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FABIO PECCHIA: PREGI E DIFETTI DI UN ALLENATORE IN EVOLUZIONE

Pisa conferma una mia impressione di cui scrivo da tempo: contro le squadre nervose, aggressive, atletiche (e almeno di discreta qualità, o in un momento di grazia) e contro gli allenatori che sanno preparare la partita speculando sulle caratteristiche del Verona il gioco di Pecchia può incontrare qualche difficoltà.

E’ successo a Benevento – Baroni lo ammise in sala stampa e la squadra campana seppe sfruttare il manicheismo offensivo del Verona. E’ successo con il Brescia, quando Brocchi, pur in una partita di forte contenimento, riuscì a togliere dei riferimenti al Verona, tanto da costringere Pecchia a mutare intelligentemente il tipo di gioco rendendolo più sporco e sbrigativo (e credo sia stata la prima e unica volta). E’ successo ieri sera.

In questa pur povera serie B ci sono delle avversarie che, anche se più deboli, il Verona lo sanno affrontare. E’ capitato con Benevento, Brescia e Pisa e capiterà ancora con qualche altra. E se succede io la penso come Pecchia nel post Brescia (“queste partite spesso le puoi perdere”), o come il Caracciolo di ieri (“teniamoci il punto”). Del resto l’obiettivo è andare in serie A, tutto fa brodo e anche se ti chiami Verona a volte salvare la pelle val bene una messa. Però è altrettanto chiaro che Pecchia dovrà lavorare per rendere il Verona un meccanismo più completo, ancor più imprevedibile e il meno possibile studiabile.

Il tecnico laziale ha due grandi qualità: conosce la tattica e imprime un suo marchio alla squadra. E sta decisamente migliorando nella lettura delle partite. Ma ha anche un difetto: mi sembra ancora troppo accademico e manicheo nell’intendere solo un tipo di calcio (al di là dei moduli, che invece sa cambiare). Non entro invece nel campo delle singole scelte: personalmente preferirei Valoti, Zaccagni e Ganz a Maresca e Siligardi, ma de gustibus non est disputandum con la qualità generale della rosa del Verona in questa B.

E poi è sempre bene ricordare che Pecchia è alla prima esperienza importante da capo-allenatore ed è naturalmente in evoluzione. Interessante sarà seguirne il percorso da qui ai prossimi mesi, anche e soprattutto in vista della prossima stagione, si auspica in serie A.

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