Il bilancio della Tezenis è sotto gli occhi di tutti. Sei partite, cinque sconfitte. Una sola vittoria, in casa, pur contro la quotata Reggio Emilia, non basta per scacciare perplessità e preoccupazioni su una squadra che non riesce a decollare. Ormai l’alibi degli infortuni e della preseason a mezzo servizio non regge più. Il trend sta diventando indicativo ed il primo scorcio di campionato dice che questa Tezenis non sembra avere le qualità per essere davvero competitiva per i playoff. Poco male, direte voi, la società ha detto che puntava alla salvezza. E allora andate a dirlo ai comproprietari, tutti con i musi lunghi e più o meno infuriati. Insomma, a questo punto è meglio volare basso.
Questa è la squadra Signori. Difficile pretendere tanto di più. Certo si deve chiedere e ottenere che gli americani abbiano un rendimento costante, si deve auspicare che Renzi non giochi a corrente alternata, ma dalla panchina arriverà sempre poco, nè si può sperare che in cabina di regia il logorìo dei 34 anni di Rombaldoni non venga a galla. La preoccupazione è piuttosto nell’involuzione della squadra, con A.J. Abrams in crescita (soprattutto se gli viene lasciata la palla, segno che rende meglio da play piuttosto che da guardia), ma con gli altri due americani molto più "down" che "up". E sul lungo benettoniano si continuano a ripetere gli stessi concetti. Non è un caso che Verona abbia costruito la unica – finora – vittoria con sei giocatori in doppia cifra. Poi se qualcuno ritiene che il gioco di De Raffaele non sia adatto ai giocatori…allora poteva pensarci prima. Adesso è troppo facile dare le colpe solo a uno, sebbene alla fine è quasi sempre l’allenatore a dover pagare, anche per gli errori di altri.
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