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GLI HARE KRISHNA AL GOVERNO

Compratevi un “kanzu” arancione, i campanellini e chi sa pregare cominci a farlo anche par i pagani (copyright Bardamu) per tentar di salvare il nostro povero Paese.

Sono scesi dalle stelle, che siano 5 o un loro (scarso) multiplo con astronavi a forma di apriscatole e adesso si sono de-evoluti felicemente (loro) come da titolo.

Sono nati con la raffinatissima tesi politica del “vaffa” e adesso ci sono andati loro perchè la nemesi sa dove colpire.

Fin qui ho scritto invaso dalla desolazione, chi vuole una cosa meditata – quindi non mia – legga sotto.

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Immaginare che questo delicato passaggio di politica estera sia un espediente dettato da motivi di bottega, fa capire quanto sia decaduta la politica interna. E impone una riflessione sul prossimo futuro, quando si tornerà a votare e i partiti si contenderanno la guida del Paese. La guerra sta ridefinendo l’identità di ogni formazione. E siccome l’Italia si muove dentro una storica e consolidata cornice internazionale, non c’è dubbio che andrà salvaguardata la formula «europeista e atlantista» affermata da Draghi, dopo anni di infatuazioni per modelli autocratici come quello russo e cinese. Dietro lo slogan con cui l’ex presidente della Bce si presentò alle Camere c’è un campo di valori che spaziano dai temi economici a quelli dei diritti, che vanno condivisi per non trascinare il Paese in pericolose avventure.

Ma non basta. Questa legislatura è stata caratterizzata dall’avvento delle forze populiste e sovraniste, che hanno ben presto esaurito la loro spinta propulsiva. In quattro anni sono state sperimentate tutte le formule possibili di governo. Fino all’avvento del gabinetto Draghi, che testimonia il fallimento delle esperienze precedenti. Il punto è se i partiti hanno compreso la lezione, se hanno capito che l’ulteriore e più marcata disaffezione dei cittadini verso la politica è una forma di protesta verso giochi di Palazzo fine a se stessi. Nel centrodestra, il tramonto della centralità berlusconiana ha innescato una competizione per la leadership che tra sospetti e ripicche ha disarticolato l’alleanza. Nel centrosinistra, il Pd ha cercato di trovare una soluzione alla sua crisi puntando su una logica di mero potere con M5S: ma la scorciatoia si sta rivelando in queste ore un vicolo cieco.

Se così stanno le cose, non è pensabile che i partiti provino a riprodurre gli stessi schemi fra un anno. Dopo gli choc della pandemia e della guerra, con la responsabilità di risollevare il Paese, servirà presentarsi alle urne già pronti alla sfida di governo. Al momento gli schieramenti in campo non forniscono garanzie, anzi si ripropongono con i soliti vizi. Più che coalizioni sono cartelli elettorali di convenienza, indotti anzi costretti a stare insieme dal sistema di voto. E allora i partiti devono scegliere: o decidono di riformare il Rosatellum e di tornare al vecchio proporzionale o hanno l’obbligo di rifondare le coalizioni, dotarle di un’identità politica, di un programma coerente, con leadership nazionali riconosciute e inserite in un chiaro quadro di alleanze internazionali. Perché l’Italia non può pensare di tornare a quelle stagioni che hanno preceduto il governo Draghi, fatte di maggioranze, esecutivi e presidenti del Consiglio «per caso». (F.V.)

 

6 commenti - 955 visite Commenta

Gazza

Marcello, sono sicuro che il tuo sia un motto di spirito che di fronte a uno scenario che vede pure le 5stelle5 scendere in piazza con l’ambasciatore russo, aggressore, in quel di Roma!, ha dell’osceno e surreale quindi provi a mitigare il tutto con l’ironia.
Ma è sempre un’operazione d’igiene mentale ricordare che “baffone”, Stalin, è uno dei più grandi criminali della storia.
Ciao.

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Marcello

Era solo e semplicemente un motto di spirito, dettato dalla volontà di “buttare in vacca” la povertà della situazione politica italiota, quindi senza nessuna volontà e pretesa di dettare linee politiche “estreme” che possano fare il bene del Paese. Constato purtroppo che coloro che dovrebbero legiferare per il bene dello Stato, i parlamentari, non hanno capacità intellettuali e professionali da adoperarsi in tal senso. La situazione è critica!

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Gazza

Marcello non avevo dubbi se non quelli dovuti al fatto che non ci conosciamo di persona.
Dire che la situazione è “critica” mi sembra un atto di ottimismo.
E quelli che scendono dalle stelle, come nella canzoncina di Natale, in quanto a democrazia e pacifismo – qui trattengo un’inevitabile risata – si dice che siano in cerca di visibilità, grandissimo principio politico ‘azzo.
Un po’ come gli ectoplasmi.
Adesso non ci resta che aspettare chi sarà il loro medium.

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Gazza

Scusate per alcuni vergognosi errori d’ortografia.
Devo smettere di scrivere in ore antelucane (Bardamu dixit).

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