inesistente degli asili. E ospitate fisse su La7, perché giustamente la priorità è l’immagine, e quindi cercare di farsi proteggere sotto l’ala di cairo dall’ecclettico telese e l’ineffabile parenzo
Caro Alibi, benvenuto.
Nel tuo ottimo post vedo solo UNA PIEGA.
Probabilmente quella dei pantaloni.
Usi i jeans vero?
Resta sul pezzo, te ne sarò grato (per quel che vale).
Sono il meccanico che cerca di riparare il “baracchino”del Gazza che si scusa per l’ennesimo disservizio.. 😐
Sempre dal Gazza :
“Non dice bene a Mr. Gazza, dopo il “nuovo-usato” Pc, se n’è andato lo schermo.
Fino a venerdì/sabato nulla di buono”
…avrei un 286 MS-DOS funziobnante, ha perfino un’unità floppy da 8″
Caro Alibi, ciao e benvenuto.
Nel tuo ottimo post vedo solo UNA PIEGA.
Probabilmente quella dei pantaloni.
Usi i jeans vero?
Resta sul pezzo, te ne sarò grato (per quel che vale).
Sono un cincinìn sfasato, ma un Topic leggerino di musica e cinema mi frulla in zucca.
Ho detto leggerino e così sarà.
Chi non ama per nulla la musica o il cinema degli ultimi cinquant’anni forse si annoierà.
Pazienza.