Se n’è andato il primo mese di campionato. Per la Tezenis percorso netto, è di nuovo tempo di pagelle. per i Magnifici 7+1. Ma sollecito i giudizi dei bloggers, per stimolare la discussione. Quindi postate, postate, postate….
GUEYE. La categoria gli va oltremodo stretta ed è uno scandalo che non possa giocare da italiano in Legadue. Ok, è nato all’estero, però ha fatto qui tutte le giovanili. E poi qualcuno mi può spiegare perché Sconochini (nazionale argentino) gioca in C1? Comunque sia, Ousmane è il leader incontrastato (anche troppo) della squadra di Faina. ESAGERATO.
LOSI. Merita di tornare al più presto a calcare i parquet della B1 (anzi, della serie A Dilettanti). La giocata nell’ultimo quarto merita da sola il prezzo del biglietto: transizione a campo aperto, finta sul difensore, arresto e tiro, canestro. SONTUOSO.
NOBILE C. La C puntata sta per Claudio, perché il fratello maggiore pur giocando da un’altra parte (a Gorizia, in B2, i muri del Palaolimpia sussurrano dopo una leggendaria litigata con Fadini…) è veronese, e quindi lo consideriamo ancora…dei nostri. Parte dalla panchina, non si è ancora espresso come Faina – e tutti i tifosi – vorrebbero. MISSING.
DRI. Il principe Filiberto sa marchiare una partita anche quando un compagno segna metà dell’intero bottino della squadra, come a Senigallia dove il “giovin furlan” ha infilato il paniere della vittoria. Ha 19 anni, ma in campo – non solo per come gioca – ne dimostra 30. STAGIONATO.
VERRI. Rimbalzin, rimbalzello, il buon Damiano pare lontano parente dell’evanescente centro visto in precampionato. La sua virata è un’arma micidiale, grazie al perno più veloce del West, anzi, dell’Est. SPARALESTO.
SILVESTRUCCI. Alti e bassi. Mano cadaverica in alcune circostanze (a Senigallia ha padellato sette volte di fila dalla lunetta, però ha messo l’ottavo che valeva l’aggancio), passa la palla bene, difende come pochi. Se “Silver” avesse (più) punti nelle mani giocherebbe altrove. Per questo talvolta non si capisce perché s’incaponisca a tirare dalla lunga. TESTARDO.
SOAVE. L’altro lungo titolare, che tira da tre meglio che i liberi. Domanda dalle cento pistole: se non fosse veronese sarebbe stato ingaggiato? Risposta (a metà): di sicuro è un giocatore onesto, anche economicamente parlando, rispetto a tanti altri suoi collegi in giro per lo stivale. PARADOSSALE.
FAINA. Chi ha il coraggio di mettere in campo i giovani (come Rossato contro Castelnuovo, anche se magari Fadini non era del tutto d’accordo…) merita stima e rispetto. Il coach continua a stare al timone con il mare praticamente piatto, al momento. Vedremo come se la caverà tra flutti più pericolosi, se e quando sì imbatterà nella procella. NAVIGANTE NAVIGATO.
PUBBLICO. Non farà un tifo clamorosamente trascinante, non farà esplodere il Palaolimpia, però quando c’è bisogno si fa sentire. E la gente in coda al botteghini un quarto d’ora prima del big-match con Castelnovo la dice lunga sull’attenzione verso i canestri e sulla voglia di grande basket a Verona. OTTIMO (cioè 10, così anche la ministra Gelmini è contenta).
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