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L’ORO DI FEDERICA 140MILA EURO, UN GOL DI MORANTE 450MILA

Federica Pellegrini è tornata a casa. Sbarcando a Verona (senza la medaglia d’oro), la regina dl nuoto azzurro non si è accodata alle polemiche sugli ennsimi privilegi ai calciatori, rientrati bellamente in business, mentre le campionesse (quelle sì vincenti) della scherma e del nuoto hanno viaggiato in economy. “Non è la prima volta, è già successo”, ha commentato laconica la bella nuotatrice. “I calciatori guadagnano molto di più” ha aggiunto il c.t. azzurro Alberto Castagnetti, che poi ha fotografato la situazione aggiungendo: “Non possiamo fare paragoni, siamo su un altro livello. Il calcio è universale, il nuoto non ancora”.
Però io mi domando: cosa c’è di più universale delle Olimpiadi? Per numero di nazioni partecipanti, per sport in cartellone, compresi il takewondo (non so nemmeno se si scrive così), il badmington (da buteleto lo chiamavo volano) e pure il tappeto elastico, che di solito vedevo al circo.

Eppure in una cosa i campioni dell’Olimpiade pechinese hanno cercato di mettersi allo stesso livello del colleghi calciatori. Non hanno invocato pari trattamento nei viaggi, non si sono lamentati per l’alloggio implorato un hotel a quattro stelle al posto dl proletario villaggio olimpico; no, hanno pianto per i premi, chiedendo la detassazione.
Ora, siamo tutti d’accordo che i sacrifici ed il lavoro di un atleta proiettato verso un impegno quadriennale come le Olimpiadi meritano di essere adeguatamente ricompensati. Tutti d’accordo anche sul fatto che se non ci fossero i gruppi sportivi (Fiamme Gialle, Carabinieri, Fiamme Oro, Forestale, Polizia), tanti campioni non potrebbero sopravvivere (di solo sport). Però le tasse vanno pagate. Anche sui premi. A maggior ragione sui premi.

Ma come? Ci siamo scandalizzati per il decreto spalmadebiti regalato al calcio e adesso dovremmo chiudere un occhio (o tutti  due) sul Coni che si fa carico delle tasse sui premi? Quei soldi potrebbero essere destinati a sostenere lo sport nelle scuole, o il miglioramento dell’impiantistica, vergognosa in quasi tutto il paese.
Se poi volessimo discutere proprio sui premi, allora troveremmo la porta sfondata. L’oro di Federica Pellegrini, come quello di Valentina Vezzali, è stato valutato 140mila euro per le atlete che lo hanno conquistato. Pensate che il Verona ha speso 450mila euro per un gol di Morante (non a caso ribattezzato "Morente" dalla Curva). Schei lordi  e per un gol che ha salvato una stagione, ma pur sempre equivalenti a tre medaglie d’oro con l’aggiunta di una di bronzo. Giudicate voi.

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