Più basso di così…La battuta è venuta spontanea a più d’un tifoso. La Tezenis non vola, caso mai viaggia raso terra: una vittoria in otto partite. L’allenatore cambiato dopo sei gare, il play titolare dopo sette. Ma Franco Marcelletti finora ha rimandato l’appuntamento con la prima vittoria e la classifica si fa sempre più imbarazzante. Non era mai successo, dall’era Fadini, di vedere la Verona dei canestri in una posizione così deficitaria. Un andamento che vanifica l’entusiasmo e l’attesa attorno al ritorno del grande basket, che purtroppo – per ora – è stato…"piccolino".
Al di là del cambio della guida tecnica il problema principale rimane lo scarso apporto della poanchina, nonostante la maggiore fuiducia concesaa Gueye. Poi l’arrivo di Porta ha azzerato il minutaggio di Mariani e Rombaldoni, destinato ad andarsene.
E c’è la bruciante sconfitta con Udine, dopo aver regalato emozioni con la prima rimonta stagionale. Sul finale tuttavia pesano alcune gravi indecisioni:
1) nell’ultima azione ci sono tre giocatori che difendono a uomo e due a zona, così Mathis (che ha segnato il canestro decisivo) e Harrison si sono ritrovati completamente liberi nel taglio sotto canestro.
2) prima ancora nessuno ha fatto fallo su Jason Williams che portava palla: Verona non aveva ancora raggiunto il bonus e poteva spendere ancora un fallo che avrebbe spezzato il ritmo, costringendo Udine ad un’altra rimessa con pochi secondi da giocare dopo avere cominciato il possesso con 9 secondi e 39 centesimi a disposizione.
3) non è stato chiamato time-out dopo aver subito il canestro di Mathis. La Tezenis avrebbe rimesso in attacco, sulla tacca accanto alla linea da tre. Con due secondi e mezzo c’era il tempo per un tiro meno disperato di quello scagliato da Bellina da metà campo.
Così va il basket, bello anche per questo.
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