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MA COS’E’ QUESTA CRISI?

A Natale, di solito, siamo tutti più buoni. Forse è per questo che la striscia negativa della Tezenis è stata presa (quasi) con benevolenza, anche se sarei pronto a scommettere che un passo falso nel recupero contro Riva del Garda costerebbe la panchina a Pippo Faina. Ma al coach-gentiluomo non si possono certo addossare tutte le responsabilità.
Non è colpa di Faina se la squadra si è inchiodata pagando esageratamente la sosta forzata. Non è colpa di Faina se Forlì è decisamente più attrezzata di Verona e se anche la rivelazione-Ozzano ha dimostrato di essere qualcosa più di una rivelazione. Non è colpa di Faina se alcuni giocatori-chiave stanno attraversando un periodo che è eufemistico definire delicato. La colpa di Faina, semmai, è di essere troppo “morbido”, ma questa è una vecchia storia.
Alla resa dei conti (con Riva si chiude l’andata e la sfida con la Fortitudo all’Epifania aprirà il girone di ritorno), la Tezenis ha forse un paio di punti, magari anche quattro, meno di quelli che potrebbe rivendicare, ma ci sono almeno quattro squadre che meritano di starle sopra in classifica: Forlì, Fortitudo, Ozzano e pure Brescia.

 

Andrà sprecata un’altra stagione? Credo che nessuno in via Cristofoli – escluso forse Giuseppe Vicenzi – sia mai stato sfiorato dall’idea di conquistare subito la Legadue, sul campo.
Intanto Buone Feste a tutti, e agli auguri abbino anche una poesia dedicata al brindisi. Ci vediamo nel 2010.

Bevo a chi è di turno, in treno, in ospedale,
cucina, albergo, radio, fonderia,
in mare, su un aereo, in autostrada,
a chi scavalca questa notte senza un saluto,
bevo alla luna prossima, alla ragazza incinta,
a chi fa una promessa, a chi l’ha mantenuta,
a chi ha pagato il conto, a chi lo sta pagando,
a chi non è invitato in nessun posto,
allo straniero che impara l’italiano,
a chi studia la musica, a chi sa ballare il tango,
a chi si è alzato per cedere il posto,
a chi non si può alzare, a chi arrossisce,
a chi legge Dickens, a chi piange al cinema,
a chi protegge i boschi, a chi spegne un incendio,
a chi ha perduto tutto e ricomincia,
all’astemio che fa uno sforzo di condivisione,
a chi è nessuno per la persona amata,
a chi subisce scherzi e per reazione un giorno sarà eroe,
a chi scorda l’offesa, a chi sorride in fotografia,
a chi va a piedi, a chi sa andare scalzo,
a chi restituisce da quello che ha avuto,
a chi non capisce le barzellette,
all’ultimo insulto che sia l’ultimo,
ai pareggi, alle ics della schedina,
a chi fa un passo avanti e così disfa la riga,
a chi vuol farlo e poi non ce la fa,
infine bevo a chi ha diritto a un brindisi stasera
e tra questi non ha trovato il suo.

Erri De Luca – "Prontuario per il brindisi di Capodanno"
 

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