Scafati, che fino a ieri in tanti manco sapevano dove fosse, è diventata la Corea della Verona dei canestri.
Adesso che lo scempio si è compiuto. Adesso che la figuraccia è realtà. Adesso che quello che non doveva succedere è successo, bisogna soprattutto essere onesti con se stessi. E con gli altri. La Tezenis è retrocessa perchè ha pagato un avvio di campionato disastroso (una vittoria nelle prime otto giornate, quattro in tutta l’andata), restando sempre con un piede in A Dilettanti – o Campionato di sviluppo, come i fenomeni della Fip vorrebbero chiamarlo che ha tolto solo alla prima di ritorno, quando ha battuto Forlì con la differenza canestro a favore.
Bisogna essere onesti con se stessi e con gli altri, e non guardare solo agli episodi. L’ultimo è il maledetto canestro di Nardi a tre secondi dalla fine nella clamorosa rimonta di Forlì sabato contro Casale. Altrimenti Verona si sarebbe salvata con una giornata di anticipo, andando a Scafati in vacanza. Forlì che tuttavia nel girone di ritorno ha vinto otto partite, tutte nelle ultime 12 giornate dopo il cambio di allenatore.
E non è questione di “biscotti”. La Tezenis a Scafati ha giocato una partita vera, fin troppo vera, ma è ingeneroso dire che se batte Venezia è un’impresa, mentre se Reggio vince in casa con Veroli è sospetto.
Bisogna essere onesti con se stessi e con gli altri e non dimenticare che a San Severo, contro la squadra indubbiamente più debole della Lega (e ancora al palo), la Tezenis ha vinto con un canestro allo scadere di Porta.
Ma se questa retrocessione è figlia della brutta partenza e degli infortuni che hanno pregiudicato la preseason (su tutti gli acciacchi a Renzi), sempre per onestà bisogna ammettere che la primogenitura della squadra si è rivelata quasi imbarazzante: vogliamo fare il confronto Porta-Rombaldoni e Jurevicus-Abrams? E Trepagnier non è mai decollato, i tempi di Napoli sono lontani…
Su questa disfatta pesa un roster ridotto, con una panchina troppo corta e senza cambi d’esperienza, ovviamente a parte capitan Bellina.
E quando, dopo avere accarezzato addirittura la possibilità di inseguire i playoff, sono arrivate tre sconfitte di fila, la società si è spaventata ingaggiando Mike Taylor (prima che Waleskowski s’infortunasse), un giocatore inutile.
Conosco da tanto tempo Gianluigi Pedrollo, al quale sono legato da affetto e riconoscenza. Credo che in questo momento sarà molto incazzato, ma avrà anche già in mente qualche idea.
Sarà fondamentale agire con lucidità, senza lasciarsi prendere la mano dall’emotività. Uno sponsor come Sandro Veronesi ce lo invidiano in tanti. Infatti Verona era stata inserita tra le possibili candidate per la Superlega. E molti club navigano in acque difficili. Ma il ripescaggio o l’acquisizione di un nuovo diritto non sarà, in ogni caso, una bella figura. Che la Verona dei canestri non meritava.
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