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IL PAGELLONE DI PERUGIA-VERONA

SILVESTRI 7 Anche oggi, come contro il Venezia, è quasi sempre spettatore. Non è quindi facile farsi trovare pronti quando di parate devi farne solo una. Regala il miracolo all’85° su zampata ravvicinata di Carraro. Non può nulla sul gol di Verre.

BIANCHETTI 7,5 Due infortuni strani, quanto gravi, sembravano mettere a rischio la sua carriera. Ma Matteo, con tanto lavoro e sacrificio, è tornato e si è ripreso il Verona. Dal suo rientro la difesa è diventata un bunker, che giochi da centrale o da esterno. Impreziosisce la gara con un gol di testa/spalla, da calcio d’angolo, a lungo seguito nelle partite precedenti. Impossibile farne a meno.

DAWIDOWICZ 7 Annulla con disinvoltura tutto l’attacco del Perugia. Sempre attento, fisicamente è devastante, quasi da incutere timore agli avversari. Tenta anche qualche sortita offensiva sui calci piazzati, ma non gli va bene. Reclama un calcio di rigore, ma l’arbitro Di Martino, giustamente, non lo accontenta.

EMPEREUR 7 Della coppia di centrali lui è quello coi piedi più buoni ed è più reattivo. Alti o bassi, i palloni si fermano tutti davanti a lui, ottimo in più di una chiusura in area di rigore. Dopo quella contro il Venezia, una conferma che promette bene per il finale del campionato.

BALKOVEC 6 I perugini gli lasciano campo più di quello che potrebbe aspettarsi. Alterna qualche cross interessante a qualche incertezza. Comunque tiene a bada gli avversari senza patemi d’animo.

FARAONI 6.5 Torna a centrocampo e lo fa con grandissima disinvoltura. Inizia molto largo a destra e spinge da subito in fase offensiva. Ha tanta gamba e buona qualità e si conferma forse l’acquisto più azzeccato e interessante del mercato di riparazione. Prova anche la botta da fuori che quasi quasi, complice un balbettante Gabriel, sblocca la partita. Bravo.

GUSTAFSON 6.5 Anche lui è ormai una conferma. Per lunghi tratti del campionato è stato oggetto estraneo in questa rosa, poi, dallo Spezia, ha tirato fuori le palle e si è preso il centrocampo. Gioca tantissimi palloni, tutti con grande logica. Non sarà appariscente, ma tanto efficace, sì.

HENDERSON 7 Contro il Venezia era stato il migliore in campo, a mio parere. Oggi si ripete e fa ancora meglio segnando il gol dello 0-2, che gonfia l’autostima dei suoi. Non si ferma mai e non perde mai lucidità, nonostante i chilometri macinati. Il periodo buio è ormai alle spalle, Braveheart è pronto alla battaglia finale.

LEE 6- Insomma, sei stiracchiato, perché corre tanto, ma conclude poco e non riesce quasi mai a saltare gli avversari. Paradossalmente fa meglio dal 22° del secondo tempo quando entra in campo Han, in un tanto attesto scontro tra le due Coree. Duello che vince lui. Con buona pace di Kim Jong-un.

DI CARMINE 6- Non è una prima punta, questo non me lo toglie nessuno dalla testa. Piovono diversi cross in area, ma lui non si fa mai trovare al posto giusto nel momento giusto. Però non molla, si batte, sgomita contro la sua ex squadra. Con Pazzini di fianco sentirebbe forse meno responsabilità e potrebbe trovare quei movimenti che più gli appartengono. Però…

LARIBI 6+ Avevo concluso la sua pagella, dopo il Venezia, con un incitamento “provaci ancora Karim”. Ci ha riprovato e ci è riuscito perché ha dimostrato che le gambe ci sono e la testa anche. Suo l’assist ad Henderson per lo 0-2. Meglio quando occupa zone più centrali della trequarti gialloblù.

DANZI 6 Già vederlo in campo rende felici. Si getta nella mischia e non perde la testa nei minuti finali, quando la palla sembra fatta di lava.

PAZZINI s.v.

TUPTA 5.5 Mi dispiace, ma per l’ennesima volta non riesce ad acciuffare il 6. Al 93°, col Perugia che soffia sul collo dei gialloblù, si mangia il campo in un bellissimo contropiede ma sciupa tutto con l’ultimo passaggio che non arriva a Pazzini, solo davanti alla porta. Peccato.

GROSSO 7 Sarà il confronto avuto tra squadra e tifosi dopo la sconfitta di Lecce, sarà la condizione fisica, a dispetto dei tanti infortunati,  in grande crescita, “sarà perché ti amo”, come cantavano i Ricchi e Poveri, fatto sta che il Verona imbrocca la quarta vittoria nelle ultime cinque partite. E la sua mano si vede. Due cose sono cambiate: la fase difensiva è finalmente quasi perfetta, e una volta che si va in vantaggio non ci si accontenta, ma si cerca di ammazzare la partita. Se tanto mi dà tanto, quando si svuoterà la farmacia le cose non potranno che migliorare.

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