I frequentatori del blog non sono stati convinti dalla tesi della criminologa Bruzzone. Vediamo se sono d’accordo con Susanna Tamaro: “Siamo al baratro: viviamo nel culto del “bimbo perfetto”. Il male si combatte con l’educazione, non con i moralismi”.
Nella fattispecie il “Bimbo perfetto” ha inferto 68 coltellate ai suoi famigliari.
Anche lo psichiatra Paolo Crepet ha notato che i segnali non mancavano ma sono stati ignorati.
Prima il bimbo perfetto ha raccontato che giocava con la playstation.
Ecco il punto. Se vuoi che non ti rompano le scatole, e poterti fare gli affari tuoi, da genitori – invece che dedicare tutto il tempo indispensabile per seguire ed educare i figli – li piazzi davanti alla playstation, al cellulare, all’iPad, e il compito gravoso di genitore è esaurito.
Apprezzo di più coloro che, consapevoli dei propri limiti, si dedicano al cagnetto (che ti scodinzola sempre) invece che a fare figli. I quali, invece che scodinzolare, se non fai il genitore impugnano il coltello…