Una squadra che segna 37 punti in una finale dei playoff (di B2, non Under 13…) non merita la promozione. Su questo penso che tutti siamo d’accordo. E credo di trovare altrettanta unanimità sul fatto che buona parte del merito della figuraccia padovana sia della straordinaria difesa gialloblù. Certo i 48 punti segnati non sono uno spettacolo, ma non è il caso di invocare il "teorema del Lucano": cosa volete di più dalla vita?
Così è serie A. Meritata, annunciata. voluta, sudata. Conquistata sul campo, perdendo una sola partita nelle tre serie dei playoff. Adesso si apre un’altra partita, che si gioca su un altro campo, con altri giocatori. Ne bastano un paio: Vicenzi e Fadini. La mente ed il braccio di un’operazione alla quale bisogna aggiungere le "gambe" di Sandro Veronesi, che con la sua Tezenis ha già assicurato l’appoggio alla Verona dei canestri. In una partita che si gioca per la conquista di un’altra promozione, e quindi della serie A. Quella vera. Almeno A2.
Personalmente non mi dispererei se i giganti giallblù dovessero fare ancora una stagione di "transizione" prima di arrivare in Legadue. Si sono conquistati la categoria (l’ex B1) a suon di vittorie, senza lasciarsi condizionare dalle voci insistenti di una sicura acquisizione dei diritti per una categoria superiore. Quello che arriverà sarà sicuramente gradito, intanto però la risposta del pubblico di Verona e la mentalità vincente dei giocatori e di coach Faina meritano un grande applauso. Chapeau!
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