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ALLE DUE. ERAN LE DUE IN PUNTO DELLA NOTTE…

Il titolo del Topic è una vergognosa imitazione dell’incipit della celeberrima poesia di F.G. Lorca : “Lamento per Ignacio Sànchez” un torero amato da Lorca sebbene non fosse considerato tra i migliori (Joselito e Belmonte i mitici) toreri spagnoli della vecchia scuola. Era uomo di vasta cultura e con interessi in molti campi, era anche un mecenate. Nel toreare era molto audace ed amante del rischio, aspettava spesso il toro inginocchiato per terra, o eseguiva anche figure inedite rispetto alle rigorose regole della Tauromachia Hispanica.  Finì incornato dal toro “Granadino”, descritto come piccolo, mite e longilineo.

E fin qui ci siamo.

Sfinito da una settimana in cui non dormo, dormo male, o mi addormento seduto sul divano svegliandomi alle nove o alle dieci del mattino, a causa dell’urlo di un telecronista per un gol o un canestro di LeBRON James, mi guardo intorno stranito, quasi non riconoscendo la mia casa, e sì come uno zombie mi dirigo dove dovrebbe essere la camera da letto, dove talora mi addormento (…) vestito.
Ieri, a tarda sera, ho detto basta!
Sono andato dal dottor Google per vedere quali suggerimenti potesse darmi.
Ne ho trovato uno solo immediatamente applicabile: fare un bagno caldo per una ventina di minuti.
Tiro fuori l’accappatoio gigante, doppia spugna, regalo di non ricordo chi, ma doveva essere una snob perchè è senza tasche, con un solo taschino ricamato dove nelle giacche qualcuno mette il fazzoletto.
Dove metto l’accapatoio per indossarlo subito e non bagnare per terra, che se bagno devo asciugare e il dottor Google ha detto che usciti dall’acqua NON SI DEVE FAR NULLA DI IMPEGNATIVO (asciugare il pavimento lo è, almeno per me). Indossare l’accappatoione con cappuccione alla KuKluxKlan e infilarsi a letto senza indugio, ancora tiepidi e togliersi l’accappatoione quando si è già per metà (??) già a letto.
L’acqua è pronta, temperatissima, ma dove cassso metto sto accappatoio il più vicino alla vasca: osti, la mensola sopra la vasca, logico.
Fatto, mi giro a cercare il bagnoschiuma, quando sento uno strano suono che fa all’incirca così: SCIANF…

Cosa poteva mai essere? (un CD raro a chi indovina)

P.s.

Questo non è IL prossimo Topic, ma uno scaldapolpastrelli, il riadattamento corposo di un vecchio Topic.

P.P.s.s.

Ma voi esseri abbietti che state leggendo non sarete mica quelli della specie che si è evoluta e dorme dapertuttoanchesuunasedia?!

Mentre io, che mi considero evolutissimo, ho ancora i timori notturni dei primi ominidi che dormivano su stretti spuntoni di roccia per evitare le belve notturne.

Non ridete, è scienza psico-antropologica. Si ritiene infatti che gli attacchi di immobilità notturna in cui non riesci a muoverti, possano essere un residuo di una facoltà cerebrale che immobilizzava gli ominidi per non cadere nei burroni.

Da oltre cinquantanni io dormo spesso di fianco sul limite estremo del letto e non sono MAI caduto.

A presto, prestissimo.

 

 

14 commenti - 2,334 visite Commenta

Cesare Settore Superiore

SCIANF… Cosa poteva mai essere?
Se fosse sta l’accappatoio credo che el sarea sta un rumor usuale tipo SPLASH.
Quindi, secondo mi, e’ vegnuda szo tutta la mensola, supporti compresi.
Ghe credo che dopo te vien l’insonnia e te pensi alle belve che ghe fasea paura ai ominidi.
Vuto un consiglio, Nino?
Dormeghe sora…

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do minus gazza

Caro Cesare, vedi che esserti diplomato in fumettologia applicata con specializzazione in Bandes Dessinèes, serve.
Premio vinto e consegnato quando H.M. Crownvirus lo permetterà.
Sarà “roba pesante” (ambito musicale era, che no se sbajemo).
Ciao

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do minus gazza

>> https://www.youtube.com/watch?v=dmtY6U0KwoI
Si tratta di un brano “minimalista” di wim Mertens che ebbi l’onore di conoscere personalmente attraverso un pianista dei Quilapayun, suo allievo, che era stato mio ospite a Verona e che riincontrai casualmente in Belgio ad un suo concerto.
Potrebbe essere oltre trent’anni fa.
Allora parlavo beninino il francese e mi ricordo la sorpresa di Martens quando gli dissi che avevo il suo album Soft Verdict, in realtà era solo il suo pseudonimo e nell’album suonavano “turnisti” e che avevo usato “Struggle for Pleasure” in un “corto”.
Ricordo che mi guardò perplesso dicendomi che il pezzo sarebbe stato nella colonna sonora del film “Il Ventre dell’Architetto” di Peter Greenway, prossimo ad essere editato.
Mi sarei scavato una buca per sotterrarmi.
Poi dopo tre birre in dieci minuti mi disse “…pas de problem, je ne pense pas que votre film partecipera a un Festival…”.
Sorriso, stretta di mano e un sincero “au revoir”.
Una foto della memoria.

P.s.
Debbo omaggiare il Gran Maestro “Beppe “baffo” Sattin, titolare anni e anni fa della “fucina musicale” Rock E Jazz Emporio per avermi suggerito (anche) quell’acquisto.

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do minus gazza

Non è noto, in verità, se il grande Poeta F.G. LORCA fosse un grande appassionato di Tauromachia, certo è che poco prima d’essere ucciso dalla Guardia “Civil” del dittatore Francisco Franco negli anni ’30, Lorca compose una delle più belle e famose elegie, nota in tutto il mondo, anche da chi non ha interesse per la Tauromachia, al contrario del sottoscritto.
Avendone fatto cenno in introduzione e prima di predisporre il cazzeggiante prossimo Topic, ho ritenuto che a qualcuno potesse interessare, declamato dalla voce del grande Arnoldo Foà o con il testo scritto, Il Lamento per Ignacio.
Ascoltarlo (mia proposta) o leggerlo, male sicuramente non farà.

Al contrario delle ridicole cialtronate che ho sentito declamare dai vari “negazionisti” della manifestazione romana.
A proposito è meglio che sappiate non solo che la terra è piatta, che i vaccini uccidono ed altri avvertimenti “salvifici” per l’umanità, ma che dopo l’istallazione della nuova rete mobile 5G “diventeremo tutti dei cyborg telecomandabili dai “soliti”: Bezos di Amazon, George Soros l’Imperatore dei complotti mondiali che si rifiuta da anni di mettermi sul suo libro paga,
che “bufalo” (si legge bàfalo) Bill Gates e la moglie Melinda FINGONO d’essere filantropi a miGLiardate di dollari, ma in realtà la diabolica coppia, Soros e Bezos permettendo, avrà un’astronave costruita da Elon Musk (altro terrorista) dalla quale guideranno i 7 miliardi di terrestri-cyborg, in combutta con gli alieni dell’Area 51 e quelli che da un milione di anni tramano nella Fossa delle Marianne, dove si sono portati, come ricordino del loro arrivo sulla terra, nientemeno che Atlantide che nessuno riesce a trovare perchè non sanno che è fatta di mattoncini, uguali uguali a quelli che compongono i Bastioni di Orione ( © Roy Batty in Blade Runner) e cioè in LEGOxyz.
Al momento NON sono note le finalità di QUEL gomblotto.
E questo, oggi, è ciò che mi preoccupa davvero.

>> https://www.youtube.com/watch?v=3yzEx7yC8HA

Compianto per Ignacio Sánchez Mejías – di Federico García Lorca

L’INCORNATA E LA MORTE

Alle cinque della sera.
Erano le cinque in punto della sera.
Un ragazzo portò il lenzuolo bianco
alle cinque della sera.
Una sporta di calce già pronta
alle cinque della sera.
Tutto il resto era morte e solo morte
alle cinque della sera.

Il vento portò via i cotoni
alle cinque della sera.
L’ossido seminò cristallo e nichel
alle cinque della sera.
Già lotta la colomba coll leopardo
alle cinque della sera.
E una coscia con un corno desolato
alle cinque della sera.
Cominciarono i suoni di bordone
alle cinque della sera.
Le campane di arsenico e il fumo
alle cinque della sera.
Negli angoli dei gruppi di silenzio
alle cinque della sera.
E il toro solo con il cuore in alto!
alle cinque della sera.
Quando comparve il sudore di neve
alle cinque della sera,
quando l’arena si coprì di iodio
alle cinque della sera,
la morte pose uova nella ferita
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Alle cinque in punto della sera.

È una bara con ruote il suo giaciglio
alle cinque della sera.
Ossa e flauti suonano all’orecchio
alle cinque della sera.
Il toro gli mugghiava dalla fronte
alle cinque della sera.
La stanza si iridava di agonia
alle cinque della sera.
Da lontano ora viene la cancrena
alle cinque della sera.
Tromba di iris nei suoi verdi inguini
alle cinque della sera.
Le ferite bruciavano come soli
alle cinque della sera.
e la folla rompeva le finestre
alle cinque della sera.
Alle cinque della sera.
Ah, che terribili cinque della sera!
Erano le cinque in tutti gli orologi!
Erano le cinque in ombra della sera!

II

IL SANGUE VERSATO

No, non voglio vederlo!

Di’ alla luna che venga,
non voglio vedere il sangue
di Ignazio sulla sabbia.

No, non voglio vederlo!

Una luna spalancata,
cavallo di quiete nubi,
e l’arena grigia del sogno
con salici in prima fila.

No, non voglio vederlo!
Il mio ricordo si brucia.
Avvisate i gelsomini
dalla bianchezza minuta!

No, non voglio vederlo!

La vacca del vecchio mondo
passava la triste lingua
sopra un muso di sangui
versati sulla sabbia,
e i tori di Guisando,
quasi morte e quasi pietra,
muggirono come due secoli
stanchi di pestare terra.

No.
No, non voglio vederlo!

Le tribune sale Ignazio,
tutta la sua morte addosso.
Cercava l’alba,
ma l’alba non era.
Cerca il suo fermo profilo,
e il sogno lo disorienta.
Cercava il suo bel corpo
e trovò il suo sangue aperto.
Non mi dite di vederlo!
Non voglio sentire il fiotto
farsi ogni volta più debole;
questo fiotto che rischiara
le tribune e si rovescia
sopra il velluto e il cuoio
di quella folla assetata.
Chi mi grida di affacciarmi?
Non mi dite di vederlo!

Non si chiusero i suoi occhi,
quando vide le corna vicino,
ma le madri terribili
alzarono la testa.
E spazzò gli allevamenti
vento di voci segrete,
che gridavano a tori celesti,
mandriani di pallida nebbia.
Non ci fu principe di Siviglia
che comparargli si possa,
né spada come la sua
né cuore così vero.
Come un fiume di leoni
la sua forza meravigliosa,
e come un busto di marmo
la sua armoniosa prudenza.
Aria di Roma andalusa
gli profumava la testa
dove il sorriso era un nardo
di sale e d’intelligenza.
Che gran torero nell’arena!
Che buon montanaro sulle montagne!
Così tenero con le spighe!
Così duro con gli speroni!
Così dolce con la rugiada!
Così abbagliante nella fiera!
Così tremendo con le ultime
banderillas di tenebra!

Ma adesso dorme per sempre.
Adesso i muschi e le erbe
aprono con dita sicure
il fiore del suo teschio.
E già viene cantando il suo sangue:
cantando per maremme e praterie,
sdrucciolando sulle corna intirizzite,
vacillando senz’anima nella nebbia,
inciampando in mille zoccoli
come una lunga, scura, triste lingua,
per formare una pozza d’agonia
vicino al Guadalquivir delle stelle.

Oh, bianco muro di Spagna!
Oh, nero toro di pena!
Oh, sangue forte d’Ignazio!
Oh, usignolo delle sue vene!

No.
No, non voglio vederlo!
Non c’è calice che lo contenga,
non c’è rondini che se lo bevano,
non c’è brina di luce che lo geli,
né canto né diluvio di gigli,
non c’è cristallo che lo copra d’argento.
No.
Io non voglio vederlo!!

III

CORPO PRESENTE

La pietra è una fronte dove i sogni gemono
senza avere acqua curva né cipressi ghiacciati.
La pietra è una schiena per portare il tempo
Con alberi di lacrime, con nastri e con pianeti.

Io ho visto piogge grigie correre verso il mare
alzando le tenere braccia crivellate,
per non esser prese dalla pietra distesa
che ne scioglie le membra senza assorbirne il sangue.

Perché la pietra coglie semi e cieli coperti,
e scheletri d’allodole e lupi di penombra;
ma non emette suoni, né cristalli, né fuoco,
ma arene e altre arene, arene senza mura.

Ormai sta sulla pietra Ignazio il ben nato.
Ormai è finita. Che accade? Osservate il suo aspetto!
la morte lo ha coperto di impalliditi zolfi
e gli ha messo una testa di oscuro minotauro.

Ormai è finita. La pioggia entra nella sua bocca.
Il vento come pazzo il suo petto ha scavato,
e l’Amore, inzuppato di lacrime di neve,
si riscalda sulla cima di pascoli taurini.

Cosa dicono? Un silenzio putrido riposa.
Siamo dinnanzi a un corpo presente che svanisce,
a una forma chiara che ebbe un tempo usignoli
e vediamo colmarsi di fori senza fondo.

Chi gualcisce il sudario? Non è vero quel che dice!
Qui nessuno canta, né piange nell’angolo,
né pianta gli speroni né spaventa il serpente:
qui non voglio altro che degli occhi rotondi
per veder quel corpo senza possibile riposo.

Voglio vedere gli uomini che hanno la voce dura.
Quelli che domano cavalli e dominano i fiumi:
gli uomini cui risuona lo scheletro e cantano
con una bocca piena di sole e di granito.

Io qui voglio vederli. Davanti a questa pietra.
Davanti a questo corpo con le redini spezzate.
Io voglio che mi mostrino dov’è la via d’uscita
per questo capitano legato dalla morte.

Io voglio che mi insegnino un pianto come un fiume
che abbia dolci le nebbie e profonde le rive,
per portar via il corpo di Ignazio e che si perda
senza ascoltare il duplice ansimare dei tori.

Si perda nell’arena rotonda della luna
che piccola si finge dolente bestia immobile;
si perda nella notte senza canto dei pesci
e nel roveto bianco del fumo congelato.

Non voglio che gli coprano la faccia con fazzoletti
perché possa abituarsi alla morte che porta.
Vattene: Non sentire, Ignazio, il caldo mugghio.
Dormi, vola, riposa. Anche il mare perisce!

IV

ANIMA ASSENTE

Non ti conosce il toro, non il fico,
né i cavalli né le formiche della casa.
Non ti conosce il bambino né la sera
perché tu sei morto per sempre.

Non ti conosce il dorso della pietra,
né il raso nero dove ti distruggi.
Non ti conosce il tuo ricordo muto
perché tu sei morto per sempre.

Verrà l’autunno con le conchiglie,
uva di nebbia e monti aggruppati,
ma nessuno vorrà guardare i tuoi occhi
perché tu sei morto per sempre.

Perché tu sei morto per sempre,
come qualsiasi morto della Terra,
come qualsiasi morto che si scorda
in un mucchio di cani spenti.

Nessuno ti conosce. No. Ma io ti canto.
Canto per futuro il tuo profilo e la tua grazia.
L’insigne maturità della tua conoscenza.
Il tuo appetito di morte, di gustarne la bocca.
La tristezza che ebbe la tua coraggiosa allegria.

Tarderà molto a nascere, se nasce,
un andaluso così illustre e ricco d’avventura.
Canto la sua eleganza con parole che gemono
e ricordo una brezza triste nell’oliveto.

Rispondi
mind

E se si creassero dei reparti ospedalieri per i negazionisti del Covid-19?
Terapie: caramelle al mentolo alternate con quelle alla cannella, ho scritto cannella Gazza, non cannabis.
Infusi omeopatici vari a scelta del “malato”.
E come lettura per passare il tempo: NON SIAMO MAI STATI SULLA LUNA.
Non sarebbe un segnale di democrazia e libertà.
Cosa ne pensate?

Rispondi
attenzione

Caro Dominus, seguo da anni il blog e so che i giochi di parole e qualche tuo personale neologismo fanno parte del gioco, e rendono spesso incomprensibili a molti alcuni tuoi pensieri, ma alcuni topic fa in vece di scrivere facebook hai scritto “faceQAnon” invitando in seguito i tuoi lettori su quel pericoloso gruppo che sta invadendo il blog.
Ma quanti sono quelli che han capito che ti riferivi a QAnon, che sta diventando una web-organizzazione di estrema destra che propaga un sacco di “pericolose-stronzate” che non è una contraddizione, non solo perchè lo stronzo puzza e sporca, ma perchè le teorie che vanno diffondendo su un “COMPLOTTO DELLO STATO PROFONDO” contro l’elezione di Trump ed altre allucinanti teorie che stanno raccogliendo sempre più adepti.
Uso il termine adepto perchè QAnon è sempre più simile ad una setta, penetrata anche nell’esercito statunitense e sotto osservazione della F.B.I. (che in quanto a “osservazione” lascia a desiderare.
Sono già usciti articoli allertanti sui principali quotidiani italiani (e anche questo va preso con le pinze).
Inviterei i lettori del blog di farsi una prima idea andando su Wikipedia digitando semplicemente QAnon..
Tenete presente che ad una domanda diretta di un giornalista, Trump prima ha negato di conoscere quella sigla e a fronte dell’insistenza del giornalista, Trump ha risposto: “… non so, non li conosco, MI HANNO DETTO CHE SONO DEI PATRIOTI e per me VA BENE…”.

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Gazza

Prima del nuovo Topic, motivo per cui la tiro lunga, devo consultarm col mio “expert” sulla fattibilità ed eventuale “difficoltà” del Topic stesso.
Credo sia in ferie con la sua bella compagna ed è l’unica persona che io conosca che NON HA, per scelta, IL CELLULARE!.
Ancora un po’ di pazienza prego.

Rispondi
simplex

Che dai tempi di Giulio Cesare, e sicuramente prima, i complotti sono esistiti ed esistono
Ma ora sono esausto dalla miriade di visionari complottisti che sono normalmente o scarsamente scolarizzati o con turbe della personalità oppure, nel caso di quelli scolarizzati anche universitariamente o adirittura vecchi vincitori di premi importanti, se si va ad osservare con attenzione i loro curricula successivi o non ne sistono più o non sono presi in considerazione, neanche da una scienza che si è fatta più accorta per non aver riconosciuto nel passato qualità di figure il cui valore è stato riconosciuto solo post-mortem.
Tuttavia quello segnalato da Gazzini anche in maniera non camuffata e ripreso da”attenzione”, mi riferisco a QAnon, è una cosa che mi ha francamente impressionato e preoccupato, pur essendo io di idee vicine alla destra moderata e cosciente, diciamo un Giorgettiano della Lega.
Bene, non ritengo di riportarvi nulla e di invitarvi anch’io a documentarvi su quel fenomeno.
Do atto a Gazzini di essere un Dominus che verifica più fonti ed è facilissimo, conoscendo il suo stile di scrittura, capire quando fa scattare la fantasia: vedi la spiritosa presa in giro del “manipolo” di negazionisti nel suo post del 6 settembre come Do minus gazza, insomma un gazza in DO minore, se lo dice lui ma a me non pare.
Cordiali saluti

Rispondi
Gazza

Caro Simplex, pur confermando che i nostri orientamenti sono diversi, il tuo post contiene osservazioni che userò.
Ciao e benvenuto.

Rispondi
Gazza

Interessante, ma non riesco ad immaginarmi un concerto itero di questi “medievalisti” che fanno delle cover rock.
Di musica medievale una mezz’oretta si può fare.
Benvenuto Rupert.

Rispondi
Gazza

Topic per “esperti” 😀 in arrivo entro sabato.
Con qualche perplesità e dubbi.
Perchè voi siete esentati dal dubbio?
Attenti perchè, come diceva Voltaire: “Il DUBBIO è scomodo ma solo gli imbecilii non ne hanno…”

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