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PRIMA PAGELLA: LA TEZENIS NON VA…IN”DRI”O

Abominevole giuoco (con la "u" come usa con vezzo il premier) di parole per impalmare l’"hombre del partido" (così la molliamo con l’americano Mvp) della gara inaugurale del campionato gialloblù. La Tezenis è partita con il piede giusto, nel segno di questo giovanotto con il nome di un principe (Filiberto), razza furlana, anche per questo e non solo per questo caro a Fadini. Giudizio in pagella, così vado in controtendenza rispetto alla ministra Gelmini: MATURO.

Non è una novità che Gueye (senior, ovvero quello che gioca), alterni giocate spaziali a errori grossolani quanto irritanti. E’ la pena dei leader, che magari non la prendono bene se le loro preziose terga restano posate qualche minuto in più sul legno della panchina e al primo triplone guardano con occhi di fuoco all’indirizzo della panchina medesima (ovvero coach Faina). Giudizio: CROCE E DELIZIA.

Marione Soave per una sera è sembrato un po’ meno Super(Mario) del solito. Mi piacerebbe sapere se per contratto non deve stazionare più di tre volte a partita nell’area colorata. Giudizio: PERIMETRALE.

Jordan Losi è da apprezzare sempre e comunque. Per la sua rapidità in campo, per la bella parlata bolognese, per avere il privilegio di arrivare da Basket City e perché ha davvero un fratello che si chiama Micheal. Giudizio: GENIALE.

Damiano Verri ha confermato la crescita palesata nelle ultime partite del precampionato. S’intrufola in area facendo valere il senso della posizione, nonostante i tabelloni siano presidiati da avversari di stazza ben maggiore. Giudizio: IMBUCATO.

Caio Nobile gioca con un doppio peso: è veronese Doc e deve sempre dimostrare che è il fratello di Matteo. A 26 anni non è più un ragazzino, ma i margini di crescita restano. Giudizio: ENFANT DU PAYS.

A Fadini brillano gli occhi quando Silvestrucci non smarrona. Un play di un metro e 97 non si vede di frequente sui parquet delle "minors", e neppure in serie A. Se poi fosse perfetto è ovvio che non giocherebbe in serie B. I gradi di capitano lo hanno ulteriormente responsabilizzato. Giudizio: BANDIERA.

Coach Pippo Faina ha gestito con sagacia 7-uomini-7 in una partita che nella prima parte non s’era affatto messa bene. Per l’erede di Napoleone un solo rammarico: essersi perso il magico tacco di Ibra per la sua amata Inter. Giudizio: SPECIAL TWO.

Sono in partenza per una puntata al Parlamento Europeo a Bruxelles; ci riscriviamo tra sette giorni, anche perché avrei voluto dire tante cose su Cossiga, Granbassi, Vezzalli…ma ci sarà ancora tempo.
 

 

 

 

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