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THE ROLLING STONES

Sì la loro vena-VEIN (musicale) si è indurita da tempo, e così probabilmente anche le loro vene-VEINS  – honi soit qui mal y pense! – ma sono i Rolling e con loro bisogna fare i conti in modo assoluto.

Nella musica, perchè l’aspetto sociologico in questo Topic non est disputandum.

Che Mick Jagger a quasi ottant’anni saltelli ancora sul palcoscenico, con mosse e mossettine, sono affari suoi, e che alle sue spalle ci siano i volti “mascheroni” di Wood e Richards pure.

Quello del bravissimo e composto Watts, ahimè, non più.

Credo tuttavia che si divertano ancora, di soldi non ne hanno certo necessità, forse temono la “sindrome del pensionato” (… e DOPO cosa faccio…).

“Brutti, Sporchi e Cattivi?”:

Brutti? Beh adesso sono inguardabili, ma ai loro primi concerti nei ’60 erano in GIACCA e CRAVATTA, tutti, e il loro “background” sociale era da “middle class” britannica; Ma gli eccessi pesano, come ben sapeva la Contessa Gamiani (cerca su internet).

Sporchi? Qualcuno li annusava forse?

Cattivi? Forse in occasione della depressione di Brian Jones, il FONDATORE, “magico” strumentista, probabile “formatore musicale” di Richards, potevano fare qualcosa di più; Non me lo detto il “cuggino della parrucchiera”, sono le parole – in verità più esplicite e crude – di Bill Wyman durante una conversazione privata con un mio attendibilissimo e serio amico con cui instaurarono una cordiale amicizia.

Comunque si tratta di fanfaluche create e alimentate da Oldham, il loro primo manager.

Ma è la Musica il tema, quella che hanno suonato e composto nei ’60 e quella di cui mi hanno parlato gli intervistati.

Allora avanti.

 

13 commenti - 1,421 visite Commenta

do minus gazza

Le “fanfaluche” appartengono ai tabloid inglesi e a quella frase creata da Oldham: “Lascereste andare vostra figlia con uno Stones”.
Non quella su Brian Jones.

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do minus gazza

Sempre ricordando che io non ho votato, ma la mia la scriverò, la frase che in sintesi quasi tutti hanno detto è che “Beggars Banquet” (1968) SONO gli Stones del decennio.
E’ l’alba del 1968 politico in Italia, Francia e Germania – in Spagna sono alle prese coi Baschi – e in Gran Bretagna praticamente non esiste un “movimento”.
Tuttavia la traduzione del titolo dell’album “Il Banchetto dei Mendicanti” lascerebbe intravedere una sorta di matrice antiborghese o anticonvenzionale; Con molta meno fortuna commerciale ma con una vena caustica ed ironica inimitabile, saranno i KINKS i maggiori rappresentanti sostanziali, non di “tendenza”, di quel filone.

>> https://www.youtube.com/watch?v=E8cJ1Wa6U3o
C’è un barbone seduto sull’uscio della mia porta
Che prova a buttare il suo tempo
Con il suo sandwich metilato
È una corda per il bucato ambulante
Ed ecco arrivare la figlia del vescovo
Dall’altro lato
Sembra un pochino gelosa
È stata per tutta la vita una reietta

>> https://www.youtube.com/watch?v=BUt0dZXPFoU
… Perché nella sonnolenta città di Londra
Non c’è proprio nessun posto per i lottatori di strada! No!
Hey! Pensi che è il momento giusto per una rivoluzione di palazzo
Ma dove vivo il gioco da giocare è soluzione di compromesso!
Bene, allora cosa può fare un povero ragazzo se non cantare per una band Rock and Roll…
Nota:
Buon “incipit” testuale, ma buttarla in Rock… hhm, insomma…

>> https://www.youtube.com/watch?v=eOiLH-2hTPQ
Brindiamo alle persone che lavorano duramente
Brindiamo a quelli di origini umili
Innalzate i calici alle cose buone e a quelle cattive
Brindiamo al sale della terra…
Nota:
Grande pezzo con perfino un eco (una eco) “gospel”.
P.s.
eco è un termine “ermafrodita”, sì sì…

>> https://www.youtube.com/watch?v=GgnClrx8N2k
Vi prego concedetemi di presentarmi
Sono un uomo raffinato e di buon gusto
Sono stato in giro per moltissimi anni
Ho rubato anima e fede di molti uomini.
Ed ero presente quando Gesù Cristo
Ebbe il suo momento di dubbio e sofferenza
Ho fatto sì che Pilato
Se ne lavasse le mani e segnasse il suo destino…
Nota:
Poche manfrine!
Il testo è un capolavoro e il “sound” incalzante sembra dire: Attenti voi mortali che io sono sempre dentro il vostro cono d’ombra…

(continua…)

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Gazza

(segue 2…)

Los Amigos hanno votato, quasi alla pari con Beggars Banquet, AFTERMATH come album più volentieri riascoltato.
Non avendo l’obbligo di “montare” – lievitare, enfatizzare – una recensione, si tratta di semplice piacere musicale.
L’album contiene una gemma e qualche ottimo pezzo, sebbene discutibile nel testo.
E cominciamo da questa mia ultima affermazione.

>> https://www.youtube.com/watch?v=aGRnokznTF0
La tengo in pugno
La ragazza che una volta mi dominava
La tengo in pugno
La ragazza che una volta faceva la prepotente con me
Dipende da me
La differenza nei vestiti che indossa
Sotto di me, il cambiamento è arrivato,
Lei la tengo in pugno
La tengo in pugno
Un gatto siamese di ragazza
La tengo in pugno
Lei é il piu dolce, hmmm, animale nel mondo…
Nota:
Under my THUMB significa sotto il mio POLLICE, non è una banale questione terminologica, inoltre mi sembra un concetto da ragazzo sfigato assai e un Jagger provocatorio oltre la misura “fumettistica” che gli imponeva la parte di “bad boy” assegnatagli.
Poi la canzone comunque va…

>> https://www.youtube.com/watch?v=QAszapI0unE
Il piccolo aiuto della Mamma
Che rottura invecchiare
“Le cose sono diverse oggi”
Sento tutte le madri dire
La mamma ha bisogno di qualcosa oggi per calmarsi
E sebbene non stia davvero male
C’è un piccola pillola gialla
Lei va cercando il supporto del piccolo aiuto della mamma
E la aiuta per la sua strada, la manda avanti durante la giornata impegnativa…
Nota:
Niente da dire, gran pezzo, testo notevole e musica pure.

>> https://www.youtube.com/watch?v=_K6wUa7yjuo
Mia dolce Lady Jane
Quando ti vedo ancora
Sono il tuo SERVO
E lo rimarrò UMILMENTE
Ascolta solo questa supplica, amore mio
In ginocchio, amore mio
Mi offro in pegno a te Lady Jane

Mia cara Lady ANNE
Ho fatto ciò che ho potuto
Devo andarmene
Perché sono promesso
Questa commedia è finita, amore mio
È giunto il tuo momento, amore mio
Ho giurato fedeltà a Lady Jane…
Note:
a) Come la mettiamo con Under My Thumb?
b) Vuoi mai che i… Pooh abbiano tratto ispirazione da qui per la loro “TANTA VOGLIA DI LEI”!?
Insomma “You Fired! Come on another…”, detto con dolcezza però, sia ben chiaro.

Ma poi ecco una gemma assoluta:
>> https://www.youtube.com/watch?v=O4irXQhgMqg
Non commentabile.

>>>>>>>>>> https://www.youtube.com/watch?v=ouLG8QS8UA0 (grande onore per voi Bad Boys)

(continua 3)

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paperinik

Insomma Gazza, la partita l’hai giocata sul lungo e giusto per star ragionevolmente sicuro, hai calato qua sopra un poker d’assi. Difficile risponderti con una scala….
Ma anche sotto, i pezzi sono praticamente tutti storia e buoni. Si, anch’io concordo con i due album da te (e da voi) segnati. Probabilmente i meglio arrangiati e costruiti nei sessanta. Però..
Partiamo un po’ dagli inizi. Il discorso sarebbe lungo e magari al momento mi fermo ad Aftermath:
-il primo: omonimo. Un album di cover che tratteggiava lo “stile”, ma non certo la composizione
-il secondo: 12×5 solo americano. Più di rilievo. Ce l’ho ancora originale. Qua mi sembra, i loro brani autentici erano 3 su 12
– poi un terzo…. con qualcosa ben interpretato qua e là
-poi probabilmente la svolta con Aftermath

Mi fermo su un brano loro quasi misconosciuto di 12 x5 e sul film postumo (12×5) che ho in cassetta da qualche parte. Questo:
https://youtu.be/zteVEgjYTus

Per me è forse uno dei primi esempi di vero stile compositivo R. Stones. Semplice (o apparentemente tale)… su un accordo, con bridge corto. Riff con in evidenza la chitarra slide. Ritmica rurale con handclap trainante e cantato in ottimo stile Jagger… Un brano black “performato” da visi pallidi anglici a tutti gli effetti…..
Il brano ricorda qualcosa dell’approccio di un grande come Slim Harpo:
https://youtu.be/XWLvm11MAaM
https://youtu.be/dnqxbdnzlhw

E’ ancora acerbo, ma mette in evidenza parecchi presupposti di quello che era (e in parte sarà) la composizione del gruppo. Insomma cominciavano i primi germi.
In 12×5 il commentatore, affermava che Richards fosse in quel momento un apprendista chitarrista….Forse un po’ forte come definizione. Ma è anche vero che il suo carattere è stato acquisito con il passare del tempo. Infatuato dai bluesmen black ha “carpito” alla sua maniera un po’ di cosette. Brian Jones era certamente più musicista completo.
Ora: un critico italiano (Marco Ferranti…) scrisse più o meno così a inizio 80:
“..vantano una capacità di mutare con la loro personalità il ryhthm’n blues originale, a tal punto, che quando per 3 lunghi anni riproposero quasi esclusivamente brani rubati a Chuck Berry e Muddy Waters (e diversi altri aggiungerei io), nessuno se ne accorse”.

Non ha torto per come la vedo. Perché è la personalità quello che determina gli Stones a ben pensarci… Su più fronti… oltre quello musicale. Forse sin dall’inizio. La composizione sì buona (poi dopo…), ma è l’approccio in qualche modo particolare, che da il carattere alla band. Penso che in parecchi concordino su questo.
Qualcosa qui e là di intrigante (loro e interpretato) del primo periodo….a mio parere:
https://youtu.be/xDz4qDOzjA8
https://youtu.be/siBkCDbI8OM
https://youtu.be/Y_oj6ZIOO8Y
https://youtu.be/yGf_0EKXBhE
https://youtu.be/w7WhMNj-6NE
https://youtu.be/IK5gnx__M1M …..na cover micidiale

https://youtu.be/uVAcvSukfrI……………………………..ohhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh
you’ re soooooooo eh downnnnnnnnnnnn hooooooome,

girl!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

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do minus gazza

Ciao Pap, hai visto che ho recuperato anche te…
Dopo la nostra “intervista” telefonica ho cominciato a mettere ordine sulle VOSTRE scelte,
Delle mie parlerò solo alla fine e vedrai qualche piccolissima sorpresa di cui ne hai anticipato qualcuna, lasarun!
In alcuni pezzi che hai proposto e ancora presente la matrice “beat”, la fucina ribolliva: qualcosa di molto bello, di bello, di insulso , di orrendo, ne uscì nel corso degli anni.
Nel frattempo il gruppo, la band, saltellava sul palco e si salvava sempre.
Anche con molte emotrasfusioni.

borghese

Per una sorta di contrappasso dantesco, da borghese quale sono stato e sono (un po’meno), ho amato più i Rolling Stones che i Beatles.
Condivido le scelte fatte da lei dopo la sottolineatura di un approccio non da critici musicali ma da fruitori e le sue “note” continuano ad essere molto personali ma godibilissime..
Anche perchè per molti critici ad ogni “minzione” dei Rolling urlavano al capulavoro e altri, per converso, alla bullshit.
Tuttavia c’è una curiosità che ha fatto sganasciare me e qualche amico.
Gazzini la prego, beninteso se desidera rispondere, ma come le è saltata in mente la citazione della CONTESSA GAMIANI a proposito degli eccessi degli Stones?
Grazie anticipate da un follower assiduo.

Vorrei estendere i miei complimenti a Chivers e Paperinik mai banali.

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Chivers

Inviato il 07/09/2021 alle 19:11

… non so se è più stucchevole l’attesa per questo “macigno rotolante” o i rimandi dell’attesa… idraulici permettendo…
Quindi, non sapendo ne leggere ne scrivere, e soprattutto rimanendo rigorosamente negli Anni 60 (anche se per pochi giorni) ecco qua (Gazza, ricordalo questo pezzo, g’ho ‘na roba in mente)
https://www.youtube.com/watch?v=jv9sDn_2XkI

PS: c’è una cosa che mi frulla in testa dal primo post su questo tema, ed è una domanda, che si protrae da settimane ed è arrivato il momento di farla a chi vuole rispondere (ma non a Gazza, perché me la immagino la sua risposta).
La domanda è questa: ma come mai, nessuno (e se dico nessuno vuol dire nessuno) ha mai scritto/chiamato/citato il nome con cui negli Anni 60, specialmente nei primi anni, si chiamavano (noi italiani, intendo) queste formaziuoni musicali? Voglio dire… ho letto di “band”, di “gruppo”, altre cose che non ricordo, ma MAI nessuno ha scritto la parola “COMPLESSO”; si, perché queste formazioni musicali in Italia, allora, venivano chiamate COMPLESSI e prima di sentire la parola gruppo e ancor di più band, ne sono passati di anni.
Erano i COMPLESSI, e quelli che proliferavano nelle cantine, nei grest, nei localetti di quartiere, beh, erano COMPLESSINI, prima di arrivare ad una piccola fama e poi andare avanti.
Nessuno [… ti giuro nessuno, nemmeno il destino… https://www.youtube.com/watch?v=hTA21AdEZ74 (Chet Baker nella vasca l’è ‘na scenetta fantastica… molto Anni Sessanta!!! – dopo Lucio Fulci el s’ha dato alla cucina: spaghetti-western e macelleria-thriller)]…

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do minus gazza

Un GRUPPO o complesso musicale è un sodalizio artistico composto da persone che suonano stabilmente musica insieme.[1] Indica sia l’insieme dei ruoli dei musicisti che il loro concreto raggruppamento, siano questi professionisti o amatori. Nei diversi ambiti e generi musicali in cui si considera un gruppo musicale, esso è vario per organico, repertorio e funzione. Inoltre, un complesso strumentale è formato da strumentisti, mentre un complesso vocale è composto da cantanti. (da Wikipedia)

Marquinho, hai anticipato la prossima puntata! q.c.t.cu.
Bon stesso…

P.s.
Per recuperare il tuo post, finito dove non doveva, ho impiegato 40 minuti… e guarda l’ora…
Una cosa stucchevole! 🙂

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Gazza

Domani ultimo Topic sui Rolling.
Un paio/trio di giorni a guardare se qualcuno vuol dire la sua gradita opinione: a confutazione, complementare, perfezionante e via così
Poi un paio di Topic sugli altri gruppi, band, complessi, che hanno ottenuto almeno tre preferenze dagli intervistati che li riascoltano in modo non casuale.
E già con quello “sbarramento” sono una cifra.
Oh Yeah!

In un suo pezzo il Jagger urla di “sentirsi una scimmia”, senza sorbirsi i belluini ululati MINORITARI di una qualsiasi curva da stadio.
Però non è il primo ad averlo fatto
>> https://www.youtube.com/watch?v=mk9Ma6PBbuA
Yeah Yeah,,,

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Gazza

Caro Borghese benvenuto… SE NON userà mai più il termine “follower” su questo spazietto naif.
Non credo che lei abbia sganasciato “in compagnia”, credo che lei abbia sganasciato, com’è più consono, “in solitaria” conoscendo il libro e avendolo probabilmente letto.
Gamiani/Due notti di eccessi mi fu regalato quando avevo 13/14 anni da Mario T., un vicino di casa di un quartiere ultra popolare.
All’interno, oltre alle ovvie illustrazioni, aveva aggiunto alcune foto ingiallite di ragazze etiopi a seno scoperto, frutto della sua campagna d’Etiopia in veste d’ufficiale.
Accettai senza dirgli che i “boys” più sgamati del vicolo erano molto più avanti.
Eravamo a non più di 400 metri dal Teatro Ristori dove al Sabato e alla Domenica c’era il varietà.
Alcune s-graziose ballerine,”tipo felliniano”, per arrotondare la magra paga, usavano fare delle foto “osate” completamente ignude e, come prevedevano quei tempi, molto “hairy”.
Le davano alla maschera del teatro perchè le vendesse e noi le compravamo usando le “paghette”.
Si sta chiedendo per quali scopi?
Rigorosamente artistici.
Cordialità

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