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ERA MEGLIO GIOCARE (ECCO IL PERCHÉ)

Tragicommedia all’italiana. Nel Belpaese succede anche questo, che un club e una città che partecipano al secondo campionato professionistico italiano non abbiano nemmeno il campo pronto alla seconda giornata. Ma di cosa parliamo? Potremmo già fermarci qua, oppure continuare a contare pure gli sbadigli di Cristiano Ronaldo, panacea di tutti i mali.

“Situazione incredibile” è stata definita quella di Cosenza. Definizione scorretta, tutto questo è molto credibile in una serie B che tra fallimenti e ripescaggi ancora oggi non sa quante squadre avrà ed è trasmessa da uno streaming che in certe circostanze ha fatto quasi rimpiangere il Ceccherini che sistemava chirurgicamente e teneva ferma l’antenna della tv ne ‘Il Ciclone’.

A proposito di Dazn, definita sarcasticamente dal comico Luca Bizzarri una Rojadirecta ma senza il brivido del proibito: ci deve essere del pudore in loro. “Partita rinviata causa maltempo” era l’avviso per gli utenti di Cosenza-Verona. Che teneroni…

Pudore invece sconosciuto a sindaco e assessore cosentini, che sembra di capire stanno sulle palle anche a qualche loro concittadino. Invece di nascondere la testa sotto la sabbia della vergogna dell’inefficienza per la figuraccia nazionale hanno l’indecenza di rivoltare la frittata e scaricare le colpe sul Verona e i veronesi. Che simpaticoni…

Ora pare certo che il giudice sportivo decreterà la vittoria a tavolino del Verona e, intendiamoci, sarebbe sacrosanto, il minimo sindacale. Eppure credo che il Verona di Grosso sia stato danneggiato, perché ora come ora per la squadra è necessario giocare per trovare amalgama, conoscenza, solidità e ritmo partita. Specie dopo le sberle di Coppa a Catania e i balbettii alla prima con il Padova.

Per questo, nonostante i tre punti (quasi) sicuri, lo scrivo senza riserva: è stato giusto non giocare, ma era paradossalmente meglio giocare. Il Verona deve ingranare e ora niente è peggio che fermarsi.

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