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HELLAS O VERONA?

Alambiccamenti filologici. Siamo il Verona, o l’Hellas? Ricordo lo spot di quel marchio di maglieria intima degli anni ’80: “Si dice liàbel o liabél?”. Alla fine la voce fuoricampo risolveva la querelle: era liabél e basta. Ma lì era solo una questione fonetica, di accenti. Scusate la disgressione profana.

Torniamo alle cose serie: è Hellas o Verona? Ok tutte e due, ovvio. Ma c’è di più a ben guardarla. Nei cori in curva sud la scelta non si è mai posta. Alcuni di essi inneggiano al Verona, altri all’Hellas. Ed è giusto, per il tifoso sempre della stessa squadra si tratta. Infatti. Ma non è questo il punto: la vertenza, infatti, riguarda la rappresentazione esterna (fuori da Verona) del club e il legame tra il medesimo e la città. Per questo è rilevante decidere se ci piace di più Hellas o Verona.

Tuffiamoci nella storia. Nel 1903 gli studenti del Maffei fondarono l’Hellas. Tuttavia nel corso dei 110 anni abbiamo cambiato più volte denominazione. Ricordate l’AC Verona del 1957, che ottenne la prima promozione in A, e la mitica canzone dei nostri vecchi: “Forza l’AC Verona la squadra del cuore…”? Divenne Hellas Verona AC solo l’anno seguente, fino al 1991, data del fallimento, allorché il nome Hellas malinconicamente sparì e mutò in Verona FC. Nel 1995  il “marchio” Hellas venne riacquisito dai Mazzi e si passò alla denominazione attuale Hellas Verona FC.

Fu proprio il 1995 l’anno della svolta. Fino ad allora per tutti (dentro e fuori le mura) eravamo (innanzitutto) il Verona, al massimo l’Hellas Verona, o il Verona Hellas. Dal ‘95 la vox populi – in un sussulto di comprensibile fierezza per la riacquisizione del nome Hellas – ha (via via sempre più spesso, sino alla degenerazione attuale) cominciato a chiamare la squadra con la denominazione greca, spargendo i semi, inconsapevolmente, di un sottile, ma non trascurabile equivoco.    

E qui entra in gioco, incolpevolmente, anche il Chievo. Nel 1990 Luigi Campedelli decise di cambiare la denominazione del suo club in ChievoVerona per identificarlo maggiormente con la città. Legittimo, perché Chievo è una frazione di Verona. Era il periodo in cui il Verona, da poco retrocesso, contestualmente navigava in cattive acque finanziare e Campedelli senior, l’anno dopo, avrebbe tentato di rilevarlo dal fallimento (diversi giornalisti hanno scritto e affermato più volte che l’idea di unire i due club balenava già all’epoca).  

In realtà il Verona fu acquisito nel 1991 dai Mazzi (come Verona Fc, appunto) e tornò in A, mentre il ChievoVerona continuò a navigare in serie C ancora per qualche stagione. Il discorso lì per lì sembrò chiuso e nessuno diede troppo bado a quel nome “ChievoVerona”. In fin dei conti era la denominazione di un piccolo club ancora lontano dalla ribalta.

Adesso è il 2013 e molto è cambiato. Il ChievoVerona è ormai una realtà consolidata in serie A, conosciuta e rispettata in tutta Italia, mentre l’Hellas Verona si riaffaccia nel calcio che conta dopo undici anni.

E qui si palesa l`equivoco, dunque ripasso dal via e torno all’incipit. Siamo il Verona o l’Hellas? Pur amando (da tifoso) il nome Hellas e conscio che nel 1903 nacque l’Hellas, nella vulgata mediatica preferisco Verona, perché il club è ancora LA squadra della città che la rappresenta in giro per l’Italia, e non “solo” UNA delle squadre della città. Riconoscendosi soprattutto come Hellas, il rischio è relegare il nome Verona a semplice corollario, in comune, appunto, ad altre illustri concittadine, rinunciando alla riaffermazione del proprio primato sin dal nome.  

Sottigliezze? Cazzeggio estivo del sottoscritto? Io rimango della mia: la differenza spesso la fanno i dettagli. Si tratti di nome, maglie, colori sociali da rispettare, o simboli.

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