E SE…

 E se fosse l’anno giusto? Vabbè, dai scusatemi… Mancano nove punti alla salvezza. Però: quando vinci gare così, quando riesci a girare la gara, quando fai tue sei partite negli ultimi dieci minuti… beh, qualcosa vorrà pur dire. Onestà: non abbiamo giocato bene. Qualche tossina di troppo nei muscoli, qualche pausa di troppo nella testa, qualche sbavatura di troppo di qua e di là.

Eppure… Eppure alla fine abbiamo in saccoccia tre punti in più, tre bei punticini dedicati a tutti i signori Gufi che altro non aspettavano per attaccare la litania. Il Verona? Fuoco di paglia, meteora, già scoppiati, finiti. Invece il vecchio Hellas del comandante Nemo-Mandorlini, continua a navigare sicuro, sempre sotto acqua, affinchè nessuno lo avvisti. Ma continua anche ad affondare le navi nemiche, belle o brutte che siano.

Non è un caso e non credo alla fortuna. Il Verona vince perchè è audace, perchè è tignoso, perchè sa soffrire. E’ una squadra vera dove Bjelanovic e Pichlmann, potenziali concorrenti, si danno la mano prima di entrare, e dove uno sconosciuto come Lepiller entra e fa dannatamente bene il suo dovere e tutti gli altri lo abbracciano, senza invidia e senza rabbia.

Non è un caso e non può esserlo. Sono tanti piccoli-grandi segnali che messi insieme ti fanno capire che qualcosa è veramente cambiato. Morale: meglio sempre pensare ai nove punti che mancano alla salvezza…

Buon Olimpico a tutti…

 

IL VALZER DEL MERCATO (BUFALE COMPRESE)

 Devo dire che sono anche bravi. Navigo in certi siti di mercato che riprendono le notizie già scritte e le fanno proprie, mettendoci, per di più firme di sedicenti giornalisti, colorandole e stravolgendole, solo per il gusto di far qualcosa e dire qualche cazzata, e ammiro la loro fantasia, perchè nemmeno a Fantasilandia si riuscirebbe a scrivere e a commentare certe cose.

L’ultima, ma è solo per fare un esempio, è che Gomez andrà al Torino in cambio di Ebagua. Una stronzata clamorosa, che non ha proprio fondamento. Eppure la notizia viene scritta e poi commentata e poi su Facebook rilanciata e molti mi chiedono se è vera… Effetto virale del web, perchè in fondo dietro il fumo c’è sempre l’arrosto e magari è vera…

Si scrive di tutto e di più. E adesso vi svelo un segreto: per vedere l’effetto che fa (e solo per questo motivo) la settimana scorsa mi sono letteralmente inventato che al Grosseto piaceva Bjelanovic. Ho detto a Stefano Rasulo: vediamo quanto ci mettono a riprenderla… Non è servito molto. Se avete voglia di divertirvi, controllate… Mi scuso con voi, ma mi ero ripromesso di dirvelo immediatamente così per farvi capire in che razza di mondo viviamo…

Che cosa significa? Che il calciomercato è un circo pazzesco dove le "fonti" fanno viaggiare le notizie a proprio piacimento, spesso inventandole. Il mercato di gennaio del Verona sarà ben poca cosa. Non si muoveranno gli uomini migliori (quindi Gomez resta!), verrà fatto solo qualche aggiustamento nella rosa, con qualche partenza (penso a Mancini), se ci sarà la possibilità arriverà una seconda punta (i nomi sono quelli che abbiamo scritto e detto: Jeda, Fabinho, Caprari).

Vorrei solo invitarvi a non nutrirvi di qualsiasi cosa il web vi propina. In fondo anche in questo campo (o forse soprattutto in questo campo…) è necessario che abbiate fiducia del vostro "negoziante" abituale, quello che di solito, ogni giorno vi dà il prosciutto migliore perchè voi siete i suoi affezionati clienti. Evitate i discount che offrono bufale sotto costo. Di solito sono scadute…

BUONE FESTE (E CHE I MAYA CE LA MANDINO BUONA…)

 Il 2011 si è rivelato uno degli anni più belli della storia del Verona. Essere usciti da quel letamaio chiamato Lega Pro è stata una vittoria per tutti. Martinelli, Mandorlini, Siciliano e Gibellini hanno compiuto un’impresa e con loro i ragazzi gialloblù che dopo un avvio difficoltoso si sono fatti accendere dalla scintilla del tifo veronese.

Dopo quell’impresa il Verona ha iniziato un campionato di serie B che, man mano che passavano le giornate, è diventato entusiasmante. Ora l’Hellas è addirittura al secondo posto, oltre ogni più rosea aspettativa. Questo Verona aveva il solo obiettivo di salvarsi dopo tanto penare. Magari una salvezza tranquilla. Invece ora è qui che ci dice che potrebbe anche tentare un doppio salto.

Essere prudenti non è solo un obbligo, ma uno stile di vita. L’ho detto e l’ho ripetuto. Questo Verona sta compiendo un miracolo, le otto vittorie consecutive sono già state consegnate alla storia, e nessuno avrà diritto a dire che, se non arrivasse la promozione, il campionato sia stato fallimentare.

Questo non significa pensare in piccolo. Se c’è una piazza che meriterebbe di stare in serie A, lo sappiamo, questo è il Verona. La valanga di affetto, di tifo, di abbonamenti (anche televisivi, vero signori di Sky?), è una valanga pronta a travolgere tutto e tutti. Martinelli lo sa e pur essendo giustamente attento a non squassare i bilanci, è conscio che il Verona in serie A, può diventare la sua azienda numero 1. L’aver già affermato e promesso che nessuno dei big di questa squadra se ne andrà, è una testimonianza tra la cifra di questa dirigenza e altre che l’avevano (ahinoi…) preceduta.

Il 2012 inizierà sotto questi auspici. Ne vedremo delle belle e prepariamoci ad una lunga, estenuante, battaglia. Sarà fondamentale offrire a Mandorlini e ai suoi ragazzi tutto il nostro apporto, anche nei momenti difficili (che ci saranno, non c’è dubbio…). Se veramente il 2012 come dicono i Maya, sarà l’anno della fine del mondo, beh… mi piacerebbe tanto che accadesse con il Verona nell’Olimpo del calcio.  In modo da vedere anche il più bello spettacolo dopo il big-bang. 

Buone feste a tutto l’immenso popolo gialloblù. Quello vero, ovviamente.

UN DOLCE PAREGGIO

 Alzi la mano chi non è contento di questo pareggio… Se c’è qualcuno che storce il naso (e non credo) dopo le otto vittorie consecutive (che festa…) sappia che questo è il decimo risultato utile consecutivo per il Verona e che i campionati di serie B si conquistano proprio con un andamento equilibrato.

La gara con il Varese nascondeva mille insidie. Avversari tosti, temibili, in salute, che giocano a viso aperto. Verona un po’ incerottato (Hallfredsson, per esempio, non si è allenato al meglio questa settimana), senza tre titolari (Maietta, Abbate e Gomez) in più col fardellone di un record da leggenda con cui confrontarsi.

Come dire: c’erano tutti i presupposti per una solenne imbarcata e magari d’altri tempi, pensando ad altri Verona, l’avremo sicuramente vista. Invece questo Hellas si è giocato il primo tempo da grandissima squadra e pur non in giornata di grazia ha fatto capire al Varese che poteva vincere ad ogni istante. Cosicchè i Maran e soci nel secondo tempo si sono accontentati lasciando che il Verona portasse a casa un prezioso 0-0.

Al Verona oggi sono mancati soprattutto due uomini: Maietta e Gomez. Il primo mancherà ancora per due gare, però Mandorlini, potrà avere a disposizione Natalino, che sarà il primo grande acquisto di gennaio dell’Hellas. Più difficile invece affrontare un’assenza di Gomez. Nelle precedenti due gare in cui l’argentino era mancato (Pescara e Torino) il Verona aveva perso. Oggi è mancata la sua imprevidibilità, il suo altruismo le sue giocate. Se il Verona vuole migliorare a gennaio è un tipo di giocatore di questo tipo che deve cercare.

Già, il mercato di gennaio. Dirò la mia in breve, ma riserverò un post a parte all’argomento. Questo mercato è l’ennesima porcheria del calcio moderno. Fatto su misura per i procuratori al fine di agitare le acque e incamerare qualche soldino ulteriore. Serve a poco. Noi a Verona ne abbiamo prove svariate. Una sola volta a mia memoria questo mercato ha risolto qualcosa. Nell’anno di A di Prandelli quando prendemmo Morfeo. Per il resto sono spesso arrivate ciofeche, se non giocatori fuori forma che poco hanno aiutato la causa. Ecco, quest’anno, pur in una situazione diversa bisognerebbe trovare il nuovo Morfeo. Altrimenti piuttosto che "smembrare il giocattolo" (ricordate?), è meglio stare fermi. 

UN BLOG DA DUE MILIONI

 Era il 10 novembre 2007 quando scrissi il primo argomento per il blog Vighini. Credo di essere stato il primo giornalista sportivo veronese ad "aprirsi" verso internet e la rete. In poco tempo il blog è diventato un punto di riferimento per tutti gli sportivi. Un bar sport virtuale dove ognuno ha sempre avuto la libertà di dire quello che pensava.

Il blog Vighini lo leggono tutti. Lo legge il presidente Martinelli, lo legge il direttore sportivo Gibellini e anche mister Mandorlini (in questo almeno siamo riusciti a metterli d’accordo…). E’ un termometro dei pensieri della piazza, uno sfogatoio, ma anche una fonte di notizie e di spunti.

Stamattina, dopo un po’ che non lo facevo sono andato a vedere le statistiche…

IMPRESSIONANTI. Abbiamo superato quota due milioni di visualizzazioni (si avete letto bene!!!) una cifra pazzesca, incredibile. Sono cifre che neanche blog nazionali possono vantare. Alle ore 11.27, quando ho attinto i dati, erano esattamente 2078113. 

Da quando è partita l’avventura ho scritto 459 post (460 con questo…). I vostri commenti hanno raggiunto l’impressionante cifra di 116.972. Ogni post ha avuto una media di 254 commenti.

La base di tutto questo è la passione. La mia passione, la vostra passione, la nostra passione. Parliamo, ci sfoghiamo, litighiamo per l’insano (?) amore che abbiamo verso la  nostra squadra del cuore e verso la nostra città.

Sono orgoglioso, professionalmente e umanamente di aver potuto essere un punto di riferimento.

Grazie a tutti voi.

Ps: ci vediamo stasera alla cena del blog (per chi si è prenotato…). Un abbraccio caloroso e buone feste anche a chi ci segue in giro per il mondo, persino dai posti più sperduti, laddove una piccola bandiera è sempre innalzata. Gialloblù, ovviamente.

Vigo

IL FIL-OTTO

 Il Verona di Mandorlini è nella storia. E questo piccolo traguardo non ce lo toglie più nessuno. Otto vittorie di fila non le fai per caso. Sono il frutto di una squadra forte nel cuore ancor prima che nelle gambe. Una squadra che ha costruito questo record partendo dai play-off nell’anno scorso e che quindi si è temprata nello spirito a queste gare da dentro o fuori. 

Non lo dico a caso: il Verona gioca ogni partita come se fosse una piccola finale dei play-off. Abituata mentalmente ad affrontare pressioni di questo tipo, la squadra di Mandorlini sa aspettare il momento giusto, convinta che prima o poi arriverà. Sa benissimo che la prima cosa è non perdere gli equilibri, sa che la calma è la virtù dei forti. 

La gara con l’Albinoleffe di oggi ne è stata una testimonianza. Nessun avversario era più scorbutico di quello odierno. Undici giocatori nella propria metà campo, un muro di maglie rosse che sembravano colla per le magliette gialloblù. Il Verona è stato lì, ha aspettato, li ha fatti stancare.

Poi quando è stato il momento giusto mister Mandorlini ha tirato fuori i due mastini, non prima di averli addestrati facendogli mangiare un po’ di carne cruda. Assetati di sangue, Bjelanovic e Pichlmann sono entrati e hanno azzannato un avversario ormai spossato da ottanta e passa minuti di catenaccio.

Dove arriverà questo Verona non lo possiamo dire ora. Sappiamo per certo che questi ragazzi si sono meritati una doppia menzione nei testi che parleranno della storia gialloblù. Prima per averci tirato fuori da quella che eufemisticamente definiamo "palude" della Lega Pro, e poi per aver centrato questo record.

Mancano tredici punti alla salvezza e tre giorni a Santa Lucia. Fossi un bambino gli scriverei che il mio regalo è già arrivato in anticipo. 

Ps: ci stiamo sempre divertendo.

LE COSE IMPORTANTI

 Di questa polemica non me ne frega un c… Riprendendo il vecchio slogan coniato dai butei a testimoniare l’assoluta inconsistenza del presente davanti al passato e al futuro, dico che sono assolutamente esacerbato dalla voglia di polemica e di scoop di questi giorni. Non è possibile che non si parli delle sette vittorie, di una squadra che sa giocare a memoria, di una tifoseria che sta riconquistando l’Italia a suon di passione, per dare spazio ad una frase detta da un allenatore a fine gara con le balle che gli frullavano a mille.

Se non fossimo davanti a banali questioni, direi che c’è persino della malafede a dar spazio a tanta panna montata. Gibellini e Mandorlini si stanno sugli zebedei da tempo. Mi pare che fosse luglio quando lo scrissi. Mi piace ricordare anche il tempo in cui certe cose vanno scritte. Cioè prima dell’inizio di una competizione perchè è in quel momento che vanno risolte. I due non si piacciono per tutta una serie di motivi. Francamente non entro nemmeno nella questione. Non è interessante e mi annoia. In questo momento straordinario c’è da chiedersi qual è la cosa più importante. E la mia risposta, che mi ha sempre guidato in questi anni è semplice: è l’Hellas Verona.

Il faro che ci deve guidare tutti. Se è il bene del Verona beh direi che ci siamo. Gibellini ha fatto il bene del Verona. Mandorlini ha compiuto miracoli. Il presidente ormai cammina sulle acque, dopo aver rischiato di sprofondare.

Io credo che oggi sia bene parlare di Jorginho che sta diventando un pezzo pregiato della società, un ragazzo uscito dal settore giovanile (sì il tanto vituperato e massacrato settore giovanile), di Hallfredsson (valore attuale sette milioni di euro, non si muoverà a gennaio), di Pichlmann (già perchè i tre gol l’hanno tramutato in uomo mercato), del fatto che radiomercato riesca accostare un giocatore come Toni al Verona (fantacalcio finchè si vuole, ma qualcuno ne ha parlato in via Torricelli…). Ecco, queste sono le cose importanti che meritano pagine di giornale. Le altre sono solo cialtronate, tese a destabilizzare l’ambiente. Chissà con quali scopi…

ANDIAMOOOOOOOOOOO

 E’ evidente che c’è un karma che abbiamo noi tifosi del Verona che non prevede la mezza misura. O si vince lo scudetto o si rischia il fallimento. La fase che stiamo vivendo in questo momento appartiene alla prima casistica. Ed è bellissimo. Sono felice per tutti i giovani e  i giovanissimi che hanno mangiato piatti di merda in questi anni. Nonostante non avessero mai visto il Verona di Bagnoli, di Elkjaer di Briegel, ma neanche quello di Penzo e Dirceu, questi ragazzi hanno mantenuto alta la bandiera con una straordinaria fede, inattaccabile alle mode del momento.

E’ a questa generazione e a quelle che ora si innamoreranno del Verona come noi ce ne siamo innamorati nella nostra gioventù, che sono dedicate le sette vittorie. Un record, un fantastico filotto che pare non finire mai. Il Verona è un simbolo. Della città, di noi veronesi. Stampato in copia unica e quindi non replicabile. Così tanto originale che chi ci ha provato (a replicarlo) è rimasto con le dita bruciate e una patetica etichetta di "brutta copia" appiccicata eternamente addosso.

Il volo straordinario del Verona di Mandorlini dalla Lega Pro alla vetta della serie B continua. Dove ci porterà a noi mortali non è dato sapere. Per questo guardare il futuro stasera non ha senso. Pensiamo al presente, a quello già fatto. Ci stiamo divertendo. E’ già tantissimo. Andiamooooooooo

CAPOLAVORO

 Gaudeamus igitur. Se questo è l’Hellas Verona beh, tutte le cautele vadano pure a farsi fottere. Questa è una delle notti più belle degli ultimi anni. Vedere il Verona vincere a Parma, al termine di una lunga e dolorosa purificazione, non ha prezzo. Questa vittoria ha un peso eccezionale e avrà ripercussioni certe anche per il campionato. Ci ha detto che il Verona, tutto il Verona è una Squadra. Possono giocare Hallfredsson o Doninelli, Ferrari o Pichlmann, Scaglia o Pugliese, Ceccarelli o Mareco e il risultato non cambia. Mandorlini ha creato una sovrastruttura in grado di sorreggere persino al turn-over. E non si dica ora che il Parma aveva in campo le riserve. Certo saranno anche state riserve ma i nomi erano Palladino, Valiani, Crespo. Questo giusto per mettere dei paletti ai distinguo dei soliti invidiosi la cui bile stasera avrà subito due o tre travasi.

Ma non è la solita notizia della meravigliosa serata del Tardini. Questa sera, più di sempre, il Verona e il suo pubblico si sono uniti in una meravigliosa simbiosi da cui è nata l’impresa. Sono uno studioso di questi fenomeni. Mi piace vedere l’effetto che ha un grande tifo sul rendimento di una squadra. E’ difficile dire chi in questo momento trascina chi. Se la squadra, il pubblico, o viceversa. Fatto sta che quando in un ambiente esiste una simile "tempesta perfetta", non c’è limite agli obiettivi. La tifoseria del Verona così vituperata è in realtà uno straordinario esempio di attaccamento calcistico. E’ ovvio che se volevi distruggere il Verona, dovevi prima iniziare a distruggere i suoi tifosi. I quali hanno invece fatto scudo, immolandosi a petto in fuori per difendere la propria squadra e la propria società. Quando poi, questi tifosi, danno un’autentica lezione di tifo come questa sera, un tifo che forse neanche in Inghilterra hanno più, tutto teso a sostenere la propria squadra, quasi fregandosene degli avversari, con quei cori da pelle d’oca, quei canti che diventano energia pura per i ragazzi in campo, beh, signore e signori: inchinatevi. Noi siamo l’Hellas Verona!

VERONA, MENO DICIANNOVE

 Meno diciannove alla salvezza. E se qualcuno ha per la testa altre idee… Beh che se le tolga. Non è solo per scaramanzia che dico questo. Ma anche per sottilneare la straordinaria caratura del campionato del Verona.

Non vorrei che questo miracolo venisse confinato alla fine dell’anno sotto la voce: "cose normali da sbrigare". Men che meno non vorrei che un’eventuale permanenza in serie B venisse vissuta come un fallimento.

Il Verona sta facendo qualcosa di eccezionale. E comunque andrà avrà comunque compiuto un’impresa. Questa squadra è forte, solida, equilibrata. La personalità di Mandorlini, trasmessa nei polpacci di Hallfredsson, nella danza di Gomez, nella cabeza di Mareco, nelle folli corse di Maietta, è strabordante. Il Verona gioca un gran calcio, segna sempre, segnano tutti.

Magari ha ancora qualche difettuccio, ma non l’avesse giocherebbe con il Barcellona e non con la Reggina.

Vorrei chiudere dicendo che sono appena rientrato da una passeggiata in Piazza Bra. Mi hanno fermato una ventina di persone. Adesso sembrano essere tutti dell’Hellas… Chissà dov’erano quando eravamo vicini al fallimento e ultimi Lega Pro… Sul carro dei vincitori sono pronti sempre tutti a salire… E’ la vita, ma comunque noi ci ricordiamo di tutti. Anche di quelli che lavoravano in segreto per la fusione. Altri tempi…