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COME VIRGILIO…

No, non si tratta del Virgilio fruttarolo che negli anni ’50 e parte dei ’60 aveva la piccola bottega sull’angolo tra Vicolo Pietrone e Via Antonio Provolo.

Era una persona buona e chiudeva sempre un occhio quando andavo a rubacchiare da bambino qualche “pometo lazarìn, qualche zinzòla, qualche carobola e qualche brombrigolo (castagna essicata- orrenda, ma la tenevi in bocca per un’ora e ti sembrava di essere sazio, parlo del 1953 e dintorni)”.

No il Virgilio cui mi riferisco è il Poeta che guida Dante nella selva oscura e, ahimè per un poeta così grande, egli confessa a Dante che a un certo punto l’abbandonerà nel viaggio, perchè si trova “… tra color che son sospesi…”, nel Limbo, ove resteranno per sempre senza mai poter vedere il Creatore perchè…, già perchè? Perchè sono vissuti e morti prima d’incontrare il Cristo.

E non c’è grandezza e purezza che tenga, se eri nato prima dell’avvento del Cristo, il massimo che ti spettava era il Limbo.

E perchè io mi troverei sospeso come Virgilio, e per quale peccato poi?

Presto detto: non amo per niente la canzone dialettale tranne quella meneghina e… napoletana (Nino d’Angelo rigorosamente escluso s’intende).

Insomma questo topic nasce, sì  nasce, da una bellissima canzone napoletana che talora canticchio (Reginella), ma alcuni giorni fa mi son trovato a riflettere sulla splendida strofa finale, ed in particolare quel… “Mo nun ce amammo cchiù ma e vvote tu, DISTRATTAMENTE PIENZE A ME!

Quel “DISTRATTAMENTE… pienze a me” è fantastico, racchiude tutto, tutto quello che se non l’hai provato non puoi capire, ma se sei davvero intelligente sì.

Dopo questa premessa, il Topic si svolgerà nella ricerca e citazione di strofe particolarment significative in sè, quasi “riassuntive” e viventi di luce propria che quasi non hanno bisogno del testo che le precede.

Varrà prevalentemente per la musica (ma è solo un mio desiderio totalmente disattendibile), per il cinema con una frase che “vive da sè”, per la poesia con una singola strofa, con un romanzo con un incipit o una chiusura particolari (ma anche una frase del romanzo stesso”.

Spero sia chiara la “logica” che vi propongo, da incallito chiaccherone quale sono e fui,  adoro la sintesi fulminante che accende le sinapsi come null’altro.

Let’s go guys!

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