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VERONA FA SQUADRA? COL FISCHIO!

Avrei voluto scrivere “col c..zo”, ma è bene non essere indulgenti con il turpiloquio. Certo molti lo penseranno e saranno anche stufi di sentire che è tutta colpa della crisi. Imprenditori che hanno la voglia, la passione e il coraggio di investire nello sport ce ne sono ancora, per fortuna. Il caso di Sandro Veronesi, con il marchio Tezenis, è emblematico. Giuseppe Vicenzi è ancora in prima linea (facile parlare di ricambio generazionale…c’è chi si fa avanti?), Tosoni sta costrunendo un progetto a Villafranca. E c’è una banca che comunque non si tira indietro nell’impegnarsi a sostenere, pur costretta a tagli e rinunce. Ma l’altra grande, storica banca di tradizioni veronesi che cosa sta facendo per lo sport locale? E quanto dovremo aspettare per aggregare forze necessarie e sufficienti per rilanciare davvero il grande basket gialloblù?

A Verona, territorio con un Pil tra i primi in Italia, fa specie vedere le difficoltà in cui si dibattono molte realtà sportive di primo piano. Tralasciando la boutade un po’ ridicola del Verona Volley, che gioca con la scritta “Work in progress” sulle maglie per far capire che lì deve andarci uno sponsor (però i diritti per l’A2 non penso che siano stati regalati…), può sembrare bizzarro che l’azienda nella quale l’amministratore delegato è il presidente degli industriali veronesi sponsorizzi una squadra di basket bergamasca di serie C. Eppure questa società opera in 28 comuni o località veronesi, nel bergamasco solo in 7, venti nel bresciano, dove ha la sede legale.

Qualcuno obietterà: un imprenditore fa quello che vuole con i suoi soldi. Giusto. Ma poi non fracassateci gli zebedei con le sinergie e la volontà di fare squadra. 

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