VATICANO, UNA FORTEZZA MISTERIOSA

Le esternazioni di Papa Francesco sono quotidiane: dice cosa succede in Italia e nel mondo e cosa bisognerebbe fare.

Personalmente ho trovato vergognosa l’affermazione che servirebbe un’inchiesta per appurare se a Gaza c’è un genocidio. Antisemitismo inaccettabile: è Hamas che dichiara di volere lo sterminio di tutti gli ebrei, mentre Israele non l’ha mai detto dei palestinesi. Anche se ovviamente resta criticabile l’eccesso della sua risposta bellica all’attacco subito.

Ma il punto è che Papa Francesco non parla mai di cos’è e cosa succede, non a Gaza, ma in Vaticano. Che resta una fortezza misteriosa. L’unica cosa evidente è che si tratta di una Sede Santa e Respingente: di migrante non ne entra uno che sia uno. Trump deve aver imparato dal Vaticano come si sbarrano i confini…

Il Papa ha dichiarato solo che c’è una lobby gay. Ma che tra i sacerdoti sia più diffusa l’omosessualità dell’eterosessualità è cosa nota e che non c’entra.

Si vorrebbe conoscere cosa succede, che regole ci sono in questa fortezza misteriosa del Vaticano. Di certo non vige la democrazia, mai state delle elezioni. E’ una monarchia o un’oligarchia? Chi comanda? Che regole in vigore? Diritti civili rispettati o no? Le suore devono portare il velo? Sono libere o sottomesse come nel mondo islamico?

Tante cosa conosciamo di tutti gli altri Paesi. Di questo Stato, ospitato nel territorio italiano, poco nulla. Ospitiamo una fortezza misteriosa.

Direi che il Papa oltre che parlare di Gaza almeno qualcosa dovrebbe dirci di come funziona casa sua. O può restare silente?…

GOVERNO O GIUDICI, DA CHE PARTE STARE

La risposta dovrebbe essere ovvia: stai dalla parte della Costituzione che è molto chiara: c’è il potere politico, sancito dalla sovranità popolare cioè dai parlamentari eletti dagli elettori: Mentre i vincitori di un concorso in magistratura non hanno alcuna sovranità popolare. Quindi dovrebbe essere ovvio: il parlamento legifera e i magistrati applicano le leggi.

La ci sono le correnti: Magistratura democratica, la giudice che ha rimpatriato i migranti dall’Albania è la presidente nazionale di Magistratura democratica e appartiene a questa corrente anche la toga che postato “Meloni più pericolosa di Berlusconi”

La giustizia dovrebbero amministrarla in nome del popolo, non per le proprie convinzioni politiche e gli interessi di casta:

Volendo c’è una buona tendenza: sempre meno i magistrati che si iscrivono alle correnti. Così come sono sempre meno i lavoratori che si iscrivono ad u qualsiasi sindacato. Non vuoi essere un birillo manovrato dai vertici, ma una persone che prende le sue decisioni.

Dopo di che tutta Europa è a favore dei centri migranti fuori dalla Ue per controllare gli ingressi, quindi è fuori dal mondo occidentale la decisione della toga romana. Cui Meloni provvederà con un decreto leggi sui Paesi sicuri.

Dopo di che questa assurda vicenda insegna che la riforma più ungente è (sarebbe) quella della giustizia.

L’ALBANIA E’ DETERRENZA

Su questo accordo che Meloni ha sottoscritto con il premier albanese per l’accoglienza dei migranti in questo Paese va sottolineato anzitutto una questione cruciale: l’Albania è deterrenza per i migranti che vogliono arrivare in Occidente.

Mentre da noi puoi tranquillamente delinquere, come concesso anzitutto agli italiani. Parentesi: ti possono ammazzare anche se rifiuti di consegnare una cuffia da 15 euro… Ci rendiamo conto: qualunque cosa ti chiedano meglio dargliela senza discutere che altrimenti rischi la vita…

In Albania non è così: se non righi dritto minimo ti pestano. E i migranti lo sanno. Quindi per loro c’è la forte preoccupazione di finire in quel Paese e non nel bengodi italiano.

Dopo di che i migranti servono: per il crollo della nostra natalità per i tanti lavori dove manca la manodopera.

Ma tutti i Paesi europei sostengono a ragione che è indispensabile la selezione: migranti con formazione e indotti a comportamenti legittimi.

Non può esserci, appunto, il bengodi italiano. Né per loro e nemmeno ovviamente per noi.

7 OTTOBRE DA NON DIMENTICARE

Ricorrenza del 7 ottobre che non va dimenticato.

Non va dimenticato che questa guerra atroce, che sta causando una valanga di morti, non l’ha scatenata Israele. L’ha scatenata l’attacco terroristico di Hamas contro gli israeliani, uccidendone migliaia e rapendo gli ostaggi.

Ogni volta le tante guerre sono state iniziate dai palestinesi e dai Paesi arabi. Israele ha sempre risposto (e, non dimentichiamolo, ha sempre vinto…)

Certo è discutibile che alla fine della seconda guerra mondiale i Paesi occidentali abbiano scelto la Palestina per insediare lo stato di Israele. Potevano scegliere l’Unione europea o gli Usa…

Ma aggiungiamo che per i palestinesi vivere in Israele non è un dramma ma una garanzia: uno stato democratico, dove vige la libertà e la possibilità di puntare al benessere. Cosa garantita al contrario nei paesi mussulmani e in quella Palestina di Hams che loro stessi hanno votato.

Indecente che i manifestanti di Roma abbiano ignorato questo dato di fatto e abbiano inneggiato ai terroristi. Per giunta aggredendo i nostri poliziotto, con 34 feriti, nemmeno fossero israeliani…

Due popoli, due stati che l’Occidente invoca, Israele lo accetta, i palestinesi di Hamas no, loro predicano solo la distruzione di Israele.

Che, per fortuna, come sempre, la guerra la vincerà sconfiggendo i terroristi e i teocrati islamici.

PAPA “ESPLOSIVO” SULL’ABORTO

Viene da definire “esplosiva” questa dichiarazione del Papa sull’aborto.

Definire i medici che lo praticano dei sicari è peggio che dare loro degli assassini.

Tante le considerazioni su un tema tanto delicato e complesso.

Intanto Bergoglio è in linea con la dottrina della Chiesa che ordina di tutelare la vita dai morti in mare ai nascituri.

Non si può parlare di interferenza perché il Papa non chiede al governo di intervenire sull’aborto, ma esprime solo la valutazione cattolica su un tema, ripeto, tanto delicato e controverso.

Fin’ora venivano accusati i medici obiettori di coscienza di violare il diritto delle donne all’aborto.

Ma è così, oppure intervenire sul feto crea dubbi, incertezze, perplessità morali? Ricordo che anche alcuni laici, come il giornalista Giuliano Ferrara, da sempre sono contrari al libero aborto.

Poi è innegabile il rapporto tra crollo della natalità e diffusione dell’aborto. Per contrastare questo tragico fenomeno epocale puntiamo sugli aiuti economici o sulla limitazione (non dico sul dico sul divieto) del ricorso all’aborto.

In fine è un tema del quale non si discute da noi. Ma ricordo che l’aborto è al centro della campagna elettorale negli Stati Uniti: Trump ha una linea più severa rispetto a Kamala Harris; diversi Stati Usa lo vietano.

Da noi invece non se ne parla. Direi che sarebbe utile se questa esplosiva dichiarazione di Papa Bergoglio almeno riaccendesse qualche considerazione, qualche seria analisi anche in Italia.

Ovviamente non accadrà.

LE AUTO MORTE NEL SILENZIO

Le auto sono morte, non vengono più prodotte in Italia. Stellantis ha spostato tutto all’estero.

Tutti ricordano che per decenni sono state il perno della produzione industriale, anche con l’indotto: una marea di posti di lavoro, oggi persi. Come pensiamo di sostituirli?

La cosa inaudita è che nemmeno se ne parla. Silenzio. Ti aspetti che i sindacati per primi scendano in piazza con Landini che capeggia la rivolta, che dichiara guerra a Stellantis. Ma Stellantis è anche Repubblica…E così i sindacati fanno finta di nulla…

Le auto. Ricordo la svolta degli anni Cinquanta. Prima erano un prodotto di lusso, che solo o ricchi potevano permettersi. Ma poi arrivano le topolino, le cinquecento e l’auto diventa un prodotto popolare che anche il proletariato può permettersi di comprare. Dilaga in mercato e quindi dilaga anche la produzione con l’aumento esponenziale dei posti di lavoro.

C’è poi un problema più generale. Crisi della produzione ovunque, in Germania chiudono gli stabilimenti Volkswagen; crollano le vendite di tutte le marche. Colpa anche della follia delle auto elettriche.

Il ministro Urso ha sottolineato la responsabilità del patto verde dell’Europa che vorrebbe imporre costi e non aiuti ad un settore già oggi in forte crisi.

Comunque tornando a noi pendiamo atto che le auto sono morte e, ovviamente, anche una valanga di posti di lavoro. Il tutto con un funerale silenzioso…

TUTTA EUROPA HA LE FRONTIERE

Il paradosso della pesante condanna chiesta per Salvini arriva quando tutti i Paesi europei ora fanno quello che fece lui: cioè chiudono i confini all’immigrazione incontrollata.

Il premiere inglese ha perfino incontrato la Meloni per copiare il modello Albania.

Paesi che erano accoglienti come la Germania ora hanno cambiato decisamente rotta: non solo confini controllati ma anche rimpatri dei migranti illegali.

Nessun Paese europeo è per l’accoglienza indiscriminata in nome del fattore umanitario. Tranne il Vaticano che però, guarda caso, alza non solo le frontiere ma anche le mura: non ce n’è uno di migrante nella Città del Vaticano.

C’è poi anche il problema non secondario dell’ingerenza. E’ accettabile che la religione, invece che occuparsi della fede, auspichi le scelte che competono alla politica? Dall’accoglienza a tutti i migranti al no all’autonomia?

Non è come se in politica, Giorgia Meloni, dicesse alla religione cattolica che è ora di finirla con la vergognosa discriminazione delle donne: che possano anche loro diventare sacerdoti come già avviene nelle chiese protestanti…

Al di là delle questione non secondaria dell’ingerenza ,resta il fatto che oggi tutti i Paesi europei chiudono le frontiere e decidono chi può entrare e chi no.

Di conseguenza la procura di Palermo dovrebbe chiedere pesanti condanne, non solo per Salvini, ma per tutti i leader europei. E anche per quelli americani, Kamala Harris compresa, che esigono il massimo dei controlli sui migranti, per non dire i rimpatri di massa.

SIAMO TUTTI SANGIULIANO

Con il caos che prosegue da settimane Sangiuliano non poteva che avere il buon senso di dimettersi.

Ma partiamo dal precedente storico indimenticabile. Silvio Berlusconi va a teatro con il suo caro amico Bettino Craxi. Sul palco vede un attrice col seno nudo prosperoso, Veronica Lario. E’ folgorato. Non si limita a cercare una relazione con lei: divorzia, la sposa e ci fa tre figli. (Salvo dedicarsi anni dopo alle Olgettine).

Prendiamo atto che Sangiuliano non intendeva né divorziare né sposare la Boccia.

Dopo di che siamo tutti Sangiuliano: Trovarne uno di ometto che resista al fascino sessuale di una bella donna…

Venendo al merito, cioè al contenuto della disputa: ricatti, segreti svelati, piani occulti. Mistero è e mistero rimane secondo la tradizione italiana: ci saranno di mezzo i servizi deviati, la massoneria, magari l’interferenza degli 007 Usa, per non escludere l’intervento di Putin…

Dopo mezzo secolo e più non sappiamo ancora cosa e successo a Emanuela Orlandi…Quindi anche il caso Sangiuliano-Boccia rimarrà un mistero per il tempo a venire, tra rivelazione, confessioni smentite e via di seguito.

Tornando al dunque prendiamo atto che ciò che ha fatto con la relazione il ministro non è certo l’eccezione: siamo tutti Sangiuliano, pronti a tutto noi maschietti per soddisfare il nostro desiderio sessuale.

L’EDUCAZIONE CHE NON C’E’ PIU’

I frequentatori del blog non sono stati convinti dalla tesi della criminologa Bruzzone. Vediamo se sono d’accordo con Susanna Tamaro: “Siamo al baratro: viviamo nel culto del “bimbo perfetto”. Il male si combatte con l’educazione, non con i moralismi”.

Nella fattispecie il “Bimbo perfetto” ha inferto 68 coltellate ai suoi famigliari.

Anche lo psichiatra Paolo Crepet ha notato che i segnali non mancavano ma sono stati ignorati.

Prima il bimbo perfetto ha raccontato che giocava con la playstation.

Ecco il punto. Se vuoi che non ti rompano le scatole, e poterti fare gli affari tuoi, da genitori – invece che dedicare tutto il tempo indispensabile per seguire ed educare i figli – li piazzi davanti alla playstation, al cellulare, all’iPad, e il compito gravoso di genitore è esaurito.

Apprezzo di più coloro che, consapevoli dei propri limiti, si dedicano al cagnetto (che ti scodinzola sempre) invece che a fare figli. I quali, invece che scodinzolare, se non fai il genitore impugnano il coltello…

RIAPRIAMO I MANICOMI

Dopo l’omicidio di Sharon l’unica vera soluzione è riaprire i manicomi. Magari chiamiamoli con un nome più gentile, centri per il recupero dell’umanità, ma la questione non cambia. Come ha spiegato la criminologa Roberta Bruzzone: “Tutti possono fare la fine di Sharon. Anche per un motivo banale. Un soggetto come quello arrestato, borderline è pericoloso, si salva solo tenendolo controllato”. Per il bene della comunità e anche dei potenziali omicidi.

Che senso ha fare il test psichiatrico all’assassino che era stato già denunciato da sorella e madre senza che succedesse nulla? Senza che magistrati e forze dell’ordine ordinassero di intervenire. Gli stessi centri antiviolenza rischiano di essere superflui se non c’è un intervento immediato sui violenti denunciati.

Pensiamo al ragazzo che nel milanese ha massacrato padre, madre e fratellino. Non aveva dato segni di demenza? Gli squilibrati non mancano di sicuro. Come spiega sempre la Bruzzone le Rems, gestite dai dipartimenti di salute mentale, non sono sufficienti.

Quindi o riapriamo i manicomi o prepariamoci a convivere con violenze e omicidi che capitano a casaccio.